Una Ragione per Morire. Блейк Пирс
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Una Ragione per Morire - Блейк Пирс страница 8

Название: Una Ragione per Morire

Автор: Блейк Пирс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Зарубежные детективы

Серия:

isbn: 9781640298217

isbn:

СКАЧАТЬ corpo non era stato trovato, si diceva che un poliziotto sulla scena gli avesse sparato prima ancora che toccasse l’acqua. Mentre correva, cercò di mettere in fila i suoi prossimi passi per scoprire dove fosse e perché le avesse mandato quello strano messaggio: chi sei tu?

      Il pacco è arrivato da New York, ma è ovvio che sia ancora nei dintorni di Boston. Come farebbe a sapere che mi sono trasferita, altrimenti? Come farebbe a sapere dove vivo?

      Quell’idea ovviamente le portò alla mente un’immagine di Randall nascosto tra gli alberi, con gli occhi fissi sulla sua cabina.

      Che fortuna, pensò. Chiunque altro nella mia vita è morto o mi ha abbandonata. Ha senso che l’unico a cui freghi qualcosa di me sia un assassino.

      Sapeva che il pacco stesso non le avrebbe dato risposte. Aveva già imparato quando era stato spedito e da dove. Era solo un modo per Randall di provocarla, per farle sapere che era vivo, ancora in libertà, e interessato a lei in un modo o nell’altro.

      Ci stava ancora pensando mentre tornava a casa dalla corsa. Mentre si sfilava la cuffia e i guanti, con le guance arrossate e accese dal freddo, si avvicinò a dove aveva lasciato la scatola. L’aveva studiata da cima a fondo alla ricerca di indizi o significati nascosti ma non ne aveva trovati. Neanche la carta di giornale arrotolata le era stata utile. Aveva letto ogni articolo sulla carta spiegazzata e non vi aveva visto niente che potesse servirle. Era stata solo un riempitivo. Ovviamente ciò non le aveva impedito di rileggere diverse volte ogni singola parola su quelle pagine.

      Stava tamburellando nervosamente sul cartone, quando il suo cellulare squillò. Lo prese dal tavolo della cucina e fissò il numero sullo schermo per un istante. Un sorriso esitante le apparve sul volto, e lei cercò di ignorare la felicità che le sbocciò nel cuore.

      Era Connelly.

      Le sue dita si paralizzarono perché non aveva onestamente idea di cosa fare. Se l’avesse chiamata solo due o tre settimane prima, avrebbe semplicemente ignorato la telefonata. Ma in quel momento… beh, qualcosa era cambiato, no? E per quanto odiasse ammetterlo, supponeva che dovesse ringraziare Howard e la sua lettera per quello.

      All’ultimo secondo prima che la chiamata finisse in segreteria, rispose.

      “Ehi, Connelly,” disse.

      Ci fu una lunga pausa dall’altro capo prima che Connelly parlasse. “Ehi, Black. Io… beh, a dire la verità credevo che avrei parlato con la tua segreteria telefonica.”

      “Mi spiace averti deluso.”

      “Oh, niente affatto. Sono felice di sentire la tua voce. È passato troppo tempo.”

      “Già, sembra anche a me.”

      “Devo dedurre che stai cominciando a pentirti del tuo pensionamento fin troppo anticipato?”

      “Adesso non esageriamo. Come vanno le cose?”

      “Le cose vanno… bene. Voglio dire, nel distretto tu e Ramirez avete lasciato un vuoto, ma tiriamo avanti. Finley si sta davvero dando da fare. Sta lavorando insieme a O’Malley. Detto tra me e te, credo che Finley abbia preso personalmente la tua decisione di ritirarti, e che abbia stabilito che se qualcuno doveva prendere il tuo posto, beh, l’avrebbe fatto lui.”

      “Sono contenta per lui. Digli che mi manca.”

      “Beh, speravo che potessi venire qui e dirglielo tu stessa,” disse Connelly.

      “Non penso di essere già pronta per una visita,” rispose lei.

      “Okay, io non sono mai stato bravo con le chiacchiere,” si arrese l’uomo. “Arrivo dritto al punto.”

      “È quello che sai fare meglio,” commentò Avery.

      “Senti… abbiamo un caso…”

      “Fermo subito,” lo interruppe lei. “Non torno indietro. Non adesso, e forse mai più, anche se non lo voglio escludere del tutto.”

      “Lascia che ti spieghi, Black,” insistette Connelly. “Aspetta di aver sentito tutti i dettagli. Anzi, probabilmente li conosci già. È stato su tutti i telegiornali.”

      “Non li guardo,” disse lei. “Uso il computer solo per Amazon. Non mi ricordo l’ultima volta che ho letto un titolo di giornale.”

      “Beh, è maledettamente strano e non riusciamo a cavare un ragno dal buco. Io e O’Malley stavamo bevendo qualcosa insieme l’altra sera e ci siamo decisi a chiamarti. Non voglio adularti per convincerti… ma sei l’unica persona che ci è venuta in mente che potrebbe risolvere questo caso. Se non hai visto le notizie, posso dirti che…”

      “La risposta è no, Connelly,” ripeté lei, interrompendolo. “Apprezzo il pensiero e il gesto, ma no. Se mai mi sentirò pronta a tornare, ti chiamerò.”

      “È morto un uomo, Avery, e l’assassino potrebbe non avere ancora finito,” disse il detective.

      Per qualche ragione, sentirlo usare il suo nome di battesimo la ferì. “Mi dispiace, Connelly. Ricordati di portare a Finley i miei saluti.”

      Detto quello, chiuse la telefonata. Fissò il cellulare con lo sguardo perso nel vuoto, chiedendosi se avesse appena fatto un enorme sbaglio. Avrebbe mentito a se stessa se avesse detto che l’idea di tornare a lavoro non l’aveva emozionata. Persino sentire la voce di Connelly le aveva risvegliato il desiderio di tornare alla sua vecchia vita.

      Non puoi, disse a se stessa. Se ora torni a lavoro, è come se dicessi a Rose che non ti importa niente di lei. E finiresti dritta tra le braccia della creatura che ti ha spinta dove ti trovi adesso.

      Si alzò in piedi e guardò fuori dalla finestra. Scrutò tra gli alberi, le ombre fitte anche durante il giorno in mezzo ai i tronchi, e pensò alla lettera di Howard Randall.

      Alla domanda di Howard Randall.

      Chi sei tu?

      Stava iniziando a credere di non essere più certa della risposta. E forse il motivo era che nella sua vita non c’era più il lavoro.

      ***

      Quel pomeriggio interruppe la routine per la prima volta da quando l’aveva stabilita. Guidò fino a South Boston, al cimitero di St. Augustine. Era un luogo che evitava sin dal suo trasloco, non solo per il senso di colpa ma anche perché sembrava che qualsiasi forza crudele manipolasse il fato le avesse sferrato un ennesimo colpo. Sia Ramirez che Jack erano sepolti al cimitero di St Augustine e anche se erano in punti diversi, per Avery era lo stesso. Per quel che la riguardava, il centro dei suoi fallimenti e del suo dolore era in quel parco verde e lei non voleva averci niente a che fare.

      Per quello era la prima volta che ci andava dopo i funerali. Rimase seduta in auto per un momento, guardando verso la tomba di Ramirez. Lentamente uscì dalla macchina e si incamminò dove era seppellito l’uomo che era stata pronta a sposare. La lapide era modesta. Qualcuno vi aveva recentemente lasciato sopra dei fiori bianchi, probabilmente sua madre, che si sarebbero seccati e appassiti al freddo in pochi giorni.

      Non sapeva che cosa dire ma immaginò che fosse normale. Se Ramirez era consapevole della sua presenza e se avesse potuto sentire le sue parole (e una gran parte di Avery credeva che fosse così), avrebbe saputo che non era una donna СКАЧАТЬ