Il Ventottesimo Libro. Guido Pagliarino
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Название: Il Ventottesimo Libro

Автор: Guido Pagliarino

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Философия

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isbn: 9788873044031

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СКАЧАТЬ ché il nostro paese è piccolo, e in ciascuna ricevetti da lui almeno uno sgarbo. Pensando che così volesse il cielo, non reagivo e me ne andavo per non fargli del male, ed egli ogni volta calcava le dosi, certo pensandomi un vigliacco. Cercai dunque d'evitarlo: mi muovevo con circospezione, se lo vedevo di lontano cambiavo strada, se lo incontravo all'improvviso, poche parole, una scusa, e tiravo via. Ebbene: per questo mio fuggirlo, gli tolsi la mia fiducia e peccai contro la carità?". "Pregavi per il suo bene?". "No, Maestro". "In questo certo mancasti. D'ora in poi fallo, ché l’Altissimo lo converta. Sfuggendolo,ci fu in te la prudenza d'evitare che il male aumentasse, non il desiderio di fargli del male. Il peccato è nel non volere il bene del nemico, nel non aiutarlo se ti chiede aiuto o se vieni a sapere che ne abbisogna, e nel non pregare per lui. Per quanto riguarda l'essere considerati vili perché non ci si vendica, questo è il giudizio del mondo, ch’è peccatore, ma quello del Padre è il solo che conta. Prega per quell'uomo e sta' in pace". S'è rivolto a Giacomo e Giovannino: "Quanto a voi, andate da vostro padre e, non appena lo vedete, dategli la vostra benedizione e augurategli la pace". Sono andati. Al ritorno, hanno riferito con gioia a Gesú che Zebedeo invitava a pranzo lui e i suoi: grazie alle preghiere del nostro Rabbì, s'era convertito al rispetto della libertà dei figli.

      Per la Festa della Capanne35 Gesú s’è recato coi suoi a Gerusalemme, ospite d’un amico, Giuseppe, che è un membro del sinedrio, originario d’Arimatea. a suo tempo suo compagno di studi presso la scuola di Hillel. È l’unico potente che segua il Maestro, ma segretamente, per non avere noie. Gesú è andato al tempio coi discepoli e ha insegnato in pubblico. I presenti si sono di molto stupiti. Prima, vedendo il suo povero abbigliamento, l’avevano creduto un ignorante; e pensare che anche il grande rabbì Hillel vestiva poveramente e si manteneva come taglialegna; ma, si sa, la gente più semplice guarda solo alle apparenze. Uno di coloro ha affermato: "Come mai uno così conosce tanto bene le Scritture?" e un altro: "Non sarà forse quello là che gira di paese in paese e che i farisei avversano?"; un terzo: "Quello che si proclama falsamente Messia? Eppure sta parlando nel tempio e nessun sacerdote gli dice di smettere. Che l’abbiano riconosciuto come il vero Unto?!" e un quarto: "No, conosco un servo di chi lo ospita e so che quell’uomo è della Galilea; ma nessun profeta può venire da là. Quando il Messia si manifesterà, nessuno saprà da quale luogo provenga"; un quinto: "Sbagli, la profezia dice precisamente che verrà da Betlemme e sarà stirpe di Davide, dunque, non si tratta certo di quel nazareno". Allora Gesú: "Sì, sapete che sono galileo, ma non sapete che non da me sono venuto: chi m’ha inviato l’ha fatto in verità ed egli è l’inconoscibile.36 Solo io lo conosco, perché m’ha mandato". S'è levato un putiferio. Hanno gridato in coro d’arrestarlo per bestemmia e il Maestro è uscito in fretta dall'area del tempio, prima che giungessero le guardie del sinedrio. "Non è ancora l’ora ch’io sia arrestato", ha detto ai suoi, "devo diffondere ancora la parola dell’Altissimo e non posso lasciarmi fermare; ma vedo ch’è troppo presto perché qui a Gerusalemme capiscano; dunque, usciamo in fretta dalla città". Sulla via per la Galilea, più volte, ha pregato ad alta voce il Padre celeste perché lo illuminasse ancora di più.

      Giorni dopo il suo ritorno a Cafarnao, mentre stava avviandosi coi discepoli alla collinetta detta monte per raccogliersi in preghiera essendo accompagnato da una folla, il Maestro ha visto passare un ricco superbo assieme al seguito, e sul viso gli è comparso un sorriso triste. Ha detto ai discepoli: "Quell'uomo, che ha grandi ricchezze, vuole ancora aumentarle e in questo momento sta pensando: Userò i miei averi per seminare e mietere e piantare alberi e molto di più riempirò i miei granai di raccolto così che non mancherò di nulla. Così ragiona nel suo cuore; ma questa stessa notte, morirà. Chi ha orecchi per intendere, intenda". "Abbiamo capito, Maestro", ha detto Giovannino per tutti. Allora Gesú ha esortato: "Sì, non accumulate tesori sulla terra dove tignola e ruggine li consumano e ladri vengono per rubarli, ma accumulateli nel vostro cuore davanti all’Altissimo che li conserva incorruttibili in eterno e senza che possano essere rubati. Come l'occhio è la lucerna del corpo e se è accecato la luce non entra, così la luce che è in te non sia ottenebrata dal male che acceca. È impossibile nello stesso tempo per un solo uomo cavalcare due cavalli o tendere due archi. Non si possono servire due padroni, non il bene e il male, non la ricchezza spirituale dell’Altissimo e la ricchezza materiale: se uno serve due padroni tra loro avversi, ne ama uno e odia e disprezza l'altro. Servite l’Altissimo e non mammona". Io mi chiedo: i potenti del regno dell'Unto saranno poveri? Ho lasciato la mia professione e i miei beni sperando d'averne non solo il potere ma anche maggiore ricchezza, e dovremo invece donare tutto agli altri? Se fosse così, unica consolazione resterebbe che, se non altro, saremmo potenti. Mi hanno riferito che il Maestro, immediatamente dopo, ha aggiunto: "Non preoccupatevi per il cibo e per le bevande e neppure per i vestiti, perché la vostra vita vale più degli alimenti e delle vesti e il Padre la conserva finché non sia giunto il momento di perderla. Gli uccelli non seminano e non raccolgono né accumulano nei granai, ma il Santo li nutre. Voi contate certo più di loro; e la lunghezza della vostra vita dipende solo dall’Altissimo. Neppure per il vestito affannatevi, guardate come la veste dei gigli, che il Padre ha loro donato, è più sontuosa di quella di Salomone. Eppure, qualunque erba diviene infine secca e viene bruciata; dunque il cielo non farà forse molto di più per voi, che siete ben maggiori?! Lasciate che i pagani si preoccupino del mangiare, bere e vestire. Cercate l’Altissimo e la sua giustizia, e il resto vi sarà dato in più. Non affannatevi per il domani: basta a ciascun giorno la sua pena": magra soddisfazione davvero sarebbe il solo fatto di non morir di fame e non girare ignudi! Spero proprio che avremo anche ricchezza! Poco dopo Gesú è giunto in cima all’altura e, dopo aver pregato a lungo il Padre perché gli desse luce, ha annunciato alla folla quant’altro gli era nato nel cuore, che riporto come mi è stato riferito:

      "La coscienza di ognuno non appartiene a nessun altro e solo il Santo può giudicare. Non giudicate o sarete giudicati, e avrete lo stesso giudizio con cui avete giudicato, con la stessa misura con cui avete misurato. Perché mai tu osservi la pagliuzza nell'occhio del prossimo e non t'accorgi della trave ch'è nel tuo? Come potrai dirgli: Lascia che ti tolga la pagliuzza se prima non hai tolto dal tuo occhio la trave? Non essere ipocrita. Togli la trave dal tuo occhio per vedere bene, e così potrai togliere la pagliuzza dall'occhio del prossimo: tante volte la tua colpa è più grave della sua!".

      "Non bisogna scherzare con ciò ch’è sacro e chi lo farà avrà a soffrire a causa della sua stessa azione; né bisogna rispondere a chi vi domanda per celia di parlargli del bene: non date ai cani cose sante e non gettate perle ai porci perché non le calpestino e poi non si voltino per sbranarvi!".

      "Sappiatelo: pregare l’Altissimo è rivolgersi all'assoluto amore e nessuno che lo chiami sarà rifiutato, fosse pure il peggiore dei peccatori. Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Siate certi che se chiederete al Padre ch’è nei cieli riceverete, così come io ricevo. Se cercherete, troverete e se busserete alla porta del regno dell’Altissimo, vi si aprirà. Chi infatti al figlio che chiede pane dà una pietra, o una serpe se gli domanda pesce?! Se dunque gli esseri umani, che sono cattivi, sanno dare cose buone ai figli, quanto più il Padre darà cose buone a coloro che gliele chiedono!".

      "Non limitatevi a non fare il male: non basta! Tutto quanto di bene volete che gli altri facciano a voi, fatelo a loro: è questa infatti l'essenza dei testi della Legge e di quelli dei profeti, quanto cioè dei Libri dovete prendere in considerazione nei vostri rapporti cogli altri essere umani".

      "Entrate per la porta stretta. La porta e la via che conducono alla perdizione sono larghe, spaziose. Molti entrano purtroppo dalla porta larga. Nel regno dei cieli si entra solo dalla porta difficile, ma sono in pochi a trovarla e varcarla: il Padre non vuole che si sia schiavi dei propri pensieri, paure, abitudini, impulsi, ma che si scelga il rigore, secondo la via da lui indicata".

      "Ci СКАЧАТЬ