Abigail Strega Per Caso. Sandro Dell'Orto
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Название: Abigail Strega Per Caso

Автор: Sandro Dell'Orto

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Детская проза

Серия:

isbn: 9788873049241

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СКАЧАТЬ chi ha i guanti e il folletto che lo sta istruendo ci hanno già riconosciuto e sanno che siamo qui.»

      «Già, chi sarà il folletto istruttore?»

      «La bilocazione… uhm… di solito è una magia che viene insegnata al secondo anno e i folletti istruttori sono sempre pignoli nel seguire il programma d’insegnamento alla lettera… tranne uno!»

      «KEN!!!» dissero in coro Rachel e Rudolph guardandosi in faccia.

      «Cosa hai intenzione di fare, ora? » chiese Rudolph.

      «Voglio mandare un messaggio telepatico magico a quel dannato folletto per fargli sapere che io so che è qui, e se la sua allieva indossa ancora i guanti lo sentirà anche lei.»

      «Un messaggio telepatico magico? Ti rendi conto di quello che può provocare?»

      «Lo so benissimo e non me ne importa niente. Anzi, a pensarci bene, potrebbe essere un sistema per farli uscire allo scoperto. Conoscendo Ken, si precipiteranno a rimediare ai danni.»

      Rachel iniziò a concentrarsi. Appena fu pronta, alzò le braccia al cielo e trasmise il messaggio:

      “So che tu sei qui, Ken, se vuoi la guerra l’avrai, e per il bene della tua allieva è meglio che le consigli di darmi subito i guanti altrimenti potrebbe farsi molto, molto male. Se entro la prossima luna piena non avrò quello che voglio distruggerò l’intero paese e i suoi abitanti.”

      Ken e Abigail, che indossava ancora i guanti, ricevettero il messaggio.

      «Cosa facciamo, ora?» chiese Abigail.

      «Per ora nulla, ma domani preparati a rimediare ai danni provocati da questo messaggio.»

      «Danni? Come può provocare danni un messaggio telepatico?»

      «Questo era un messaggio telepatico magico, la sua onda d’urto può provocare effetti imprevedibili. Tra meno di ventiquattro ore in questo paese succederanno cose strane. »

      Il mattino dopo, a scuola, sembrava che fosse tutto normale fino a che Abigail sentì un urlo. Si diresse nella direzione in cui proveniva e si trovò davanti un’insegnante terrorizzata da alcuni banchi imbizzarriti che scalpitavano come cavalli. Abigail si nascose dietro un angolo e chiese a Ken, che si trovava nel suo zaino, cosa dovesse fare.

      «Devi far tornare quei banchi alla normalità.» rispose Ken.

      Abigail si infilò i guanti e, seguendo le istruzioni di Ken, riportò i banchi al loro stato naturale. Dopo un po’ sentì l’insegnante aggredita borbottare qualcosa come “esaurimento nervoso… periodo di riposo…”.

      Naturalmente Rachel, che quel giorno aveva deciso di non recarsi a scuola, aveva percepito l’energia magica, ma dato che Abigail aveva fatto la magia a scuola dove aveva scelto la bilocazione, lei pensò che fosse un altro tentativo di sviarla e quindi non ci fece molto caso.

      La mattinata a scuola proseguì normalmente, o quasi, se non si vuole far caso alle lavagne allergiche al gesso che starnutivano in faccia ai professori e all’auto del preside che si arrampicava sugli alberi.

      Ogni volta che succedeva qualcosa, Abigail riusciva a sistemarla senza farsi notare.

      All’uscita tutto sembrava normale, fino a che lo scuolabus arrivò volando e anche lì Abigail sistemò ogni cosa, ma quello fu un errore.

      Infatti Rachel insospettita dalle diverse magie effettuate a scuola, decise che era comunque meglio andare a darci un’occhiata, naturalmente con le sue vere sembianze, e arrivò proprio nel momento in cui Abigail stava facendo atterrare lo scuolabus.

      «Finalmente ti ho beccato.» disse una voce alle spalle di Abigail, che si voltò e si trovò di fronte alla vera Rachel «Forse il tuo amico Ken ha dimenticato di dirti che se fai tre magie nel luogo in cui hai indirizzato la bilocazione, questa viene automaticamente annullata. A proposito di Ken, dove si nasconde? Oh, non importa, vedo che il tuo zainetto si sta agitando.»

      «Cosa vuoi farmi, Rachel?» chiese Abigail.

      «Per ora niente, ma fatti trovare qui a mezzanotte e faremo un duello magico. Io adesso so chi sei e come trovarti, perciò ti consiglio di venire stanotte, se non vuoi che succeda qualcosa di male alla tua famiglia.»

      Detto questo, Rachel se ne andò lasciando Abigail pensierosa.

      Nel pomeriggio Abigail e Ken stavano discutendo sul da farsi.

      «Cosa devo fare ora, Ken?» chiese Abigail.

      «Non abbiamo scelta, devi fare il duello magico con Rachel.»

      «E come si fa?»

      «Non è molto difficile, devi scegliere le formule da battaglia. Resteremo insieme fino all’ora del duello e te le insegnerò.»

      «Già, l’ora del duello. Credi che i miei genitori mi lasceranno uscire a mezzanotte?»

      «È vero. C’è anche questo problema ma non preoccuparti, ti teletrasporterò.»

      «Teletrasportarmi? Puoi farlo?»

      «Tutti i folletti possono farlo quando sono nelle loro vere sembianze. E sono in grado di portare una persona con loro. Solo quando assumiamo sembianze umane non possiamo usare la magia.»

      «Qual è il piano, allora?»

      «Ritornerò alle mie dimensioni normali da folletto e mi sistemerò nel tuo zainetto. Verrò a casa con te e intanto ti insegnerò le formule che puoi usare. Poi quando sarà l’ora ci teletrasporteremo nel cortile della scuola.»

      Ken si sedette sul tavolo e cominciò a rimpicciolire fino a raggiungere i suoi venti centimetri scarsi, dopodiché si infilò nello zainetto che Abigail gli aveva messo accanto.

      Intanto anche Rachel e Rudolph stavano discutendo.

      «Davvero hai sfidato quella ragazzina a un duello magico?» chiese Rudolph.

      «Sì, ora che ho trovato la mia preda non me la lascerò sfuggire.»

      «Ma è solo una ragazzina, non conosce ancora bene la magia.»

      «Vedrò di non farle troppo male. Del resto io voglio solo i guanti, se me li darà spontaneamente posso anche rinunciare al duello. Ma ho notato che è molto sveglia e impara in fretta, sono sicura che Ken l’avrà preparata per bene per stanotte.»

      «Verrò anch’io stanotte.»

      «Vieni pure, così ti godrai un bello spettacolo.»

      Fu così che si giunse alfine alla resa dei conti e i contendenti si preparavano allo scontro in maniera diversa: Rachel che pregustava già la vittoria e Abigail che non perdeva una parola di Ken e

      prendeva un sacco di appunti per memorizzare meglio le formule da battaglia. Ken spiegò anche che ad ogni formula si formava un dardo magico luminoso che partiva dal dito indice dei contendenti e doveva essere scagliato contro l’avversario che cercherà di schivarlo perché se viene colpito verrà trasformato in qualcosa temporaneamente, per circa un’ora.

      «In СКАЧАТЬ