Una Luce Nel Cuore Dell'Oscurità. Amy Blankenship
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Название: Una Luce Nel Cuore Dell'Oscurità

Автор: Amy Blankenship

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Ужасы и Мистика

Серия:

isbn: 9788835406044

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СКАЧАТЬ finestra. Guardando fuori, non vide altro che ombre e buio. Inspirò profondamente e si accigliò quando percepì uno strano odore attorno al davanzale.

      Ringhiò cupamente mentre cercava di decifrarlo. Concludendo che forse era solo la sua immaginazione che aveva reagito in modo eccessivo per l’accaduto, ricontrollò per assicurarsi che fosse tutto a posto.

      Soddisfatto di non sentirlo più, tornò a letto ma rimase sveglio per un po’.

*****

      Kotaro era sotto la finestra di Kyoko e sentiva la presenza del vampiro che aveva notato nel vicolo accanto alla discoteca. Anche se non l’aveva visto, era sicuro che fosse Kyou. Percepiva il suo potere gelido e silenzioso, un qualcosa che non voleva far avvicinare a Kyoko. Kyou era un enigma e non ci si poteva fidare di lui.

      Con un ringhio, usò la sua velocità eccezionale per raggiungere la porta d’ingresso.

      Annusò l’aria e si calmò un po’ quando sentì l’odore di Kyoko, era forte e recente. “Nessun succhiasangue nei paraggi.” si disse, poi ringhiò quando percepì l’odore di Toya. Era entrato in casa e non era più uscito. Afferrando la maniglia della porta, la girò ma vide che era rotta.

      «Ma che cavolo…?» ringhiò furiosamente per l’evidente forzatura.

      Alzò una mano e osservò i suoi artigli mentre si allungavano. Non c’era serratura che non potesse forzare, e quella di Kyoko non valeva quattro soldi. Sorrise con arroganza mentre infilava un artiglio nella serratura e, muovendolo leggermente, sentì un “clic”.

      Furtivo come un’ombra, entrò nell’appartamento e richiuse piano la porta.

      Sentendo tutto in silenzio, seguì la scia lasciata dall’odore di Kyoko e in un istante giunse davanti alla porta della camera da letto. I suoi penetranti occhi blu s’infiammarono per la strana sensazione che lo assalì.

      Non sapendo che cosa si sarebbe trovato davanti, aprì lentamente la porta.

*****

      Kamui decise di rimanere invisibile mentre osservava Kotaro che entrava nell’appartamento di Kyoko. Non si stava nascondendo dal suo amico ma, sapendo chi c’era nel letto con la ragazza, beh… aveva pensato che fosse meglio rimanere invisibile piuttosto che ritrovarsi coinvolto.

      Aveva fatto il possibile per proteggere Kyoko per tutta la sera ma, riguardo a Toya… il guardiano d’argento avrebbe dovuto cavarsela da solo. Kamui si sentì rimpicciolire quando l’altro aprì la porta della camera.

      La scena che Kotaro si trovò davanti andava oltre la sua comprensione… nel letto c’era quel brutto cagnaccio di Toya! La teneva stretta come se fosse sua, aveva le braccia avvolte attorno al suo corpo innocente e un sorriso compiaciuto.

      Kotaro ringhiò mentre si avvicinava alla coppia persa nel mondo dei sogni. “Ladro senza vergogna.” pensò mentre i suoi occhi diventavano rossi per la rabbia. Riuscì a controllarsi a stento mentre afferrava il suo rivale e lo lanciava fuori dalla stanza, senza svegliare Kyoko.

      Toya fu colto di sorpresa quando si sentì afferrare per la camicia e lanciare in aria verso il soggiorno. Prima ancora di riprendersi dal sonno, si sentì afferrare per il collo e, questa volta, vide chi aveva davanti. Incrociò uno sguardo color ghiaccio mentre veniva trascinato in aria quasi senza sforzo.

      Ancora invisibile, Kamui saltò giù dal divano quanto vide Toya che veniva lanciato nella sua direzione. Si sistemò sul ripiano della cucina per assistere alla scena, poi guardò verso la camera da letto e mosse una mano in quella direzione, creando una barriera che impedisse ai rumori di svegliare Kyoko.

      Riportò l’attenzione sui due amici che erano quasi pronti a staccarsi la testa a vicenda. “Proprio come ai vecchi tempi.” pensò, rimpiangendo di non avere i popcorn a portata di mano. “Si accettano scommesse.” si disse, chiedendosi su quale dei due puntare.

      Kotaro ringhiò, cercando di impedire alla sete di sangue di filtrare nei suoi occhi. «Che diavolo pensavi di fare nel letto di Kyoko?», la sua voce era quasi letale, come se il destino di Toya dipendesse dalla risposta. Le sue maniere forti promettevano una punizione nel caso in cui non fosse stata quella giusta.

      «Maledizione, lasciami andare, idiota!» esclamò Toya, mentre con una mano afferrava le dita che gli stringevano il collo, e con l’altra sferrò un colpo con cui avrebbe voluto fracassare il cranio di Kotaro.

      Sebbene l’altro si mosse appena, si sentì liberare e si allontanò di scatto. Poteva percepire l’intensa rabbia di Kotaro ma la sua aumentò quando si rese conto di ciò che era accaduto. «E tu che diavolo pensavi di fare venendo qui, pervertito?» gli chiese di getto.

      Sentendo Toya che alzava la voce, Kotaro capì che la situazione si stava scaldando. Guardò verso la camera da letto e, vedendo la porta socchiusa, fece un cenno verso l’ingresso, ringhiando: «Continuiamo fuori, prima che si svegli.».

      Vedendo che Toya stava per dissentire, lo provocò, sapendo che avrebbe funzionato: «A meno che tu non abbia paura di affrontarmi.», poi sorrise e gli lanciò un’occhiataccia, convinto che l’altro avrebbe abboccato.

      «Certo che no, mai far aspettare gli idioti.» mormorò Toya, aspettando e sperando che Kotaro facesse la prima mossa. Era così furioso che avrebbe potuto distruggere l’intero quartiere. Doveva sfogare la frustrazione su qualcuno e poi, dopotutto, era da tempo che cercava un pretesto per fare a pugni con Kotaro.

      Entrambi svanirono in una sfocatura e, in un istante, finirono nel cortile vuoto. Quando Kotaro si voltò per affrontarlo, Toya gli sferrò un pugno con la certezza di metterlo k.o., ma ringhiò quando lo vide barcollare senza cadere. Quel tipo non gli piaceva, sotto molti punti di vista. Eppure, sentiva sempre il desiderio di prenderlo a botte. Era come avere un nemico per un amico.

      Toya sentì la gelosia assalirlo… il motivo per cui erano sempre ai ferri corti era perché volevano entrambi Kyoko.

      Kotaro scosse la testa e guardò il rivale, «Vediamo se ci riesci quando non sono distratto, coglione!» ringhiò, proprio mentre si scagliavano l’uno contro l’altro.

      Tutti coloro che avevano la capacità di sentire quei rumori, percepirono il potere dell’impatto.

      Kamui li seguì nel cortile e si appoggiò a un muro, osservandoli sotto le luci dei lampioni. Fischiettò per la potenza del pugno di Toya.

      “Sembra che il nostro Toya si stia svegliando.” pensò, poi restrinse lo sguardo quando notò la strana ombra proiettata dall’edificio. Scostandosi dal muro, guardò in alto per capire chi ci fosse sul tetto.

      Kyou era in piedi sul tetto dell’edificio e guardava giù nel cortile mentre i due lottavano sull’erba. Si accovacciò, osservando il ragazzo infuriato che colpiva il Lycan con più forza di quanto un normale umano potesse avere. Quando entrambi corsero a tutta velocità, capì che nessuno dei due era umano.

      Osservò il potere emanato da loro in onde blu fluorescenti. “Il potere degli antichi?” pensò… credeva che lui e Hyakuhei fossero gli unici rimasti con un potere del genere. I suoi occhi iniziarono a brillare mentre continuava ad osservare la lotta.

      Toya non si era mai sentito così forte mentre combatteva, e nessuno dei due aveva intenzione di arrendersi. Si scontravano e si allontanavano per poi scontrarsi di nuovo, e sentiva qualcosa dentro di sé risvegliarsi come da uno stato dormiente.

      Se avesse potuto vedersi in quel momento, sarebbe rimasto scioccato. I suoi capelli si erano allungati ancora di più e i suoi occhi erano diventati argentati. Si accorse che le unghie СКАЧАТЬ