Cian. Charley Brindley
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Название: Cian

Автор: Charley Brindley

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Приключения: прочее

Серия:

isbn: 9788835413790

isbn:

СКАЧАТЬ Capitolo Ventidue 212

       Capitolo Ventitré 225

       Capitolo Ventiquattro 241

       Capitolo Venticinque 254

       Capitolo Ventisei 276

       Capitolo Ventisette 286

       Capitolo Ventotto 302

       Capitolo Ventinove 311

       Capitolo Trenta 320

       Capitolo Trentuno 330

       Capitolo Trentadue 345

       Capitolo Trentatré 357

       Capitolo Trentaquattro 367

      Sentimmo del trambusto più avanti, vicino la fine del molo, dove una luce di sicurezza illuminava un furgone delle consegne rosso, vicino un container di grandi dimensioni. Uno strano animale strisciò attraverso uno stretto passaggio tra il container e il furgone, e corse verso la libertà. Due uomini inseguirono la creatura spaventata.

      “Oxana ci farà il culo per questo!” gridò in portoghese uno degli uomini.

      “Ox,” gridò correndo il secondo uomo, “appenderà la tua pelle alla parete, non la mia.”

      L’animale - una qualche specie di antilope, con lunghe corna ricurve- non era certamente nativo del Sud America. Galoppò attorno al lato anteriore del furgone e sparì dalla vista.

      “Dov’è la tua pistola, Silveira?” gridò il primo uomo. “Spara a quell’animale nei piedi prima che scappa!”

      Rachel e il suo cane, Hero, erano parecchi metri avanti a noi e apparentemente determinati a non perdersi la scena dell’inseguimento.

      “Rachel!”, gridò mia sorella Kaitlin correndo verso la figlia di nove anni.

      Raggiunsi Kaitlin proprio quando fermò la bambina, prendendola per lo zaino. Provai a trattenere Hero ma mi sfuggì e corse abbaiando verso i due uomini. Sparì sotto il furgone e dall’altra parte venne un colpo di pistola.

      “Zio Saxon!” Rachel piangeva cercando di liberarsi dalla ferma presa della madre. “Hanno sparato al mio cagnolino.”

      Hero tornò indietro a gran velocità e saltò in braccia a Rachel. Era incolume ma tremava dalla paura.

      “Vado a metter fine a questa assurdità,” dissi. “Non è un posto in cui sparare.” Mia sorella o Rachel potevano esser colpite da un proiettile vagante.

      “Saxon.” Kaitlin si guardò intorno al molo vuoto. “Andiamocene da qui.”

      Allungai la mano, agitandola avanti e indietro, mentre andavo verso il furgone. “Sono solo in due.”

      L'alba era a pochi minuti da quei moli, dove un incrocio di strade nella giungla si estendeva lungo un ampio squarcio di foresta scavata sulle rive del Rio Negro. Diciotto chilometri a valle, l'acqua fangosa del fiume si riversava nel verde intenso del vorticoso Rio delle Amazzoni. Il lontano centro di scambi di Manaus, situato nel profondo cuore del Sud America, si stava appena svegliando in quel mattino d’estate tropicale.

      Mi girai di fianco per infilarmi, insieme allo zaino, tra davanti del furgone e una pila di casse. Dal furgone si sentivano dei ringhi ovattati. Il fondo del veicolo era coperto da un telo mimetico, per nascondere gli animali al suo interno.

      Poco prima di giare attorno al furgone, sentii un tonfo. I due uomini erano sul bordo del molo, guardando verso l’acqua Uno di loro - Silveira, credo - aveva un revolver.

      “Ti avevo detto di sparare a un piede,” disse l'altro uomo. Era calvo, con un anello di capelli marrone topo all’altezza delle orecchie. “Adesso dobbiamo raccontare di non averlo trovato.”

      Quando guardò verso il suo compagno, potei vedere i suoi folti baffi neri. Silveira aveva una mascella pesante ombreggiata da una folta crescita di due giorni di baffi arruffati, e i suoi capelli unti pendevano in ciuffi. Era molto più alto dell’uomo calvo, e insieme sembravano una coppia di teppisti.

      “Almeno Oxana non saprà quanto sei stupido,” disse Silveira. “Hai fatto scappare quella cosa, ho dovuto fermarla.”

      Decisi di trattenere il mio coraggio come aveva fatto Hero, ma prima che potessi andar via un altro ringhio proveniente dall’interno del furgone attirò l'attenzione dei due uomini. Quando Silveira mi vide nascose velocemente la pistola dietro la schiena. Avvicinandosi, i suoi piccoli occhi mi fulminarono da sotto le sopracciglia folte da uomo delle caverne. L’uomo basso esitò, poi lo seguì.

      “Bom dia”, dissi in portoghese, cercando di comportarmi in modo smarrito, stupido e completamente ignaro di ciò che era appena successo. “Conosce la strada per Alichapon-tupec?”

      L’enorme uomo delle caverne Silveira si fermò, apparentemente stupito di sentire la sua lingua. Il secondo uomo si fermò accanto al suo compagno. Dopo un momento, mi parlò.

      “Non è abituato a questo modo di rivolgersi.”

      Inglese? Ma prima parlavano in portoghese.

      Non volevo fargli sapere che avevo visto o sentito qualcosa.

      L’uomo calvo si avvicinò a Silveira e gli sussurrò qualcosa, tenendomi d’occhio. Mentre Silveira annuiva al suo amico, qualcuno chiamò il mio nome.

      “Saxon,” disse Kaitlin dall'altra parte del furgone. “Stanno arrivando degli uomini.” Anche lei parlò in portoghese.

      L’uomo basso mise velocemente la mano dietro la schiena del suo compagno, dove c'era la pistola. Kaitlin fece il giro del furgone, seguita da Rachel con ancora in braccio Hero. Il cane ringhiò ai due uomini.

      “Sono circa una dozzina.” Kaitlin strinse le mani attorno alle cinghie del suo zaino è annuì verso la direzione da cui stavano arrivando. “Uno di loro sembra un poliziotto.” Parlava con me ma guardava Silveira e il suo compagno.

      Ovviamente, СКАЧАТЬ