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       “Running Wild Blues”

       “Joe Kirby”

       “Mean Black Moan”

       “Farrell Blues”

       “Come Back Corrina”

       “Tell Me Man Blues”

       “Be True Be True Blues”

       1930, Grafton

      “Dry Well Blues”

       “Some Summer Day ”

       “Moon Going Down”

       “Bird Nest Bound”

       1934, New York City

      “Jersey Bull Blues”

       “High Sheriff Blues”

       “Stone Pony Blues”

       “34 Blues”

       “Love My Stuff”

       “Revenue Man Blues”

       “Oh Death”

       “Troubled ‘Bout My Mother”

       “Poor Me”

       “Hang It On The Wall”

       “Yellow Bee”

       “Mind Reader Blues”

      La sua morte, avvenuta il 28 aprile 1934, resta ancora avvolta dal mistero.

      Se ne conoscono molte versioni, alcune delle quali ci parlano di infarto, altre addirittura che ”fosse stato colpito da un fulmine”, cosa del resto molto in linea con il suo personaggio.

       In realtà fu una morte sicuramente ”provvidenziale” per la Paramount, che aveva investito moltissimo nella sua figura Dark e nelle sue canzoni oscure. Sembrava infatti che negli ultimi tempi Patton, oppresso dalle conseguenze nefaste di una sifilide contratta in gioventù, si fosse in certo senso redento e avesse iniziato a frequentare la Chiesa di Re Salomone, molto amata dagli Afro-Americani del periodo. Qui egli sembrava felice di cantare salmi e addirittura predicava ai confratelli. Sembra anzi che si era messo in testa ( lo dice sempre SON HOUSE ) di scrivere un album Gospel, genere tra l’altro che cantava piacevolmente anche in gioventù. Una sua nipote presente al capezzale di un Patton malato MA NON MORENTE afferma di averlo sentito ripetere in modo ossessivo diversi capitoli della Rivelazione, sermoni della Bibbia. E qui inizia il vero mistero sulla sua morte, con versioni, personaggi e date che non collimano tra loro.

      Cercherò di riassumere in breve.

      Certificato di morte di Charlie Patton

      Versione Ufficiale: Infarto dovuto a un difetto congenito della valvola mitralica. Una conseguenza molto frequente della sifilide, per cui sembrerebbe tutto a posto. Eppure il vizio della mitrale era facilmente riconoscibile anche a quei tempi mediante una semplice auscultazione: come mai il suo medico curante, imposto peraltro dalla sua casa discografica, NON SE NE ERA MAI ACCORTO? Come mai non gli furono somministrati i farmaci atti a contrastare un eventuale prolasso? E soprattutto…se il difetto era così grave da condurlo alla morte, COME MAI NON GLI FU PROIBITO di lavorare fino alla fine? Inoltre il mezzadro JIM EDWARDS, suo amico d’infanzia, riferisce che la veglia funebre si svolse a Longswitch vicino a Leland. Tuttavia nel certificato di morte si parla di Sunflower Count come luogo del decesso. Ancora più strano è il fatto che Charlie non abitasse in nessuno di questi due posti bensì al 350 di Heatman Street in Indianola, dove conviveva con la sua ultima amante BERTHA LEE, che tuttavia non viene mai menzionata come presente al fatto. Si registra invece come testimone oculare della morte di Patton tale WILLIE CALVIN, altro personaggio misterioso ignoto a chiunque frequentasse Patton, amici e parenti compresi. CHI ERA COSTUI? E perché citarlo nel certificato di morte a dispetto di testimonianze più autorevoli come quella della convivente o dei parenti stretti?

      Seconda versione: colpito da un fulmine. Lo riferisce HAYES McCULLAN, amicissimo di WILLIE BROWN e dello stesso Patton. In realtà alcuni parlarono di infarto o comunque di una morte improvvisa. Non ci sono ulteriori testimonianze su questa versione, che scarterei. Terza versione: parotite. Lo sostiene SON HOUSE, che disse di aver ricevuto un telegramma da Bertha Lee in cui veniva avvertito della sua morte. Stranissimo visto che la parotite, anche se trascurata, ha dei tempi abbastanza lunghi di azione. Visto lo stretto rapporto tra i due amici E’ IMMAGINABILE che Son House fosse rimasto a casa sua o anche in tournèe senza correre al capezzale dell’ amico? Inoltre vari dati rendono sospetta questa morte. Il medico (che NON viene nominato e la cui firma appare illeggibile) che aveva in cura Patton specifica che l’agonia di Patton durò…92 giorni. Ma esistono anche altre testimonianze scritte dallo stesso medico in cui la durata della malattia scende a ..13 giorni. Come mai queste incongruenze? E comunque…Patton NON FU MAI trasportato in ospedale. 13 o 92 giorni che siano NON si trattò di una morte rapida. E allora COSA FECERO TUTTI in quel lasso di tempo in cui Patton moriva? Ancora più interessante è che, malgrado Bertha Lee abbia spergiurato che Patton sia morto tra le sue braccia, si fa menzione a una certa MINNIE FRANKLIN WASHINGTON come sua ultima moglie, la quale viene anche indicata nel certificato di morte dell’artista. Considerando i trascorsi di Patton non ci stupirebbe che fosse una ennesima consorte occasionale. Tuttavia il certificato di matrimonio dei due NON E’ MAI stato trovato. E volete l’ ultima ciliegina sulla torta? Si sussurra che l’oscuro Willie Calvin di cui sopra fosse in realtà…una DONNA, ultima amante di Patton e l’ UNICA PERSONA (cosa invece sicurissima) che informò le Autorità della morte dell’artista. Si, ma …a distanza di 24 ore precise dal decesso. C’è da chiedersi COME MAI questo ritardo e COSA STESSE FACENDO in quelle stesse ore il medico che firmò il certificato di morte! Probabilmente non sapremo mai come realmente andarono le cose... e in fondo ogni grande artista porta con sé nella tomba un alone di mistero. Purtroppo devo aggiungere con amarezza che la morte di Charlie Patton passò quasi in sordina in un mondo trasformato per sempre dalla sua musica. NIENTE annunci ufficiali, NIENTE cortei funebri e NESSUNA commemorazione pubblica. Neanche i giornali ne parlarono. Soprattutto….NESSUNA LAPIDE. Charlie Patton finì all’ossario comune di Holly Ridge. Solo nel 1990 il musicista JOHN FOGERTY dei CREEDENCE CLEARWATER depose una pietra tombale nel punto in cui il vecchio guardiano del cimitero, tale C. HOWARD, ricordava di avere seppellito l’artista. La grafia del nome Patton e l’epitaffio furono invece coniati da Jim O’ Neal. E questo fu tutto. E SLOAN…che fine fece? Pare che morì, settantenne, nel marzo del 1948 in Arkansas…ma anche qui NON esiste la certezza assoluta che i due Sloan siano la stessa persona. Come in ogni buona leggenda Blues su questa ultima vicenda è impossibile scrivere la parola FINE.

      Lapide dell’artista

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