Egitto. Cagni Manfredo
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Название: Egitto

Автор: Cagni Manfredo

Издательство: Bookwire

Жанр: Книги о Путешествиях

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isbn: 4064066070328

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СКАЧАТЬ minerali.—I prodotti minerali dell'Egitto sono poco importanti per ora.

      Esistono nulladimeno nelle colline, che fiancheggiano la valle del Nilo, come nel deserto arabico e nella penisola del Sinaï, cave di granito, di sienite rossa, di porfido, di pietra bigia fina, di alabastro trasparente, di marmo veneto, di mica, di breccia verde di Egitto molto apprezzata; vi sono pure giacimenti di smeraldi, di onici e di granati, con miniere d'oro e di rame; ma queste ricchezze minerali non sono usufruite. L'estrazione del petrolio venne abbandonata. La sola produzione importante è quella del sale, di alcali naturali e del salnitro.

      Le saline sono principalmente situate nei dintorni di Rosetta e di Damietta.

      Il sale ricavato è soltanto sufficiente alla consumazione del paese.

      Produzioni agricole.—L'agricoltura in Egitto è la precipua occupazione degli abitanti ed è la sorgente più stabile delle loro ricchezze e della loro prosperità. Le coltivazioni in Egitto si dividono in tre distinte categorie: Sèfi, Nili, Chètui.

      La coltura Sèfi, ossia di estate, è applicata alle regioni non tocche dall'inondazione al tempo della piena del Nilo.

      Queste regioni sono il basso Egitto, il Fajoum, non che le provincie dell'alto Egitto irrigate da canali.

      I prodotti principali che si ricavano sono il cotone, la canna di zucchero, il riso sultano, il sesamo, i pistacchi, il sorgo, i cocomeri ed i meloni.

      La coltura Nili si effettua immediatamente prima della piena del Nilo e si semina il grano turco precipua base del nutrimento della popolazione agricola, non che il riso detto Sabaïni (di 70 giorni), ma questo si semina nelle vicinanze dei laghi.

      Durante la piena del Nilo, il cotone, il riso e la canna da zucchero continuano a rimanere sotto acqua non facendosi il raccolto che nei mesi di ottobre e novembre.

      Le colture Chétui, ossia d'inverno, si praticano in tutto l'Egitto, e sono il grano, l'orzo, le fave, le lenti, i finocchi ed i legumi; questi ultimi si raccolgono in Egitto durante tutto l'anno, ma specialmente nella stagione invernale.

      Frutteti.—In Egitto numerosi giardini circondano le abitazioni e producono in abbondanza arancie, mandarini, cedri, granati, uva, fichi, albicocche e pesche.

      Gli alberi fruttiferi di Europa, pomi, peri, prugni ecc., non danno che esili prodotti.

      Le palme danno in tutto l'Egitto un abbondante raccolto di datteri.

      Riepilogando si può stabilire che i principali prodotti del suolo egiziano sono:

      1º Il cotone;

      2º I grani di cotone;

      3º Il grano;

      4º Il grano turco;

      5º La canna da zucchero;

      6º Il bersim che serve al nutrimento degli animali.

      In Egitto non esistono foreste.

      Animali domestici.—Gli animali domestici in Egitto sono il cavallo, il mulo, l'asino, il camello, il bue, il bufalo, gli agnelli e le capre.

      Essendovi scarsità di praterie, l'allevamento del bestiame è limitato; di modo che in ciascun anno l'Egitto deve importare dalla Siria e dalla Persia una quantità notevole di cavalli, di buoi e di altri animali.

      Il pollame è molto abbondante e dappertutto, si pratica l'incubazione artificiale delle uova.

      NB. È riservato un capitolo speciale per la caccia e per la pesca.

       Produzioni industriali dell'Egitto.

      L'Egitto, mancante di cadute d'acqua, di combustibile e di metalli non si può chiamare un paese industriale.

      Gli sforzi dei Vicerè e specialmente di Mohammed-Alì Pascià per sviluppare l'industria in Egitto sono rimasti infruttuosi.

      Le sole industrie importanti sono quelle della lavorazione di alcuni prodotti agricoli, allo scopo di dar loro un maggior valore per la vendita.

      L'industria dello zucchero occupa il primo posto.

       Commercio dell'Egitto.

      Commercio interno.—Il commercio interno consiste principalmente nella vendita dei prodotti del suolo, servendosi delle fiere e dei mercati che si tengono ad epoca fissa in tutte le provincie.

      Le fiere più notevoli, dal punto di vista del movimento commerciale, sono le tre fiere di Tantah che durano parecchi giorni; quella che ricorre al principio del mese di agosto dura una settimana ed attira oltre un milione di persone.

      Le tre fiere di Dessoîck sono anche assai importanti.

      Oltre queste fiere, che hanno in pari tempo carattere commerciale e religioso, i principali mercati sono quelli che si tengono periodicamente a Benha, El-Alf, Zagazig, Touah, Damanhour, Giusch ed al Cairo.

      Commercio esterno.—Prendendo per base il 1892, che fu un anno normale, il commercio esterno ascese in detto anno a 585 milioni di franchi, cioè:

per le importazioni L. 236500000
per le esportazioni » 348500000
Totale L. 585000000

      Inoltre il valore delle mercanzie in transito ha toccata la cifra di 23400000 franchi.

      Su questa cifra, i carboni in deposito a Port-Said per l'approvvigionamento dei battelli, che transitano pel Canale rappresentano un valore in L. 22100000 e pei diversi altri transiti di mercanzie L. 1300000.—Totale L. 23400000.

      Come si è detto poc'anzi, i principali prodotti che formano oggetto d'importazione sono:

      I tessuti e fili di cotone, i tessuti e fili di lana e di seta, biancheria ed abiti confezionati; il carbone, il legno per costruzioni, il ferro e l'acciaio, le macchine; le frutta, il riso, l'indaco, il petrolio, gli ammali viventi, il caffè, il tabacco, il sapone, gli olii e le farine.

      La nazione che manda una maggiore quantità di mercanzie in Egitto è l'Inghilterra.

      I principali prodotti che formano oggetto di esportazione dall'Egitto sono:

      Il cotone, i grani di cotone, lo zucchero, le fave, il grano, il riso, il grano turco e le cipolle; ed è pure l'Inghilterra che accoglie la quantità maggiore di questi prodotti.

       Del Cairo.

      La città del Cairo, capitale dell'Egitto, è denominata dagli Arabi Misr-el-Kahira, la Vittoriosa, perchè nella notte di sua fondazione, verso il 970, dicesi splendesse fulgido in cielo il pianeta Marte.

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