Название: Non resta che nascondersi
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un thriller di Adele Sharp
isbn: 9781094305547
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Adele annuì, poi si rese conto che John non poteva vederla e si avvicinò alla finestra che si innalzava dal pavimento al soffitto, appannando con il fiato il vetro mentre fissava il paese delle meraviglie delle Alpi. “Tra i monti, sì,” disse. “A dire il vero è per questo che sto chiamando. C’era una seconda coppia. Svizzeri. Anche loro scomparsi.”
“Gli Hanes, sì,” disse John. “Scomparsi in Francia. Anche loro in montagna.”
Adele si schiarì la gola e inclinò leggermente la testa di lato. “Ah, allora sai già.”
“Non solo so,” disse John, parlando più lentamente ora che dialogavano in inglese. “Ci sto lavorando, con Robert.”
“Davvero? Perfetto. Volevo comunque coordinarmi con il DGSI. Pensi…”
“Beh, a dire il vero, Adele, il direttore vuole che i due casi restino separati. Non vuole mescolarsi con la situazione tedesca. Al momento stiamo trattando i due casi come scollegati.” Ci fu una leggera pausa e un tono dispiaciuto, quasi di scuse, nella sua voce.
Adele scosse la testa. “Non possiamo ancora sapere se siano connessi o meno,” disse. “Certo Foucault questo lo sa.”
Dall’altro capo Renee sospirò, soffiando così forte nel ricevitore che Adele quasi sentì fastidio all’orecchio. Sussultò, ma aspettò che il collega francese continuasse. “Lo so. Lo so. Ma c’è coinvolta la politica.” Disse ‘politica’ come se stesse pronunciando una parolaccia.
“Oh? Che politica?”
“Mettiamola così. Chi è il tuo babysitter?”
Adele lanciò un’occhiata furtiva alla giovane agente tedesca che si trovava sulla soglia. Si schiarì la gola e disse delicatamente: “Una vecchia conoscenza.”
“Giusto. Ma sempre BKA, eh?”
“Affermativo.”
“Ecco la politica. Tu hai gli scarponi del BKA piantati a terra, insieme alla gente del posto, e considerato il nostro caso, i francesi stanno annusando in giro, e anche l’Interpol. Anche gli italiani, mi dicono, vogliono ficcare il naso nelle indagini, vista la nazionalità delle vittime.”
Adele si grattò il mento. “Ah. Allora quali sono le probabilità di coinvolgere il DGSI?” disse, sentendo la speranza che l’abbandonava.
Un altro sbuffo da parte di John. “Fuori discussione. Il DGSI se ne sta alla larga. Foucault ha detto qualcosa tipo tanti galli e niente sole che sorge. Non ho capito. Fondamentalmente, penso mi abbia rivolto una metafora per dirmi che sono un pollo.”
Adele sospirò, passandosi la mano libera sugli occhi e spostandosi lentamente dalla grande vetrata al piccolo cucinino vicino all’ingresso. Prese un bicchiere dallo scaffale più basso e iniziò a versarsi dell’acqua, ruotando però il pomello solo di poco per evitare di fare troppo rumore.
“Ok,” disse quando John ebbe finito. “Ma la coppia svizzera: stai seguendo il caso?”
“Giusto. Io e Robert siamo in coppia. Devo dire che il tuo vecchio capo è quello che i ragazzi di una volta nella squadra avrebbero chiamato un finto addormentato.”
“Un finto addormentato?”
“Non chissà che di facciata, ma fenomenale quando inizi a bazzicarci attorno. Tipo sveglio. Strano. Mi piace.”
Adele sorrise della descrizione del suo vecchio mentore. Si figurò mentalmente Robert: un ometto basso e ordinato, elegante, con le basette ai lati e due denti mancanti. Era stato un padre per lei, ed era il miglior detective che conoscesse.
“Ehi, ah, merda, devo andare principessa americana. Ti mando un messaggio se ho qualcosa. A dire il vero, lascia perdere. Te lo manderà Robert.”
“Non mi dire che farai ancora a meno di salvare il mio numero,” disse Adele giocosamente.
John rise. “Forse un giorno, eh? Un’altra cosa… aspetta.” La voce di John si fece più bassa, suggerendo che si era spostato il telefono dalla guancia. Adele lo sentì chiamare in lontananza. “Arrivo subito! Non farti un nodo con quei gemelli! Aspetta!” Poi, di nuovo con voce vicina e squillante. “Devo andare. Ma, Adele, fai attenzione.”
Adele tenne sospeso il bicchiere d’acqua, fissando le costose credenze in legno del cucinino. “Come sempre. Per quale motivo in particolare?”
“Non parlo dei tuoi grizzly assassini, o qualsiasi cosa sia. Intendo il tuo babysitter, i media. La politica.” Raddoppiò l’enfasi per l’ultima parola, caricandola di astio.
“Starò attenta anche lì.” Adele bevve un sorso dal suo bicchiere, gli occhi che si rifiutavano di voltarsi verso l’agente Marshall che pazientemente aspettava accanto alla porta.
“Sì, ma dico sul serio. I piani alti vogliono evitare a tutti i costi qualsiasi contatto tra le due coppie scomparse. Capito? Parliamo di fine carriera qui, se vogliamo proprio dirla tutta. Ora, normalmente non me ne frega un cacchio di quello che vogliono quei rotti in culo, ma tu sei più il tipo che potrebbe puntare alla carriera, eh?”
“Farò attenzione. Grazie, John.”
Senza aggiungere neanche un ciao o un arrivederci, John chiuse la chiamata e Adele si trovò ancora una volta ad ascoltare il silenzio. Arricciò il naso e infilò il telefono in tasca, sorseggiando ancora l’acqua dal suo bicchiere mentre cercava di elaborare quello che le aveva appena detto.
“Ah, scusa?” la chiamò la Marshall dalla porta, riportando Adele all’inglese. La giovane agente agitò una mano in aria.
Adele si voltò a guardarla. “Scusami,” ripeté la Marshall in inglese. “Ma, ehm,” si schiarì la voce, “chi era?”
Adele inarcò un sopracciglio. “Pardon?”
La Marshall si irrigidì, imbarazzata, ma insistette, indicando la tasca di Adele. “Con chi stavi parlando… è solo che è importante che teniamo il coperchio chiuso su alcuni dettagli del caso. È molto importante, in realtà. Più importante che…” Si accigliò e si interruppe, ma scosse la testa e si irrigidì ancora, aspettando con ansia che Adele le desse una risposta.
Stava per dire più importante che risolvere il caso. Adele ne era sicura. Scosse la testa stancamente. “Solo le forze dell’ordine. Va tutto bene.” Accigliandosi, posò il bicchiere sul ripiano e si voltò del tutto verso l’agente Marshall. “Niente che dovrei sapere sul contesto del caso?”
Apparentemente sollevata, la Marshall sorrise educatamente ma con sguardo enigmatico dalla porta. “Contesto?”
Adele annuì. “Giusto. Tutti sembrano un po’ schivi al riguardo. Ti spiacerebbe spiegarmi perché?”
L’agente Marshall si morse il labbro e Adele socchiuse gli occhi. La giovane emanava una vibrazione da ‘innocente e priva di esperienza’, ma uno non diventava un agente del BKA senza un certo livello di scaltrezza e disciplina. Che stesse fingendo o che si trattasse semplicemente di un tratto della sua personalità, Adele non poteva dirlo, ma sarebbe stato sciocco abbassare la guardia davanti a un agente operativo appartenente a un’altra agenzia.
“Ok,” СКАЧАТЬ