Название: Il Quartiere Perfetto
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9781640297050
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“Certamente,” disse Hernandez. “Si chiama Marisol Mendez. Sfortunatamente è fuori città per tutta la settimana, in vacanza a Palm Springs a quanto pare.”
“Quindi la domestica è via,” disse Trembley. “Nessun altro che lavori qui? Devono avere un sacco di dipendenti.”
“Non tanti quanti potresti pensare,” disse Hernandez. “L’architettura del giardino è piuttosto resistente alla siccità, quindi hanno solo un giardiniere che viene un paio di volte al mese per la manutenzione. Hanno una società che si occupa della gestione della piscina e Missinger che mandano qualcuno una volta a settimana, di giovedì.”
“E allora chi ci resta?” chiese Trembley, timoroso di dare voce all’evidente risposta, per paura di apparire troppo ovvio.
“Ci resta la stessa persona da cui siamo partiti,” disse Hernandez, senza alcuna remora. “Il marito.”
“Ha un alibi?” chiese Jessie.
“È proprio quello che andremo a scoprire ora,” rispose Hernandez tirando fuori la radio e avviando una conversazione. “Nettles, fai portare Missinger alla stazione per l’interrogatorio. Non voglio che nessun altro gli chieda nulla fino a che non lo avremo portato nella sala degli interrogatori.”
“Scusi, detective,” rispose una voce gracchiante e apprensiva alla radio. “Ma qualcuno l’ha già fatto. È già per strada.”
“Dannazione,” imprecò Hernandez spegnendo la radio. “Dobbiamo andare subito.”
“Qual è il problema?” chiese Jessie.
“Volevo essere lì ad aspettare quando Missinger fosse arrivato alla stazione: il poliziotto buono, la sua cima di salvataggio, il suo ascoltatore. Ma se arriva lì per primo e vede tutte quelle uniformi blu, le pistole e le luci fluorescenti, prenderà paura e chiederà di vedere il suo avvocato prima che gli possa chiedere qualsiasi cosa. E quando accadrà, non gli tireremo più fuori niente di utile.”
“E allora faremo meglio a muoverci,” disse Jessie, passandogli davanti e uscendo dalla porta.
CAPITOLO OTTO
Quando arrivarono alla centrale, Missinger era lì già da dieci minuti. Hernandez aveva chiamato prima, ordinando al sergente di farlo portare nella stanza per famiglie, usata per le vittime di crimini e per i familiari dei deceduti. Era un po’ meno asettica del resto della stazione, con un paio di vecchi divani, alcune tende alle finestre e qualche vecchia rivista mensile sul tavolino.
Jessie, Hernandez e Trembley corsero alla porta della stanza per le famiglie, dove stava di guardia un agente.
“Come sta andando là dentro?” chiese Hernandez.
“Sta bene. Sfortunatamente ha chiesto il suo avvocato non appena è entrato dalla porta principale.”
“Fantastico,” disse Hernandez. “Da quanto sta aspettando di poter chiamare?”
“L’ha già fatto, signore,” disse l’agente, evidentemente a disagio.
“Cosa! Chi glielo ha permesso?”
“Sono stato io, signore. Non dovevo?”
“Da quanto sei nelle forze dell’ordine, agente… Beatty?” chiese Hernandez, leggendo la targhetta che il giovane aveva attaccata alla camicia.
“Quasi un mese, signore.”
“Ok, Beatty,” disse Hernandez, chiaramente cercando di tenere a bada la propria frustrazione. “Ora non ci si può fare nulla. Ma in futuro non devi immediatamente dare a un potenziale sospettato il telefono, non appena lo chiede. Puoi farlo accomodare in una stanza e dirgli che provvederai subito. Il ‘subito’ potrebbe richiedere qualche minuto, magari addirittura un’ora o due. È una tattica che ci concede il tempo per sviluppare una strategia e tenere il sospettato sul filo del rasoio. Potresti per favore cercare di ricordartene in futuro?”
“Sì signore,” disse Beatty con tono remissivo.
“Ok. Per ora, portalo in una sala per gli interrogatori aperta. Probabilmente non abbiamo molto tempo prima che arrivi il suo avvocato. Ma vorrei usare ciò che abbiamo per avere almeno una sensazione di questo tizio. E Beatty, mentre lo fai spostare, non rispondere a nessuna delle sue domande. Mettilo in una stanza e lascialo lì, capito?”
“Sì, signore.”
Mentre Beatty entrave nella sala per famiglie per prendere Missinger, Hernandez condusse Jessie e Trembley alla stanza del personale.
“Concediamogli un minuto per ambientarsi,” disse Hernandez. “Io e Trembley entriamo. Jessie, tu dovresti guardare da dietro lo specchio. È troppo tardi per fare domande sostanziali, ma possiamo cercare di stabilire un certo rapporto con il tipo. Non è necessario che ci dica nulla. Ma noi possiamo dire un sacco. E questo potrebbe avere un effetto su di lui. Dobbiamo farlo sentire il più insicuro possibile prima che il suo avvocato arrivi qui e inizi a metterlo a suo agio. Dobbiamo ficcargli in testa dei dubbi, in modo che si chieda se non sia meglio allearsi con noi invece che con il suo pagatissimo legale. Non abbiamo molto tempo per farlo, quindi entriamo.”
Jessie andò nella sala di osservazione e si mise a sedere. Fu la sua prima occasione di vedere Michael Missinger, che stava in piedi in un angolo, impacciato. Era ancora più bello di quanto fosse stata sua moglie. Anche alle tre del mattino, con indosso un paio di jeans e una maglietta che doveva essersi infilato all’ultimo minuto, sembrava essere appena uscito da un servizio fotografico.
I suoi capelli biondi corti, striati dal sole, erano abbastanza spettinati da apparire privi di tante pretese, ma comunque non trasandati. La pelle era abbronzata in certo punti, ma bianca in altri, tipico di chi pratica regolarmente il surf.
Era alto e atletico, con l’aspetto di un tizio che non deve lavorare molto per mantenersi così. Il rossore e gonfiore degli occhi azzurri – probabilmente dovuto al pianto – non ne sminuiva il fascino. Jessie doveva ammettere, nonostante tutto, che se quest’uomo l’avesse avvicinata al bar ieri sera, non sarebbe stata tanto sprezzante nei suoi confronti. Anche il suo nervoso e continuo spostare il peso da un piede all’altro era terribilmente adorabile.
Dopo pochi secondi, Hernandez e Trembley entrarono. Parvero meno impressionati.
“Si sieda, signor Missinger,” disse Hernandez, facendo apparire l’ordine quasi caloroso. “Sappiamo che ha chiesto del suo avvocato, il che va bene. Da quanto ho capito sta arrivando. Nel frattempo volevamo aggiornarla sul punto a cui siamo arrivati con le indagini. Mi permetta di iniziare offrendole le mie condoglianze per la sua perdita.”
“Grazie,” disse Missinger con voce leggermente roca, che Jessie non era sicura essere realmente la sua, o piuttosto il risultato dello stress di quella notte.
“Non sappiamo ancora se si tratti di un delitto,” continuò Hernandez, sedendosi di fronte a lui. “Da quanto mi hanno riferito, avete detto a uno dei nostri agenti che Victoria era estremamente accurata nel tenere sotto controllo la sua patologia e che lei non ricorda alcun incidente come questo in passato.”
“Io…” iniziò Missinger.
“Non СКАЧАТЬ