Название: Una Nuova Chance
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Mistero di Mackenzie White
isbn: 9781640290822
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Colby fece roteare gli occhi sorridendo. “Se lo dici tu.”
“No, davvero. Non è il mio tipo.”
“Forse neanche tu sei il suo tipo” osservò Colby. “Forse vuole solo vederti nuda. Mi chiedo... che tipo di persona sei esattamente? Profonda e tutta psicologia, ci scommetto.”
“Cosa te lo fa pensare?” volle sapere Mackenzie.
“I tuoi interessi e la tua tendenza a eccellere nel profiling criminale.”
“Credo che sia un’idea sbagliata che si fanno in molti riguardo le persone interessate alla psicologia forense” disse Mackenzie. “Se ti servono le prove, ti posso indicare almeno tre uomini nella Polizia di Stato del Nebraska.”
Da quel momento, si misero a parlare del più e del meno: le lezioni, gli istruttori e così via. Tuttavia, per tutto il tempo Mackenzie fremeva di rabbia. Le voci che aveva riferito Colby erano il motivo esatto per cui aveva deciso di non dare nell’occhio. Non si era sforzata di farsi degli amici e quella decisione avrebbe dovuto fornirle un sacco di tempo per sistemare il suo appartamento.
E la fonte di tutto era Ellington... l’uomo che era venuto in Nebraska e aveva cambiato il suo mondo. Sembrava una cosa scontata da pensare, ma era essenzialmente quello che era successo. E il fatto che ancora non riuscisse a toglierselo dalla testa le dava quasi la nausea.
Anche mentre lei e Colby chiacchieravano finendo il pranzo, Mackenzie si domandava cosa stesse facendo Ellington. Inoltre si domandava cosa lei si sarebbe ritrovata a fare ora se lui non fosse arrivato in Nebraska mentre cercava di catturare il Killer dello Spaventapasseri. Non era un’immagine piacevole: probabilmente si sarebbe ritrovata a guidare lungo quelle strade infinitamente dritte, circondate dal cielo, dai campi o dal grano. E probabilmente sarebbe stata in coppia con uno stronzo maschilista che sarebbe stato la versione più giovane e più testarda di Porter, il suo vecchio partner.
Il Nebraska non le mancava. Non le mancava la routine del suo lavoro lì e sicuramente non le mancava la mentalità di quel luogo. Quello che invece le mancava era sapere di essere ben integrata. Inoltre, nel suo dipartimento era stata nel gruppo di persone più in alto. Lì a Quantico, invece, non era così. La competizione era spietata e doveva combattere per raggiungere il vertice.
Per fortuna era pronta alla sfida ed era più che felice di lasciarsi il Killer dello Spaventapasseri e la sua vecchia vita alle spalle.
Ora doveva solo riuscire a far cessare gli incubi.
CAPITOLO DUE
Il mattino seguente iniziò di buon’ora con l’addestramento con le armi, qualcosa in cui Mackenzie stava scoprendo di essere piuttosto abile. Era sempre stata una tiratrice discreta, ma con le giuste istruzioni e una classe di ventidue competitori, era diventata spaventosamente brava. Prediligeva la Sig Sauer che aveva usato in Nebraska, ma aveva scoperto con piacere che l’arma in dotazione all’FBI era una Glock, non troppo diversa.
Guardò il bersaglio di carta in fondo al corridoio di tiro. La sagoma di carta pendeva immobile da un braccio meccanico a diciotto metri di distanza. Prese la mira, sparò tre colpi in rapida successione, quindi abbassò la pistola. Il fragore dei colpi le vibrava nelle mani e la sensazione le piaceva.
Quando la luce verde in fondo al corridoio si accese, spinse un pulsante sul piccolo pannello che aveva davanti e fece avvicinare il bersaglio. Mentre si faceva più vicino, riuscì a vedere i tre buchi nei punti che aveva colpito. Il bersaglio era sagomato come la metà superiore di un uomo. Due colpi erano finiti in alto sul petto, mentre l’altro aveva sfiorato la spalla sinistra. Era andata discretamente (non benissimo) e anche se era un po’ delusa per i colpi imprecisi al petto, sapeva che era migliorata molto rispetto alla sua prima sessione al poligono.
Undici settimane. Era lì da undici settimane e stava ancora imparando. Era arrabbiata per i colpi al petto perché potevano essere letali. Era addestrata a sparare solo per fermare il sospettato e doveva sparare un colpo mortale al petto o alla testa solo in circostanze estreme.
Il suo istinto stava migliorando. Sorrise verso il bersaglio di carta poi guardò la scatola di munizioni davanti a lei. Ricaricò la Glock e premette un tasto per far apparire un nuovo bersaglio. Stavolta lo mandò a ventitré metri di distanza.
Attese che la luce da rossa si facesse verde, quindi diede le spalle al bersaglio. Inspirò, si voltò ed esplose altri tre colpi.
Tre fori perfettamente allineati si aprirono appena sotto la spalla della sagoma.
Molto meglio, pensò Mackenzie.
Soddisfatta, si tolse le cuffie e gli occhiali di protezione. Mise tutto in ordine e premette un altro pulsante sul pannello di controllo, che fece avvicinare il braccio meccanico che reggeva il bersaglio. Prese il bersaglio, lo ripiegò e lo mise nella cartellina che si portava sempre dietro.
Veniva al poligono nel tempo libero per affinare le abilità che riteneva inferiori rispetto agli altri nel suo corso. Lei era una delle più grandi lì e le voci di corridoio avevano già iniziato a circolare – voci su come fosse stata reclutata in un minuscolo distretto di polizia del Nebraska dopo che aveva risolto il caso del Killer dello Spaventapasseri. In quanto a bravura con le armi era più o meno a metà tra i suoi compagni di corso, ma era determinata a diventare una dei migliori prima che il suo addestramento all’Accademia terminasse.
Doveva dimostrare quanto valeva ed era disposta a farlo.
*
Dopo il poligono di tiro, Mackenzie si diresse senza perdere tempo all’ultima lezione del corso, una sessione di psicologia tenuta da Samuel McClarren. McClarren era un ex agente di sessantasei anni, oltre che un autore di sei best-seller del New York Times che trattavano del profilo psicologico di alcuni dei più crudeli serial killer degli ultimi cent’anni. Mackenzie aveva letto tutto ciò che l’uomo aveva scritto e sarebbe rimasta ad ascoltare le sue lezioni per ore ed ore. Era di gran lunga il suo corso preferito. Nonostante il vicedirettore non credesse necessario che lei lo seguisse, basandosi sul suo curriculum e sulla sua esperienza lavorativa, lei non si era lasciata sfuggire quell’occasione.
Come al solito, fu tra i primi ad arrivare in classe e si mise a sedere davanti. Preparò il quaderno e la penna, mentre altri aprivano i loro MacBook. Mentre aspettava, Samuel McClarren si sistemò al leggio. Alle spalle di Mackenzie, i quarantadue studenti attendevano con trepidazione; ognuno di loro pareva pendere dalle labbra di McClarren quando parlava.
“Ieri abbiamo visto i costrutti psicologici che spingevano Ed Gein, per la gioia di alcuni tra voi deboli di stomaco” disse McClarren. “Oggi non andrà meglio, dato che ci inoltreremo nella mente spesso sottovalutata ma incredibilmente contorta di John Wayne Gacy. Ventisei vittime accertate, tutte uccise per strangolamento o asfissia tramite un laccio emostatico. Dopo aver ucciso le sue vittime, le lasciava in vari luoghi, come sotto le assi di casa sua o nel fiume Des Plaines. E poi c’è naturalmente il particolare che gran parte delle persone ricorda quando sente il suo nome: il trucco da clown. Alla base, il caso Gacy è uno studio sul crollo psicologico.”
La lezione proseguì, con McClarren che parlava e gli studenti che prendevano febbrilmente appunti. Come sempre, quell’ora e un quarto volò per Mackenzie e alla fine avrebbe desiderato sentirne ancora. In un paio di occasioni, la lezione di McClarren le aveva riportato alla mente ricordi della caccia al Killer dello Spaventapasseri, СКАЧАТЬ