Operazione Presidente. Джек Марс
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Название: Operazione Presidente

Автор: Джек Марс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Триллеры

Серия:

isbn: 9781094311425

isbn:

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       CAPITOLO TRENTASEI

       CAPITOLO TRENTASETTE

       CAPITOLO TRENTOTTO

       CAPITOLO TRENTANOVE

       CAPITOLO QUARANTA

       CAPITOLO QUARANTUNO

       CAPITOLO QUARANTADUE

       CAPITOLO QUARANTATRÉ

       CAPITOLO QUARANTAQUATTRO

       CAPITOLO QUARANTACINQUE

       CAPITOLO QUARANTASEI

       CAPITOLO QUARANTASETTE

       CAPITOLO QUARANTOTTO

      La morte è un destino più dolce che la tirannia.

      Eschilo

      Due anni dopo…

      CAPITOLO UNO

      2 novembre

      2:35 ora della costa orientale

      Vicino al Tidal Basin- Washington DC

      “Ok,” disse l’uomo, il fiato che si perdeva in nuvole bianche. “Che ci facciamo qui?”

      Era tardi, e la notte era gelida con la pioggerellina che cadeva.

      L’uomo si chiamava Patrick Norman, e stava parlando da solo. Era un investigatore, un uomo abituato a trascorrere lunghi periodi di tempo da solo. Parlare da solo faceva parte del lavoro.

      Si trovava sul sentiero di cemento lungo la riva. Non c’era nessun altro in giro. Un attimo prima quello che sembrava un senzatetto si trovava disteso sotto dei giornali su una panchina a una cinquantina di metri di distanza. Adesso quell’uomo era sparito, e i giornali erano sparpagliati sul terreno bagnato.

      Dal suo punto di osservazione, Norman riusciva a vedere il Lincoln Memorial lontano alla sua destra. Dritto davanti a lui e dall’altra parte del Tidal Basin c’era la cupola del Jefferson Memorial, illuminata da luccicanti azzurri e verdi. Le luci scintillavano sull’acqua.

      Norman lavorava in quell’ambito da molto, e quello era il tipo di riunione che gli dava soddisfazione. A tarda notte, in un luogo isolato, con qualcuno che nascondeva la propria identità – rischioso, però era stato esattamente quel tipo di cose ad averlo ripagato, in passato. Altrimenti in quel momento non si sarebbe trovato lì.

      Un uomo percorse lentamente il sentiero verso di lui. Era alto, indossava un lungo impermeabile e un cappello dall’ampia falda abbassato sul viso. Norman lo osservò avvicinarsi.

      D’un tratto alle sue spalle ci fu del movimento. Norman si voltò, e c’erano altri due uomini. Uno era il senzatetto di prima. Era nero, in pantaloni da lavoro laceri e un pesante parka invernale. Il parka era bagnato e macchiato e sporco. Aveva i capelli ritti in strambi ciuffi e ricci sulla cima della testa. Il secondo uomo era solo un altro indefinito signor nessuno con impermeabile e cappello. Aveva folti baffi neri – se Norman avesse poi dovuto descriverlo, sarebbe stato questo il massimo che avrebbe saputo fare. Era troppo sconvolto sul momento per assorbire tanti dettagli.

      “Come posso aiutarvi, signori?” disse Norman.

      “Signor Norman,” disse l’uomo alto dietro di lui. Aveva una voce molto profonda. “Penso di essere la persona con cui vuol parlare.”

      Norman sentì le spalle crollargli. Stavano giocando. Se quegli uomini avessero voluto fargli del male, probabilmente l’avrebbero già fatto. La cosa lo sollevò un po’ – quella era gente del governo. Fantasmi. Spie. Operativi dell’intelligence, si sarebbero definiti loro. La cosa lo infastidiva anche un po’. Nessuna misteriosa fonte con informazioni per lui. Quelli lì lo avevano trascinato là fuori in una notte piovosa per dirgli… cosa?

      Gli stavano facendo perdere tempo.

      Norman si voltò di nuovo per guardare in faccia l’uomo. “E lei chi è?”

      Fece spallucce. Si mostrò un sorriso appena sotto all’ombra del cappello. “Chi sono non ha importanza. Ha importanza per chi lavoro. E posso dirle che i miei capi non sono contenti del livello del suo lavoro.”

      “Sono il meglio che ci sia,” disse Norman. Lo disse senza esitare. Lo disse perché ci credeva. Su altro si poteva discutere. Ma una cosa che non era mai stata messa in questione era la qualità del lavoro che svolgeva.

      “È quello che credevano anche loro, quando l’hanno assunta. Penso che sarà d’accordo sul fatto che sono stati pazienti. L’hanno pagata per un anno senza risultati. Però, improvvisamente è passato tutto questo tempo, e adesso i giochi sono quasi fatti. Sono costretti a prendere un’altra direzione, una direzione che speravano di non prendere. Le elezioni si svolgeranno tra cinque giorni.”

      Norman scosse il capo. Sollevò le mani, i palmi verso l’alto, sui fianchi. “Cosa posso dirvi? Volevano che trovassi prove di corruzione, e le ho cercate. Non ce ne sono. Quella può essere tante cose, ma non corrotta. Non ha legami con l’attività del marito, né formali né informali. Il marito non gestisce neanche più gli affari quotidiani dell’azienda, e l’azienda non ha contratti governativi, né qui né altrove. Tutti i suoi capitali prematrimoniali vengono gestiti in un blind trust, senza apporto da parte sua – misura che ha preso quando si è guadagnata un posto in Senato quindici anni fa. Non ci sono prove di tangenti di nessun tipo, nemmeno un accenno o una voce.”

      “Quindi ha fallito nel trovare qualcosa?” disse l’uomo.

      Norman annuì. “Ho fallito nel…”

      “Ha fallito, in altre parole.”

      Un bagliore di luce apparve nella mente di Norman, una cosa che non aveva considerato perché prima non gli era mai stata chiesta.

      “Volevano che trovassi qualcosa,” disse. “Che ci fosse oppure no.”

      Gli uomini attorno a lui non dissero nulla.

      “Se era così, perché non me l’hanno detto dall’inizio? Avrei detto loro di attaccarsi, e non avremmo mai avuto questa incomprensione. Se volete inventare brutte notizie, non assumete un investigatore. Assumete un pubblicitario.”

      L’uomo si limitò a fissarlo. Il suo silenzio, e il silenzio dei suoi due accoliti, era СКАЧАТЬ