Una Amore Cosi’ Grande . Sophie Love
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Читать онлайн книгу Una Amore Cosi’ Grande - Sophie Love страница 6

СКАЧАТЬ il messaggio a Cristiano.

      Sollevò le coperte, rimanendovi impigliata nella fretta di trovare il cellulare e finendo per cadere sul sedere. Stesa sul duro pavimento emise un gemito e allungò una mano sul tavolino da caffè, trovando il telefono.

      Non appena ebbe il cellulare in mano, ebbe paura di controllare. Esitò, con il pollice sospeso sopra il pulsante d’avvio, ma poi riuscì a mettere un freno alla sua ansia e a pigiarlo.

      Immediatamente vide che c’erano diverse notifiche di messaggi ricevuti. Le balzò il cuore in gola. Ce ne poteva essere anche uno di Cristiano? Cliccò sull’icona dell’app.

      Il primo messaggio era di Maxine, che le chiedeva se stava bene. Il seguente, sempre di Maxine, insisteva di farle sapere se era arrivata a casa sana e salva. Poi ce n’erano diversi di Shelby, parole sconnesse scritte come in un flusso di coscienza, un altro di Maxine di quella mattina presto che l’avvertiva che se non si fosse fatta viva per mezzogiorno avrebbe chiamato la polizia, e alla fine uno di sua madre che le chiedeva se aveva mai provato il latte di cocco nel latte macchiato. Ma niente da Cristiano. Si sentì lo stomaco sotto i piedi e la delusione le sbocciò nel petto. Ma una nuova sensazione prese rapidamente il sopravvento: il sollievo. Lei aveva fatto il primo passo, aveva rotto il muro di silenzio tra di loro, e Cristiano aveva scelto di non comunicare. Almeno adesso sapeva come stavano le cose. Non aveva più bisogno di domandarselo. Per quanto la consapevolezza che la loro relazione era definitivamente finita fosse dolorosa, era grata di quella certezza.

      Rilesse i messaggi di Maxine, non più distratta dal pensiero di Cristiano e in grado di prestargli l’attenzione che meritavano.

      Stai bene, tesoro? Mi dispiace così tanto per Rob! Che stronzo. Ti conosco abbastanza bene da sapere che di certo sarai in imbarazzo per questa faccenda, ma in questo momento sei letteralmente la mia eroina.

      Lei sorrise tra sé e sé, e poco alla volta la sua mortificazione per aver fatto una sceneggiata svanì. Le scrisse una risposta.

      Scusa se non ti ho più risposto. Devo essermi addormentata non appena sono arrivata a casa. Certo che sono imbarazzata, ma almeno tu sei orgogliosa di me.

      Inviò il messaggio e fece per mettere da parte il cellulare, poi ripensandoci mandò una risposta a sua madre, Mallory. Sì, e ci sta benissimo.

      Udì il suono di una chiave nella toppa della porta e sobbalzò per la sorpresa. Voltandosi per guardarsi alle spalle, vide Bryn che entrava nell’appartamento, abbigliata con un completo sportivo, le guance rosa, la fronte sudata e un ampio sorriso sulle labbra. Keira si accorse che non era da sola, con lei c’era Felix. Per essere un uomo di una certa età, in tenuta da palestra faceva la sua figura. Ricordava un modello per le pubblicità di tinte per capelli, nella versione prima del trattamento.

      “Ti sei svegliata,” disse Bryn con un sorriso. “Come è stata la festa?”

      “Avrebbe potuto andare meglio,” borbottò in risposta Keira. “Dove siete stati voi due?”

      Bryn si diresse al lavandino per riempire la bottiglietta d’acqua vuota. Fu Felix a rispondere alla sua domanda.

      “Siamo solo andati a fare una corsetta,” spiegò.

      Keira dovette impedirsi di sbottare: “Alla tua età?” Riuscì a censurarsi e domandò: “A quest’ora del mattino?”

      “È il momento migliore per farlo,” rispose lui. Sollevò una gamba per appoggiarla a uno degli sgabelli della cucina e allungarsi a toccarsi le dita dei piedi.

      Era più in forma di Keira, quello era evidente. Lei aveva lasciato che quella parte della sua vita andasse a scatafascio e il suo giro vita ne stava subendo le conseguenze. Bere e mangiare a piacimento andava bene finché si arrampicava su per le colline in Italia, ma ora che i suoi pomeriggi consistevano in maratone televisive e montagne di pretzel, non era più tanto una buona idea. Si tastò lo stomaco. Era decisamente più morbido di quanto non fosse stato in passato. Avrebbe dovuto fare qualcosa e in fretta.

      Bryn si voltò dal lavandino e bevve una sorsata dalla bottiglia. “Hai sentito la mamma?”

      “Solo un messaggio strano sui cappuccini al latte di cocco,” rispose Keira.

      Bryn scoppiò a ridere. “Chissà dove ha la testa. Avrebbe dovuto parlarti della cena di stasera.”

      “Oh,” replicò Keira.

      “Beh?” insistette la sorella. “Che ne dici? Una serata tra le donne Swanson?”

      “Felix non è invitato?” domandò Keira, incuriosita. Sua madre sembrava adorare Felix; o quello oppure era estremamente sollevata dal fatto che finalmente Bryn avesse una relazione stabile.

      Felix passò a fare stretching all’altra gamba. Lanciò un’occhiata a Keira, con le mani tese a stringersi l’alluce sotto le scarpe da ginnastica. “Stasera ho da fare con la mia famiglia. È l’anniversario di matrimonio dei miei genitori.”

      Ancora una volta, Keira dovette mordersi la lingua per evitare di rispondere qualcosa di scortese. Ma era davvero sorpresa che i genitori di Felix fossero vivi e vegeti. Dovevano avere più di ottant’anni, la stessa età che avrebbero avuto i nonni di Keira se fossero stati vivi.

      “È fantastico,” riuscì a commentare.

      “Che cosa devo dire alla mamma?” chiese Bryn.

      “Dille che va bene,” rispose lei.

      Forse farsi viziare un po’ l’avrebbe aiutata a liberarsi della depressione. Non c’era niente al mondo come le sdolcinatezze di Mallory per ricordarle quanto tenesse alla sua indipendenza.

      Bryn e Felix si scambiarono un cenno con il capo e si diressero verso la porta.

      “E voi dove andate?” chiese loro.

      “Altri cinque chilometri di corsa,” rispose Bryn.

      “Dieci chilometri prima di colazione è sempre stato il mio motto,” aggiunse Felix.

      La salutarono e uscirono rapidamente. Keira rimase a guardare la porta sbattendo le palpebre. Come faceva quell’uomo a essere tanto in forma, per di più a sessant’anni suonati? Si chiese quanto ci volesse per imparare a correre dieci chilometri e si rese conto che non doveva servire poi così tanto tempo. Di certo meno di un anno. Per quel che ne sapeva lei, Felix aveva iniziato i suoi allenamenti fisici il giorno del suo sessantesimo compleanno. Non era mai troppo tardi per un cambiamento.

      Capì, tutto a un tratto, che doveva smettere di stare con le mani in mano ad auto-compatirsi. Improvvisamente motivata, prese la sua borsa di lavoro e tirò fuori il taccuino. Buttò giù rapidamente una lista di tutte le cose che doveva cambiare della sua vita, incluso perdere qualche chilo e rifarsi la tinta ai capelli. Studiò la lista e si accorse che c’era un cambiamento fondamentale da fare se voleva rimettere in sesto la sua vita, ed era trovare un appartamento tutto per sé. Più tempo passava a dormire sul divano di Bryn, e più le sembrava complicato persino immaginarsi indipendente e di nuovo autonoma.

      Prese il portatile e andò sul un sito di un agenzia immobiliare. Erano almeno un paio d’anni che non controllava più i prezzi delle case in vendita, avendo vissuto con Zach tanto a lungo, e le cifre le fecero venire da piangere. Ma se metteva insieme i suoi bonus a lavoro con le diverse migliaia di dollari che aveva risparmiato non dovendo pagare l'affitto e nemmeno СКАЧАТЬ