La Società Del Diavolo. Ben Midland
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Название: La Società Del Diavolo

Автор: Ben Midland

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Триллеры

Серия:

isbn: 9788873049289

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СКАЧАТЬ guardò interrogativamente.

       “Non importa. Il tuo volto mi dice che non ne sei ancora consapevole e questo mi dice che sei all'oscuro di tutto. Mi dispiace sia stato coinvolto nella morte di mio zio."

       "Va bene, aspetta! Perciò sapevi di tuo —"

       "Della sua morte? Sì. É stato ucciso. Sei stato da lui, vero?"

      Sandwell rivide il corpo nel seminterrato. Il pensiero dell'effetto devastante che avrebbe fatto su di lei il vedere suo zio, fu abbastanza per riportarlo alla realtà. Il fatto che lei sapesse che lui aveva visto il suo corpo non era un motivo per restare stupito più a lungo.

       "Sì,’ confermò. “Un patologo ha certificato che è stato —"

       "Avvelenato," disse lei con calma.

      La sua risposta lo stupì. "Come fai a sapere tutto questo? Dopo tutto, non eri lì."

      Lei alzò le spalle. “L'avvelenamento è il modo con cui un cardinale uccide un altro cardinale. Nessuno a Città del Vaticano è abbastanza sacro per sfuggire alla possibilità di essere eliminato."

      Un'idea degna di nota, pensò Sandwell. Questa donna parlava una lingua che non era abituato a sentire e non era solamente l'italiano. Il fatto che lei stessa fosse coinvolta in questo genere di cose era degno di nota.

      Ricordò qualcosa.

       "Forse questo significa qualcosa per te? L'ho trovato dentro al libro."

      Prese la carta e gliela diede.

       "Si tratta di scrittura allo specchio," rispose lei sorpresa. "Sai cosa dice?"

       "No, mi dispiace. Non capisco o leggo molto bene l'italiano. Lasciamo perdere se è al contrario."

      Raffaella prese uno specchietto per il trucco dalla sua borsetta e lo piegò ad angolo contro la carta.

       "Ecco qui. É in inglese."

      Sandwell si animò.

       "Un testo molto stimolante," rise. "Farebbe meglio a leggerlo."

      Le prese la carta e lo specchietto e lesse:

      â€˜Epochal dips: A Satan is us!’

      Riprese il foglio da Sandwell che la fissò completamente stupefatto.

      Datemi un momento e mi sveglierò da questo sogno.

       "Qual è il problema?" chiese. "Qualcosa non va?"

       "No, non del tutto," rispose laconicamente. "Forse una lieve forma di pazzia che non avevo visto arrivare."

      Ripetendo le parole alcune volte glielo restituì.

       "Mi dispiace. Non ho idea di cosa significhi ma se me lo chiede mi sembra piuttosto apocalittico, come la fine di un'era perduta. Sembra che Satana giochi un ruolo in tutto questo."

       "Ne sei sicura? Personalmente lo considero un avvertimento per qualcosa che avverrà presto,” replicò. “come una predizione, come l'arrivo di un profeta come Nostradamus, annunciata dall'arrivo di Satana, Baal, anti-dio o come le persone chiamavano il male. Nonostante questo, non credo che si sistemi in un posto diverso da quello che attualmente occupa l'Onnipotente."

       "Al posto di, intendi?"

       "Che altro? Lui, Satana, lottava per mettersi al posto di Dio cercando di gettarlo dal suo trono."

       "In tal caso spero abbia torto. Deve rendersi conto che è stato un gesuita di quarto grado che ha scritto questo."

      Lui la guardò incredulo. "Come lo sai? Voglio dire, come sai che è stato scritto da un gesuita? E cosa è un quarto grado?"

      Lei sorrise misteriosamente. "Semplice. Conosco questa scrittura. É di mio zio. Nessuno scrive come lui. Guarda, le lettere sono proprio come note musicali. Vede la ‘R’? Molto arricciata. Senza dubbio opera di mio zio. Se non per —"

      

      15

       "Cosa?"

      Raffaella aveva girato la carta fissando l'immagine.

       "Nulla. Mi domando solamente perché abbia usato una carta dei tarocchi. Questa carta simbolizza il lato nascosto, la Papessa. Cosa potrebbe aver voluto intendere inserendo questa carta?"

       "La Papessa? Il Papa, no? É un'immagine di un papa. Guarda a cosa c'è scritto sotto. Dice, ‘Il Papa.’"

      Lei girò la carta e gliela mise sotto il naso.

       "Ne sei sicuro?"

      Con sua grande sorpresa diceva ‘La Papessa’ e non ‘Il Papa’.

       "Hm. Strano. Potrei giurare che prima diceva—"

       "Qualcos'altro?” sogghignò lei. “Credo che tu soffra di un eccesso di immaginazione. Una volta capitava anche a me. La tua immaginazione corre più veloce del tuo cervello. Le lettere non cambiano improvvisamente nel corso di una notte, lo sai? Questa è chiaramente una femmina. Quindi è ‘La Papessa’ e non ‘Il Papa’ come sostieni tu. La Papessa è femminile, un papa donna. Perché mai ti ha dato questo?"

      Sandwell non era in grado di ricordare di aver mai visto degli occhi così splendenti e carichi di energia.

       “Speravo potesse darmi tu una risposta a questa domanda."

      La donna scosse la testa. "Quelle parole non mi dicono nulla. Mio zio, però le conosceva, ne sono sicura. Deve averlo fatto con qualche scopo specifico. Tipico di lui. Suggerisco di andare a casa sua, ispezionare il suo ufficio. Forse troviamo qualcosa. É davanti alla Basilica. Non lontano da qui, dovremmo essere in grado di arrivarci senza essere visti."

       "Faremmo meglio ad andarci subito," propose Sandwell. "Dobbiamo arrivare lì prima che ci pensi De Angelis."

      La facciata chiara dell'edificio che stava davanti a loro sembrava quasi quella di una caserma dei vigili del fuoco. Nulla dimostrava che fosse la casa di una persona con un incarico di poco inferiore a quello del Papa.

      Aprendo la porta molto alta, Raffaella notò il disappunto sul volto di Sandwell.

       "Sì, può sembrare povera dall'esterno ma non ti dimenticare una cosa: è un palazzo costruito nel quinto secolo. Nei primi tempi sembrava più bello, ma le rivolte e le guerre hanno dato all'edificio un aspetto più dimesso."

      All'interno aleggiava l'odore di una corsia di ospedale. Il grande studio, il corridoio e l'ingresso stesso erano ricoperti di ebano. A metà dello studio c'era una enorme scrivania antica. Era chiaro che il lavoro occupava un posto fondamentale nella vita del cardinale.

      Entrambi cominciarono a farsi largo tra pile di riviste, numeri di periodici cattolici, cartelline piene di appunti, СКАЧАТЬ