Rimatori siculo-toscani del dugento. Serie prima - Pistoiesi-Lucchesi-Pisani. Anonymous
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Название: Rimatori siculo-toscani del dugento. Serie prima - Pistoiesi-Lucchesi-Pisani

Автор: Anonymous

Издательство: Bookwire

Жанр: Языкознание

Серия:

isbn: 4064066071172

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      Valenz senher, rei dels Aragones,

       a qui prez es honors tut jorn enansa

       e membre vus, senher, del rei franzes,

       queus venc a vezer e laiset Fransa,

       ab dos sos fillz es ab aquel d'Arles:

       hanc no fes colp d'espaza ni de lansa,

       e mainz baros menet de leur paes;

       jorn de lur vida sai n'auran menbransa.

       Nostre senhier faccia a vus compagna,

       per que en re nous qual duptar:

       tal quida hom que perda que gazainha.

       Seigner es de la terra e de la mar,

       per quel rei engles e sil d'Espangna

       ne varran mais, sei vorres ajudar.

       Indice

      Ricorda a un uomo, superbo della sua ricchezza, l'instabilità della fortuna.

      De la rota son posti esempli assai,

       che gira e volge e non dimora in loco,

       e mette in bono stato quel c' ha poco,

       al poderoso dá tormenti e guai.

       Or' a che no' tel pensi, po' tu 'l sai

       che piccola favilla fa gran foco?

       non t'allegrare troppo né dar gran gioco,

       ché non se' certo come fenirai.

       Se alcun è che tu veggi in malo stato,

       in quel medesmo tu pòi avenire,

       ch'a te né lui Dio non l'ha giurato.

       Aggio veduto per li tempi sire,

       che la ventura l'ha sí governato,

       che piú che vita desira morire.

       Indice

      Risveglio doloroso.

      Un nobel e gentil imaginare

       sí mi discese ne la mente mia;

       in veritá (ch'eo allora dormia)

       el me paria con la mia donna stare

       in un giardin, baciare ed abbracciare,

       rimossa ciascun'altra villania.

       Ella dicea: — Tu m'hai in tua bailía:

       fa' di me, o amor, ciò che ti pare. —

       In quel giardin si avea da l'un canto

       un rosignol, che dicea in so' latino:

       — Securamente per vostro amor canto. —

       I' mi svegliai che sonava matino:

       considerando il bene ch'avea tanto,

       venme voglia deventar patarino.

       Indice

      Amore gli dona in sogno un fiore della sua donna.

      L'altrier, dormendo, a me se venne Amore,

       e destatomi disse: — Eo so' messaggio

       de la tua donna che t'ama di core,

       se tu, piú che non suôi, se' fatto saggio. —

       Da la sua parte mi donò un fiore,

       che parse per semblant' il so visaggio.

       Allor nel viso cangiai lo colore,

       credendo el me dicesse per asaggio.

       Però con gran temenza il dimandai:

       — Come si sta la mia donna gentile? —

       Ed el me disse: — Ben, se tu ben stai. —

       Allora di pietá devenni umile.

       Egli sparío; piú non gli parlai;

       parvemi quasi spirito sottile.

       Indice

      Amore manifesti alla sua donna le sue pene.

      Poeta. Dimme, Amore; vorestù tornare

       da la mia parte a la donna mia?

       Amore. Sí, se tu vogli, ma ell'è follia:

       ché talor nòce lo troppo adastare.

       Poeta. E lo meo core vi vòl pur andare,

       e ti demanda en sua compagnia.

       Amore. Di presente me meterò en via

       dapo' ch'eo veggio ch'a lui e te pare.

       Or me di' ciò che tu vòi che gli dica:

       che tu non fini clamare mercede?

       Perzò non è bisogno andarne mica,

       per aventura ch'ella non ti crede.

       Poeta. Sí fa'; che di me vive e se nutríca;

       e 'l cor non pò durar, se no' la vede.

       Indice

      Amara delusione.

      L'altrier pensando mi emaginai

       mandare Amore a la donna mia;

       ed a lui piacque per sua cortesia

       andar a lei; tanto ne'l pregai.

       Poi retornò e disseme: — Che fai?

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