Название: Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 9
Автор: Edward Gibbon
Издательство: Public Domain
Жанр: Зарубежная классика
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III. Nello stile de' Cristiani dell'Oriente furono i Monoteliti in tutti i sensi dal nome contraddistinti di Maroniti157, nome che a poco a poco passò da un eremita a un monastero, da un monastero ad una nazione. La Siria fu il paese, ove Marone, santo o selvaggio del quinto secolo, espose la religiosa stravaganza; le città di Apamea e di Emesa se ne contesero le reliquie; su la sua tomba s'innalzò una magnifica Chiesa, e seicento de' suoi discepoli congiunsero le loro celle sulle rive dell'Oronte. Nelle controversie dell'Incarnazione si tennero scrupolosamente sulla linea ortodossa tra le Sette di Nestorio e d'Eutiche; ma i loro ozii produssero la malnata quistione d'una volontà o d'una operazione nelle due Nature di Cristo. L'Imperatore Eraclio, loro proselita, respinto come Maronita dalle mura della città di Emesa, trovò un ricovero ne' monasteri dei suoi fratelli, e ne premiò le lezioni teologiche col guiderdone di vasto e ricco demanio. Si propagò il nome e la dottrina di questa ragguardevole scuola fra i Greci ed i Sirii, e si può far giudizio del loro zelo dalla risoluzion di Macario, Patriarca antiocheno, il quale davanti il Concilio di Costantinopoli dichiarò, che si lascerebbe tagliare a pezzi, e gettare in mare, piuttosto che riconoscere due Volontà in Cristo158. Persecuzione di tal fatta, o altra più moderata, valse a convertire ben presto i sudditi della pianura, mentre i robusti popolani del monte Libano si gloriavano del titolo di Mardaiti o di ribelli159. Giovan Marone, di tutti i monaci il più dotto e il più amato dal popolo, si arrogò le facoltà del Patriarca d'Antiochia: Abramo, suo nipote, fattosi Capo dei Maroniti, ne difese la libertà civile e religiosa contro i tiranni dell'Oriente. Il figlio dell'ortodosso Costantino con un santo rancore perseguitò un popolo di soldati, che avrebbero potuto essere il baluardo del suo impero contro i nemici di Gesù Cristo e di Roma. Fu invasa la Siria da un esercito di Greci; consunsero le fiamme il monastero di San Marone; i più prodi capitani della Setta furono traditi e assassinati, e dodicimila dei loro partigiani furono tratti sulle frontiere dell'Armenia e della Tracia. Ciò nonostante l'umile Setta dei Maroniti ha sopravvissuto all'impero di Costantinopoli, e la loro coscienza sotto i Turchi è libera, moderata la servitù. Fra i loro Nobili antichi sono scelti i lor governatori particolari; dal fondo del suo monastero di Canobin, crede tuttavia il Patriarca d'essere assiso sulla sede d'Antiochia; nove Vescovi ne compongono il Sinodo, e centocinquanta sacerdoti, che hanno la facoltà di maritarsi, son destinati alla cura di centomil'anime. S'estende il lor paese dalla catena del monte Libano sino alle coste di Tripoli; e in questa angusta striscia di territorio, con una degradazione insensibile si offrono al guardo tutte le varietà del suolo e del clima, dai grandi cedri che non curvano il capo sotto il peso delle nevi160, sino ai vigneti, ai gelsi e agli olivi della fertile vallata. I Maroniti, dopo aver abiurato nel duodicesimo secolo l'error de' Monoteliti si riconciliarono colle Chiese latine d'Antiochia e di Roma161, e soventi volte l'ambizione dei Papi, non che la miseria dei Cristiani della Siria rinnovellarono la stessa alleanza; ma è lecito dubitare, se questa riunione sia mai stata intera o leale, e indarno i dotti Maroniti del Collegio di Roma fecero il potere per assolvere i loro antenati dal delitto di scisma e di eresia162.
IV. Dal secolo di Costantino in poi si segnalarono gli Armeni163 nell'affetto per la religione e l'impero dei Cristiani. Dai disordini del lor paese, e dall'ignoranza della lingua greca fu impedito il loro clero d'assistere al Concilio di Calcedonia, e per ottantaquattr'anni164 stettero fluttuanti nell'incertezza o nell'indifferenza sino al giorno in cui la lor Fede senza guida li diede in mano ai missionari di Giuliano d'Alicarnasso165, il quale in Egitto, dove era esiliato, come i Monofisiti, era stato vinto dagli argomenti e dalla riputazione di Severo, suo rivale, Patriarca monofisita d'Antiochia. Gli Armeni soli sono i puri discepoli d'Eutiche, padre infelice, rinnegato СКАЧАТЬ
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Assemani (
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Nella cronaca di Dionigi (
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I particolari dell'oscura storia di Giacomo Baradeo, o Zanzalo, si leggono qua e là in Eutichio (
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Le particolarità relative alla sua persona e a' suoi scritti formano per avventura l'articolo più curioso della Biblioteca d'Assemani (t. II, p. 244-321; ivi porta il nome di
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La Croze (p. 352), e lo stesso Sirio Assemani (t. I, p. 226, t. II, p. 304, 305), fanno la critica di quella astinenza eccessiva.
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Una dissertazione di centoquarantadue pagine, che sta in principio del secondo volume d'Assemani, spiega perfettamente le circostanze dei Monofisiti. La Cronaca siriaca di Gregorio Bar-Ebreo o Abulfaragio (
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Eutichio (
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Teofane (
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Nell'ultimo secolo si vedeano tuttavia sul monte Libano venti di quei cedri cotanto vantati dalla Storia sacra (
(Dicasi piuttosto che
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La testimonianza di Guglielmo di Tiro (
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Trovo una descrizione e una storia de' Maroniti nel
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La Croze (
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Si pone l'epoca dello scisma degli Armeni ottantaquattr'anni dopo il Concilio di Calcedonia (Pagi,
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Si ponno vedere i sentimenti e le azioni di Giuliano di Alicarnasso in Liberato (