Natale per Sempre . Sophie Love
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Natale per Sempre - Sophie Love страница 12

СКАЧАТЬ della bambina. Piangere davanti a lei non era mai stato il suo piano. Ma da un certo punto di vista si chiedeva se non aiutasse Chantelle vedere le emozioni della madre, vedere che a volte si poteva anche essere deboli, spaventati e preoccupati. La bambina aveva trascorso tanti anni della sua vita dovendo essere forte e coraggiosa, e forse vedere sua madre piangere le avrebbe mostrato che a volte si poteva anche perdere il controllo.

      “Perché le persone devono morire?” disse allora Chantelle, la voce soffocata perché teneva il viso schiacciato contro al petto di Emily.

      “Perché...” cominciò Emily prima di fermarsi e pensarci molto seriamente. “Credo perché la loro anima deve andare da un’altra parte.”

      “Vuoi dire in Paradiso?” chiese Chantelle.

      “Potrebbe essere il Paradiso. Potrebbe essere un posto completamente diverso.”

      “Papà non ci crede,” disse Chantelle. “Dice che nessuno sa se dopo la morte si va da qualche parte, e che nella religione ebraica sta a Dio decidere se avrai una vita nell’aldilà oppure no.”

      “Questo è quello che crede papà,” le disse Emily. “Ma tu puoi credere a qualsiasi cosa tu voglia. Io credo in qualcosa di diverso. E va bene anche così.”

      Chantelle batté le palpebre dalle ciglia bagnate, i grandi occhi azzurri su Emily. “Tu in che cosa credi?”

      Emily fece una pausa e si prese un lungo momento per formulare la risposta. Alla fine parlò. “Io credo che ci sia un luogo in cui andiamo dopo la morte, non nei nostri corpi, loro rimangono qui sulla terra, ma le nostre anime si sollevano e vanno nel luogo seguente. Quando nonno Roy ci arriverà sarà molto, molto felice.” Sorrise, confortata dalla sua fede. “Non ci sarà più dolore per lui, mai più.”

      “Nessun dolore?” disse la voce dolce di Chantelle. “Ma come sarà?”

      Emily ponderò la domanda. “Penso che sarà come quel momento in cui dai un morso al tuo piatto preferito, per sempre.”

      Chantelle la guardò attraverso le ciglia macchiate di lacrime e ridacchiò. Emily proseguì.

      “Come mangiare torta al cioccolato per sempre, ma senza mai star male. Ogni fetta fantastica come la precedente. O come la sensazione che hai quando hai finito un lavoro durato mesi e vedi ciò che hai realizzato e capisci che l’hai fatto tu.”

      “Come il mio orologio?” chiese la ragazzina.

      Emily annuì. “Esattamente. Ed è il calore di un’atmosfera perfetta, come quando si sta nella jacuzzi della spa.”

      “C’è profumo di lavanda come alla spa?”

      “Sì! E ci sono gli arcobaleni.”

      “E animali?” chiese Chantelle. “Non sarebbe divertente per niente se non ci fossero animali da coccolare e con cui giocare.”

      “Se pensi che dovrebbero esserci degli animali,” le disse Emily, “Allora ci sono animali.”

      Chantelle annuì. Ma il sorriso presto svanì e tornò alla sua espressione pensosa. “Ma queste sono solo cose finte. In realtà non lo sappiamo.”

      Emily la abbracciò forte. “No. Non lo sa nessuno. Non può saperlo nessuno. Tutto ciò che abbiamo è ciò in cui crediamo. Ciò in cui scegliamo di credere. E io credo che sia questo che aspetta nonno Roy. E che sia anche ciò che ha tua zia Charlotte. E lei ci guarda dall’alto quando vuole, e ci manda piccoli segnali in modo che sappiamo che sta pensando a noi. Nonno Roy farà lo stesso, quando arriverà il momento.”

      “Mi mancherà,” disse Chantelle. “Anche se andrà davvero in un posto caldo e felice, mi mancherà quando era qui.”

      Nonostante tutte le rassicurazioni avanzate sull’aldilà, Emily non poteva bloccare ciò che provava nel profondo. Che sarebbe stata di nuovo lasciata sola, che avrebbe dovuto trascorrere la sua vita senza di lui. Lui l’avrebbe lasciata per sempre, e anche se per lui sarebbe stato un meraviglioso passo nell’ignoto, per lei avrebbe significato dolore e solitudine e infelicità.

      Strinse forte Chantelle.

      “Mancherà anche a me.”

      CAPITOLO QUATTRO

      Le luci del municipio si propagavano sulle scale mentre Emily le saliva. Persino da lì udiva le molte voci che venivano da dentro. Sembrava che tutta la città fosse venuta a sentire la decisione del consiglio urbanistico sulla Locanda di Raven. Non sarebbe dovuta rimanere sorpresa che ogni abitante del posto fosse venuto. Persino con l’annuncio pubblico tardo e la data così vicina al Ringraziamento, alla gente di Sunset Harbor importava così tanto della propria cittadina da trovare il tempo di presentarsi a ogni riunione.

      Aprì la porta e vide che ogni posto disponibile era stato occupato. Raven Kingsley era davanti, a chiacchierare con il sindaco Hansen e la sua assistente, Marcella. Non presagiva nulla di buono, pensò tra sé Emily. Se Raven li aveva tirati dalla sua parte sarebbe stata solo una questione di tempo prima che si guadagnasse anche il resto della città.

      Si sentì tirare un braccio, si voltò e vide Amy e Harry.

      “Sono contentissima che tu sia venuta,” disse Amy. “Ci sono avvisaglie che dicono che Raven oggi avrà il via libera. Il consiglio urbanistico non ha intenzione di controbattere al fatto che demolisca la vecchia casa in favore di qualcosa di più moderno. Pare che alla fine starà ai residenti.”

      “Dobbiamo fermarla,” disse Harry. “Un hotel potrebbe essere disastroso per la locanda, e per il mio ristorante. Chi vorrà avventurarsi fin da noi, dall’altra parte del porto, quando ci sarà un posto più nuovo e meno caro in una zona più centrale? Con vista sull’oceano? Pensa a tutte le prenotazioni per affari vari che abbiamo al momento. Perderemo tutta quella clientela, ne sono sicuro.”

      Le preoccupazioni di Harry inquietarono Emily ancor più di prima. Non voleva mettersi in mezzo ai piani di Raven, soprattutto dopo che le aveva confidato del suo brutto divorzio. Ma non poteva starsene da parte e basta a farsi distruggere il sostentamento economico a quel modo. Raven, da tutto ciò che aveva sentito, non era tipo da far prigionieri. Aveva la spietata mentalità affaristica di New York – uccidi o fatti uccidere. Emily non era una gran combattente. Adesso le sarebbe proprio servito avere Trevor al suo fianco!

      “Non so che cosa dovrei fare,” disse loro. “Non voglio impedirle di fare il suo lavoro solo perché ho paura.”

      “Allora fallo per la tua famiglia,” disse Harry. “Per i tuoi amici e per la città. Nessuno vuole un brutto edificio fronte mare, e non vogliamo neanche che la nostra adorata locanda chiuda. Non è un bene per nessuno.”

      “Come voterà la maggior parte della gente?” chiese Emily.

      Amy indicò in angolo, ai Patel. “Contro, sicuramente.” Poi indicò i Bradshaw. “Contro.” Indicò poi Birk e Bertha. Birk era il proprietario della stazione di benzina ed era la prima persona che Emily aveva incontrato a Sunset Harbor. “Penso che loro siano a favore. Più auto vengono in città più sono i clienti, per quanto li riguarda.”

      Emily si morse il labbro dalla costernazione. Il fatto che in città arrivasse un nuovo rivale stava cominciando a sembrarle molto reale. Il modo in cui il sindaco Hansen rideva СКАЧАТЬ