Il Conte Di Edgemore. Amanda Mariel
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Название: Il Conte Di Edgemore

Автор: Amanda Mariel

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Зарубежные любовные романы

Серия:

isbn: 9788835402695

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СКАЧАТЬ style="font-size:15px;">      “Nel sottoscala!” Minerva gridò indignata. “Perché mai volete mandarla li?” Minerva guardò il valletto. “Sua signoria si sbaglia. Portate Miss Carstine nella sua stanza e assicuratevi che mia madre ne sia informata.”

      “La sua stanza?” Chiese Blake, stupito.

      “Si, la sua stanza. Carstine è ospite di nostra madre. La sua domestica, in realtà.” Minerva strinse lo sguardo. “Chi pensavate che fosse?”

      “Pensava che io servissi voi, milady,” disse Carstine.

      “La mia serva?” Minerva lo colpì alle braccia. “Siete un’idiota. Non avete pensato a chiederle chi fosse?”

      Blake passò lo sguardo da Minerva a Carstine. La domestica di sua madre? Perché diamine non lo aveva detto? E perché era vestita come la moglie di un pescivendolo?

      Sentì il calore salire sulla sua pelle gelata. Un misto di rabbia per esser stato ingannato, e imbarazzo per l’errore. Sospirò, riportando l’attenzione su Minerva. “Ero più preoccupato per la sua ferita che per la sua identità,” disse Blake.

      “Al contrario,” disse Carstine mentre il valletto la portava davanti agli scalini d’ingresso. “È stato troppo arrogante per curarsene. Ho provato a dirglielo ma non mi ha voluta ascoltare.”

      “Blake!” Minerva lo guardò in malo modo.

      Diede alla ragazza uno sguardo dubbioso. Lo aveva decisamente battuto. Si era presa gioco di lui, e sembrava molto soddisfatta. Scommise che quello sguardo compiaciuto sarebbe scomparso rapidamente una volta che l'avesse avuta nel suo letto.

      Questa era guerra!

      Minerva gli diede una gomitata, riportandolo alla realtà.

      Blake guardò sua sorella indignata.

      “Scusatevi,” chiese lei.

      “Molto bene,” Blake si girò verso Carstine e in tre lunghi passi la raggiunse. Invece di parlare, la prese dal valletto. Immediatamente lei si irrigidi ma non si lamentò. “Scusatemi per il mio errore. Permettetemi di fare ammenda portandovi nella vostra stanza, “ disse freddamente.

      “Questo non è corretto,” disse Minerva alle sue spalle, ma Blake la ignorò mentre portava quel suo peso dentro il maniero.

      Sapeva di comportarsi in modo poco civile, mal momento non gli importava. Avrebbe badato a Minerva in seguito. Attualmente, aveva qualcosa da dimostrare.

      Carstine doveva capire che non era un uomo con cui scherzare. Era il signore di quel maniero.

      Blake fece le scale due alla volta, tenendo Carstine ben salda. La sensazione del suo corpo lussureggiante tra le sue braccia provocò il caos nei suoi sensi. I suoi battiti aumentarono quando il desiderio prese piede minacciando di sopraffare il suo buon senso.

      La ragazza invece era impassibile. Il suo sguardo era freddo e il corpo immobile, tranne per i sussulti causati dai suoi movimenti. Ciò urtava ancor di più i suoi nervi. Si avviò lungo il corridoio, con lo sguardo rivolto alle porte che ne fiancheggiavano entrambi i lati. “Quale stanza?” Chiese a denti stretti.

      “A terza a destra,” rispose Carstine come se non ci fosse nulla di sbagliato nella loro attuale situazione.

      Blake andò velocemente verso la porta e l’aprì col fianco prima di entrare. Si diresse verso l’ampio letto a baldacchino. Avvicinò la bocca al suo orecchio e le sussurrò, “Non finisce qui, bellezza.”

      Prima che potesse reagire la mise sul letto e si girò per andarsene.

      Come una piccola ombra arrabbiata, Minerva era alle sue spalle. Gli prese il braccio e lo tirò. “Dobbiamo parlare.”

      Blake seguì la sorella fuori dalla stanza, ma una volta nel corridoio si diresse verso la sala da biliardo.

      Avrebbe parlato con la lei di tutto quello che voleva. Non aveva mai negato nulla a Minerva, non avrebbe potuto. Ma mentre lei gli avrebbe riempito la testa di chiacchiere, lui si sarebbe riempito la pancia di brandy.

      Raggiunta la porta della sala, Blake tenne la porta aperta per far entrare la sorella. “Siate gentile e versatemi un bicchiere di brandy, prima che iniziate a tormentarmi,” disse sedendosi sul sofà vicino al camino.

      Minerva agitò la mano. “Non ne ho intenzione di tormentarvi.” Minerva andò verso la credenza di ciliegio. “Sicuramente non al mio fratello preferito.”

      “Sono il vostro unico fratello,” disse lentamente Blake.

      “Allora, nessuna meraviglia che voi siate il mio preferito.” Prese una caraffa di cristallo e versò il liquido ambrato in un bicchiere.

      Blake non potè fare a meno di sorridere. Minerva riusciva a farlo sorridere anche se fosse stata l’ultima cosa che voleva.

      Andò verso di lui, gli diede il bicchiere e si sedette accanto.

      Blake prese un lungo sorso, gustando il modo in cui il brandy lo riscaldava, e volse l’attenzione alla sorella. “Se non intendete urlarmi contro, di cosa desiderate parlare?”

      “Di Carstine, naturalmente.” Minerva sorrise dolcemente.

      Blake sospirò. “Ovviamente,” disse portando il bicchiere alle labbra. Iniziava a pensare che un bicchiere non sarebbe stato sufficiente.

      “Sembra che siate partiti col piede sbagliato.” disse lei.

      “Per non dire altro.” Blake fece roteare il liquore nel bicchiere.

      “Voglio che le diate una possibilità. Dimostratele che siete dispiaciuto e siate carino con lei. Mi farebbe piacere se voi due andaste d'accordo.” Disse Minerva, gli occhi imploranti.

      “E come pensate ci possa riuscire?” Chiese Blake prima di bere un altro sorso.

      Minerva inclinò la testa, lo sguardo pensieroso.

      Blake si preparò per quello che sarebbe successo. Se conosceva bene sua sorella, ed era sicuro di conoscerla meglio di tutti, avrebbe preparato un piano degno di nota.

      E non avrebbe avuto altra scelta se non accettare, se voleva evitare la sua ira.

      Gli appoggio una mano sul braccio e sorrise. “Ci sono.”

      “Mh? Continuate,” disse Blake con falso entusiasmo, bevendo. Senza dubbio sarebbe stata una cosa enorme.

      “La inviterete ad uscire.”

      “Io..farò cosa?” Blake alzò un sopracciglio.

      Minerva fece un largo sorriso. “Lo farete. Una gita in slitta, magari?” Il suo sguardo pensieroso divenne un sorriso. “Si, una gita in slitta dovrebbe essere il modo perfetto per voi due di conoscervi.”

      Blake tamburellava con le dita il bracciolo del sofa. “Perfetto?” Sconsiderato, avrebbe voluto dirle, ma non voleva far arrabbiare ulteriormente sua sorella.

      “Si, perfetto.” ripete. “Un rispettabile modo per voi due di restare soli. Così potrete scusarvi e dimostrarle che piacevole gentiluomo voi siete.”

      Minerva СКАЧАТЬ