I minatori dell' Alaska. Emilio Salgari
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Название: I minatori dell' Alaska

Автор: Emilio Salgari

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная классика

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СКАЧАТЬ ampio torace, una muscolatura asciutta e poderosa, gli zigomi del volto sporgenti, tatuati di rosso, il naso un po’ convesso, la bocca grande, con labbra sottili e gli occhi neri, infossati, dal taglio piuttosto piccolo. Non aveva peli sul volto, avendo gli indiani delle due Americhe l’abitudine di strapparseli con grande cura; in compenso sfoggiava una lunga capigliatura rigida e nera, che contrastava stranamente con la tinta color rame del volto. Bennie aveva gettato sull’indiano un rapido sguardo, per vedere di quali armi disponeva, ma non gliene vide alcuna, nè in mano, nè indosso. Il Corvo aveva sostenuto quell’esame senza fare un gesto, conservando quell’aria grave, maestosa, particolare agli uomini della sua tribù.

      – Ah!… – esclamò Bennie, affettando un vero stupore. – Come mai trovo nascosto qui mio fratello Coda Screziata?… Era molto tempo che non lo vedevo, e lo credevo sul sentiero di guerra con Nube Rossa per vendicare le ingiurie dei Piedi Neri.

      – Intatti è molto tempo che non vedo mio fratello il viso pallido, – rispose l’indiano. – L’ho veduto l’ultima volta nella stagione delle foglie pendenti.

      – È vero, – disse Bennie, senza però abbassare il fucile. – Mio fratello Coda Screziata cercava forse qui le tracce dei Piedi Neri?…

      – No, l’ikkischota non ha ancora radunato la tribù.

      – Che cosa cercava dunque qui mio fratello?…

      – Aspettava i tacchini selvatici. A giorni dobbiamo celebrare la danza dei bisonti, e mio fratello sa che

      quest’anno la grossa selvaggina è mancata.

      – Credevo che seguisse invece il sentiero di guerra, – disse Bennie, con ironia.

      – E perché mio fratello viso pallido credeva ciò?…

      – Perché ho visto dei cadaveri nella prateria, e non lontano di qui.

      L’indiano guardò il cow-boy con occhi che lampeggiavano, però quel lampo si spense subito, e riprese, senza abbandonare la calma:

      – Mio fratello viso pallido ha veduto dei cadaveri?… Allora bisogna che mi affretti a tornare alla mia tribù per avvertire Nube Rossa. La Grande Madre dei bianchi vuole che si rispettino i suoi sudditi e noi vendicheremo coloro che sono stati uccisi.

      – Conoscete chi sono stati gli assalitori?…

      – Saranno stati i Piedi Neri. Bennie aveva risposto con una risata. L’indiano lo guardò con occhi foschi, poi, incrociando le braccia sull’ampio petto, disse, in tono ironico:

      – Mio fratello è allegro?… Si vede che nel suo carro ha ancora una bella provvista d’acqua di fuoco.

      – No. – rispose Bennie. – Il fratello bianco non ne ha più da gran tempo, e stamane non ha bevuto che dell’acqua. Ride perché lo credi troppo ingenuo.

      – Che vuoi dire?…

      – Che tuo fratello il viso pallido conosce gli indiani che hanno scotennato i proprietari del carro che si trova sul margine del bosco.

      – Hugh! – fece l’indiano, senza perdere la calma. – Allora mio fratello me lo dica!

      – Certo.

      – Chi sono dunque?

      – I Grandi Ventri.

      – Ah!… Cane! – urlò l’indiano, facendo atto di abbassarsi per raccogliere qualcosa che teneva nascosto fra i cespugli. Bennie che stava in guardia, s’era lanciato rapidamente in avanti e puntandogli il fucile sul petto, gli aveva gridato con tono minaccioso:

      – Fermati o t’uccido!…

      L’indiano, comprendendo che la sua vita era in pericolo, si era raddrizzato, e incrociando le braccia aveva risposto con la solita calma.

      – È la guerra che il fratello bianco desidera?… Non sa dunque che Coda Screziata è un guerriero rispettato dalla sua tribù, e che là sua morte verrebbe vendicata?…

      – Lo so, – rispose il cow-boy, – e non è la guerra con i Grandi Ventri che io desidero, nè ho alcuna intenzione di uccidere mio fratello rosso. Solo voglio che mi segua al campo e rimanga in ostaggio fino a che avrò visto Nube Rossa e avrò parlato a lui.

      – Io, prigioniero?…

      – Sì, mio caro, e ti avverto che, se ti ostinassi a non seguirmi, sarei costretto a cacciarti in corpo la palla del mio fucile.

      – E che cosa vuoi fare di me, mio fratello?…

      – Assolutamente nulla. Mangerà alla mia tavola, fumerà quanto tabacco vorrà, berrà quel po’ di whisky che ancora possiedo e niente altro. Mi hai capito?… Ospite mio o una palla nel cuore.

      – E quando potrò ritornare presso la mia tribù?

      – Molto presto, se Nube Rossa sarà ragionevole.

      – Potrò portare con me le mie armi?…

      – Mio fratello le lasci dove si trovano; le riprenderà quando non sarà più mio ospite. Il whisky può giocargli qualche brutto tiro e in un momento di malumore potrebbe indurlo a strapparmi la capigliatura, mentre io tengo ai miei capelli considerato che, nella prateria, le parrucche non spuntano sulle cime dei buffalo-grass. Suvvia, abbiamo chiacchierato abbastanza, per ora. Mio fratello l’uomo rosso venga a pranzare con noi. Dopo tutto, un bel pezzo di sanguinaccio di bisonte vale molto più di una palla nello stomaco.

      L’indiano lo guardò in silenzio per alcuni istanti con due occhi animati da una cupa fiamma che tradiva l’intenso desiderio di sbarazzarsi del fratello bianco, poi fece col capo un cenno affermativo, dicendo brevemente:

      – Sia.

      – Ecco che Coda Screziata diventa ragionevole – disse Bennie, ridendo. – Lascia i cespugli e cammina davanti ai nostri cavalli: noi faremo da scorta d’onore.

      Il Corvo, quantunque a malincuore, obbedì senza più osare di abbassarsi per raccogliere le armi, che aveva lasciate cadere fra i cespugli. Bennie lo seguì senza disarmare il fucile, salì sul suo mustano e il piccolo drappello lasciò il bosco, inoltrandosi nella prateria, in mezzo alla quale giganteggiava il carro monumentale, circondato dai buoi e dai cavalli, che pascolavano.

      L’indiano marciava col passo allungato abituale ai pellirosse, i quali, se sono i più abili cavalieri, sono anche i camminatori più instancabili del continente americano, essendo capaci di attraversare distanze di cento chilometri in una sola notte. Coda Screziata non dava segno d’inquietudine, nè di paura, però i suoi occhi scrutavano con particolare attenzione le erbe, e, fingendo di volgere distrattamente il capo, non perdeva di vista una sola mossa dei due cavalieri, pronto ad approfittare della più piccola distrazione per prendere il largo. Bennie, però, non era uomo da lasciargli scampo. Se l’indiano lo spiava anche lui non staccava gli occhi dal prigioniero e non abbandonava il fucile; per di più Back, da vero messicano, aveva sciolta una lunga corda di pelle intrecciata, terminante in un anello di ferro, il lazo adoperato per prendere i cavalli selvaggi e i buoi, che poteva servire benissimo anche contro il Corvo, se questi avesse avuto l’intenzione di fuggire Quando giunsero presso il carro udirono lo scotennato domandare con voce ancora fioca:

      – Siete voi, amici?…

      Coda СКАЧАТЬ