Italo Svevo: Opere Complete - Romanzi, Racconti e Frammenti. Italo Svevo
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Название: Italo Svevo: Opere Complete - Romanzi, Racconti e Frammenti

Автор: Italo Svevo

Издательство: Ingram

Жанр: Зарубежная классика

Серия:

isbn: 9789176377062

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      Soltanto all’atto di congedarsi, Annetta sottovoce chiese ad Alfonso a che punto fosse il romanzo.

      — Non ho saputo far nulla perché c’è il guaio che ancora non so che cosa fare.

      Dopo aver riflettuto per un istante, Annetta gli disse a bassa voce:

      — Venga domani alle sette; può?

      — Certo! — e si sentì battere il cuore.

      Così a bassa voce si davano anche gli appuntamenti amorosi.

      R

      Alfonso venne accolto da Santo sulle scale.

      — L’attendevo, — disse costui sorridendogli con grande amicizia.

      Lo trattava con rispetto, lasciandogli il passo alle porte e inchinandoglisi profondamente dopo di avergli aperta la porta della biblioteca. Anche alla banca coglieva ogni occasione per provargli la sua deferenza.

      In biblioteca trovò Annetta e Francesca, questa sul suo eterno ricamo, quella scrivendo.

      — Facevo il primo abbozzo, — gli disse Annetta. — Venga, venga, mi aiuterà perché da sola non ci riesco.

      Gli pose d’innanzi la carta, piccola e elegante carta da lettera, e una penna.

      — Starà maluccio ma il posto è sufficiente quando c’è tanta voglia di fare come da noi due.

      Il tavolo era troppo basso e non c’era posto perché ella non s’era curata di asportare giornali. Francesca supplì alla dimenticanza di Annetta.

      — Capisco che se non vi aiuto, da soli non ne verreste a capo.

      Prese un fascio di giornali e lo gettò in un canto.

      Sembrava che le relazioni fra le due donne fossero migliorate. Francesca non aveva più l’aspetto da sofferente quantunque sul suo volto, ch’era sempre pallido, soltanto le labbra fossero meno bianche, e Annetta non evitava di rivolgerle la parola.

      — Bada di non voler mettere la tua idea nel romanzo, perché si può ammettere di fare un romanzo in due ma non in tre.

      Avevano anzi il desiderio di rivolgersi la parola di spesso come due persone che ad ogni istante bramano di rammentarsi che non si tengono più il broncio.

      — Un paio di parole di prefazione! — disse Annetta con qualche gravità. — Vorrei spiegarle il metodo che penso si dovrebbe seguire nel lavoro per non lasciarvi troppo chiare le traccie di due menti, di due intenzioni differenti. Naturalmente che prima di tutto bisognerà far sì che le due intenzioni sieno meno differenti che sia possibile. Sarà la cosa più difficile, ma con qualche concessione da una parte e dall’altra credo che ci si arriverà. In quanto al metodo, bisognerà semplicemente dividere il lavoro.

      Con mano nervosa tracciò dei cerchi sulla carta che aveva dinanzi per render chiara quest’idea della divisione. Aveva però delle esitazioni, almeno essa lo asseriva, per spiegare come la divisione dovesse venir fatta nel caso concreto, perché temeva che la parte ch’ella gli riserbava fosse trovata da lui inferiore di troppo.

      — Dica senza riguardi, — le disse Alfonso con un sorriso e arrossendo, — di lavorare m’importa assai, ma non tanto da farmi dimenticare ch’è già un onore per me di essere stato chiamato a suo collaboratore.

      Il complimento non era stato detto male e Annetta ringraziò.

      — Ecco, ella ha idee buone, questo lo sappiamo, e a lei daremo da proporre e sviluppare idee. Io che conosco meglio la società farò il dialogo e farò la descrizione. Ella visse già sempre fra libri.

      Anche quest’osservazione era stata fatta per consolarlo di avergli negato la conoscenza della società. Molto lusingato, Alfonso accettò la proposta. Ogni singolo capitolo doveva venir fatto da lui prima e poi rifatto da Annetta.

      — Spero almeno di essere da tanto di poter riconoscere e lasciare intatte le buone idee. — Più modesta non si poteva essere. — Oh! questo è stabilito! — ed ebbe un sospiro di soddisfazione come se con ciò parte del romanzo fosse stata terminata.

      — Passiamo ora a stabilire il soggetto!

      Anche qui bisognava fare delle premesse. Era necessario tenersi presente, avvertì Annetta, che a loro occorreva il successo. Avrebbero pubblicato con uno pseudonimo ma, se non c’era il successo, il piacere di tale pubblicazione sarebbe stato troppo piccolo. Non desideravano la gloria futura e non pensavano affatto alla posterità, ma volevano il pronto successo.

      — Anche per raggiungere questo successo io so il metodo. Non ci vuole mica tanto, sa! Sono stata ad osservare per qualche anno quali opere avessero riportato il maggior successo a teatro o nel mondo dei lettori ed ho trovato che tutte erano fatte secondo la stessa ricetta: L’orso domato. Fa poco che l’orso sia uomo o donna, bisogna che venga domato per forza di amore.

      Anche Alfonso dovette convenire che gli era già accaduto di commuoversi su lavori siffatti, commozione però che mai non aveva diminuito il suo disprezzo per il lavoro e per l’autore. Non era però il momento di far mostra di tale disprezzo. Giammai Annetta non gli era piaciuta tanto. China a scrivere, i capelli bruni, lisci, ravviati semplicemente, nella mano leggiadra la penna, la vedeva per la prima volta del tutto dimentica della sua bellezza, noncurante di piacere o meno, le labbra chiuse e la fronte increspata, la testa nobile in nobile atteggiamento.

      Tutto accettò Alfonso. Con rapidità fenomenale ella aveva steso l’indicazione in succinto del contenuto dei primi dieci capitoli, poi, in due parole, l’idea generale degli altri. Egli non vi scorgeva né una posizione né un’idea originale, ma dinanzi al primo entusiasmo di Annetta ogni più piccolo dubbio sarebbe sembrato offensivo. Del resto gli sarebbe sembrato prematuro di dare dei giudizii; l’esecuzione poteva migliorare il soggetto.

      Quando si trovò solo dinanzi al lavoro che s’era obbligato di fare ne sentì anche più fortemente la volgarità. L’orso era di genere femminino questa volta. Annetta aveva proposto il romanzo di una giovine nobile che per essere stata tradita da un duca, nella prima ira, acconsente di sposare un ricco industriale. Non lo ama però e lo tratta con disprezzo. La virtù e l’alterezza dell’industriale, un brav’uomo di una robustezza di muscoli grande quanto la mitezza del suo carattere, finiscono col trionfare dell’avversione della moglie e i due vivono felicemente insieme per lunghi e lunghi anni. Nell’abbozzo di Annetta erano segnate delle “scene” là dove le sembrava di avere dei punti di grande effetto, e così somigliava anche maggiormente all’abbozzo di una commedia, la commedia di ogni sera.

      Però il primo capitolo quantunque saltasse a piè pari in argomento, perché Annetta diceva che le lunghe preparazioni annoiano il pubblico, era indicato con parole tanto poco precise che Alfonso poté farne un capitolo di suo gusto.

      “Clara, una contessina, apprende che il duca sposa la figliuola di un bottegaio; sua disperazione.” Bisognava raccontare i precedenti di tale situazione ed era quindi un altro romanzo in cui Alfonso aveva la mano libera. In poche parole espose lo stato d’animo della madre che riceve l’annuncio del matrimonio del duca e ne dà comunicazione alla figlia non sapendo quale tempesta tale notizia debba sollevare nel cuore della povera fanciulla, la quale sopporta il colpo con dignità e si sfoga soltanto СКАЧАТЬ