Название: In Cerca di Vendetta
Автор: Блейк ПирÑ
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Mistero di Riley Paige
isbn: 9781640292789
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Pensava che questo mi fermasse? Tutto è già cominciato. Non mi dica che non l’avevo avvertita.
Riley ebbe difficoltà a respirare.
Shane Hatcher, pensò.
CAPITOLO TRE
Riley rimase a guardare il messaggio, avvertendo un senso di panico crescere dentro di lei.
Non le fu difficile intuire che cosa fosse accaduto. Jenn Roston aveva aperto il file non appena lei e Riley si erano separate, aveva scoperto il suo contenuto e si era messa già al lavoro, provando a chiudere l’operazione Hatcher.
Ma, con il suo messaggio, lo stesso evaso aveva annunciato, come gesto di sfida, che Jenn non era riuscita nell’intento.
Tutto è già cominciato.
Shane Hatcher era ancora a piede libero, ed era arrabbiato. Con le sue risorse finanziarie intatte, poteva dimostrarsi più pericoloso che mai.
Devo rispondergli, pensò. Devo ragionare con lui.
Ma come? Che cosa poteva dire per non farlo infuriare di più?
Infine, le venne in mente che Hatcher poteva non comprendere totalmente ciò che stava succedendo.
Come poteva sapere che era la Roston a sabotare la sua rete, e non Riley? Forse poteva fargli comprendere almeno quello.
Le sue mani tremavano, mentre digitava una risposta.
Mi lasci spiegare.
Ma quando provò ad inviare il messaggio, lo vide segnato come “non spedito.”
Riley gemette con disperazione.
Era successa la stessa cosa anche l’ultima volta che aveva provato a mettersi in contatto con Hatcher: lui le aveva inviato un messaggio criptico, poi aveva chiuso la comunicazione con lei. Un tempo era stata in grado di comunicare con Hatcher tramite videochiamata, messaggi e persino telefonate. Ma quei giorni erano finiti.
Ora, non aveva alcun modo per rintracciarlo.
Ma lui, al contrario, poteva ancora mettersi in contatto con lei.
La seconda frase del suo nuovo messaggio era particolarmente inquietante.
“Non mi dica che non l’avevo avvertita.”
Riley ripensò a quello che le aveva scritto l’ultima volta che aveva comunicato con lui.
“Lei vivrà per pentirsene. Ma potrebbe non essere così per la sua famiglia.”
Riley sussultò e disse ad alta voce …
“La mia famiglia!”
Tremava mentre tentava di comporre il numero di casa sul cellulare. Sentì uno squillo dall’altro capo del telefono, che continuò a suonare libero. Infine si attivò la segreteria telefonica, e la donna ascoltò la sua stessa voce.
Riley fece un grande sforzo per impedirsi di gridare.
Perché nessuno rispondeva? Le scuole erano chiuse per le vacanze di primavera. Le sue figlie avrebbero dovuto essere in casa. E dov’era la governante, che viveva con loro, Gabriela?
Proprio prima che il messaggio in uscita terminasse, sentì la voce di Jilly, la tredicenne che Riley stava per adottare. La ragazzina sembrò ansante.
“Ciao mamma. Gabriela è andata a fare la spesa. April, Liam e io eravamo fuori in cortile, a giocare a calcio. Pensiamo che Gabriela torni da un momento all’altro.”
Riley si accorse di stare trattenendo il fiato. Fece un cosciente sforzo per ricominciare a respirare.
“Va tutto bene?” chiese.
“Certo” Jilly rispose, alzando le spalle. “Perché me lo chiedi?”
Riley lottò per calmarsi.
“Jilly, potresti andare a dare un’occhiata dalla finestra per me?”
“OK” Jilly disse.
Riley sentì dei passi.
“Sto guardando” la ragazza disse.
“Il furgone degli agenti dell’FBI è ancora fuori?”
“Sì. E anche quello nel vicolo. L’ho appena visto, quando era in cortile. Se quello Shane Hatcher si farà vedere, quegli uomini lo prenderanno di sicuro. C’è qualcosa che non va? Mi stai spaventando.”
Riley si costrinse a ridere.
“No, non c’è niente che non vada. Sto solo agendo, insomma sto agendo come una mamma, immagino.”
“OK. A dopo.”
La telefonata si concluse, ma Riley era ancora sconvolta.
Andò in fondo al corridoio, e poi si diresse all’ufficio di Brent Meredith.
La donna balbettò: “Signore, io, ho bisogno di prendermi il resto della giornata libera.”
Meredith distolse lo sguardo dal proprio lavoro.
“Potrei chiederle il motivo, Agente Paige?” le domandò.
Riley aprì la bocca, ma non ne uscì alcuna parola. Se avesse spiegato di essere stata appena minacciata da Shane Hatcher, l’uomo avrebbe insistito per vedere il messaggio in questione. E come poteva mostrarglielo senza ammettere di aver appena consegnato il file a Jenn Roston?
Meredith ora sembrava preoccupato, quasi consapevole che ci fosse qualcosa che non andava e di cui Riley non poteva parlare.
“Vada” le disse. “Spero che vada tutto bene.”
Il cuore di Riley era colmo di gratitudine per la comprensione e la discrezione dimostrate da Meredith.
“Grazie, signore” rispose.
Poi, si precipitò fuori dall’edificio e, raggiunta la propria auto, guidò fino a casa.
Avvicinandosi alla sua villetta a schiera in un tranquillo quartiere di Fredericksburg, notò con sollievo che il furgone dell’FBI era ancora al suo posto. Riley sapeva che ce n’era un altro posteggiato nel vicolo. Sebbene i due veicoli non avessero segni distintivi, non si poteva certo dire che non davano nell’occhio. Ma era inevitabile.
Riley parcheggiò la sua auto nel suo vialetto d’accesso, raggiunse il furgone e guardò all’interno dal finestrino del lato passeggero.
Due giovani agenti erano seduti davanti, Craig Huang e Bud Wigton. A quella vista Riley si sentì sollevata: aveva un’alta considerazione dei due, e aveva lavorato con Huang molte volte recentemente. Il giovane si era dimostrato un po’ СКАЧАТЬ