Kali Yuga. Federico Pierlorenzi
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Название: Kali Yuga

Автор: Federico Pierlorenzi

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Драматургия

Серия:

isbn: 9788873043942

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СКАЧАТЬ da lei. «È già ora? Sono passate solo un paio d’ore. Spero che stavolta tu abbia dormito un po’. Sai quanto è stupido passare il poco tempo che hai a disposizione per dormire guardando una brutta e isterica donnaccia.». Un sorriso malinconico graffia il viso pallido di Blue al ricordo della dolcezza, della simpatia e della sensualità della voce di lei. E poi, il suo accento dell’est…

       ogni respiro che mi regali

       è diverso e sempre importante

       e non passa istante

       che non cerchi di capirti

       e non passa istante

       che non ti ammiri

       così

       immobile

       nel mondo che cambi

       senza neanche accorgerti

       sei il sole

       di una galassia di

       emozioni

       sensazioni

       stati d'animo

       intensi

       e per me

       sempre più sconvolgenti

       perché abituato

       alla neve

       che gela la mia anima

       vuota senza te

       un tuo sguardo annienta la mia anima

       un tuo sorriso scioglie il mio essere

       continuo a viverti…

      L’acqua diventa di colpo gelida. La velocità fulminea del suo braccio sinistro sposta il getto d’acqua contro il muro. Il suo sognare ormai è perso e i suoi pensieri precipitano verso la grassottella signora del primo piano e alla sua lavatrice notturna. A breve il tepore tornerà con la promessa del torpore. Risistemato l’erogatore si accorge che la pelle sotto i peli del petto pieni di goccioline frementi non si è ancora bagnata. Mentre sembrano voler convogliare tutte verso la chiara cicatrice lungo la vena femorale della gamba sinistra. Poi, scendendo lungo l’inguine approdano sul paludoso tappetino della doccia attraverso il sedere ormai deformato dalla posizione. Adesso si sente scomodo, non sa se per lo sbalzo termico o se per il brusco risveglio mentale. Ma le sue gambe formizzicolano. L’insofferenza sta per prendere il sopravvento quando il rumore ipnotico dell’acqua danzante riporta la mente e i suoi tarli a quell’acquazzone estivo in riva al mare. A quel bagno con l’acqua sia sopra che sotto, con la sua prima lei. I suoi chiari occhioni grandi, nascosti da un mare di riccioli neri inzuppati di acqua salata. Le sue caviglie perfette. Le unghie delle sue mani smangiucchiate. Le curiose fossette sopra il fondo schiena. Gli arzigogolati disegni dell’attaccatura dei suoi capelli sul collo. Il respiro affannoso sul suo orecchio destro mentre…

       La brina sui tuoi fianchi

       le mie mani nel tuo cuore

       gli occhi forse stanchi

       di riuscire troppo a godere

       In un solo istante

       muoio e rinasco,

       so che sei mia

       so che posso perderti.

       Un istante di gioia effimera

       sgorga dal tuo corpo

       mi investe

       mi travolge

       Poi, di nuovo, le nuvole

       di piombo mi ricordano

       cosa non posso

       e cosa non potrò mai

       sono solo un uomo,

       a volte neanche quello.

      E stavolta i ricordi si inchiodano l’uno all’altro dentro ogni singola lacrima. Non ha memoria di quando pianse l’ultima volta, ma stavolta sente che sarà l’ultima. Le lacrime giocano a guardia e ladri con le goccioline d’acqua sempre più calde. Non un singhiozzo. Non uno spasmo del respiro. Non un movimento del capo. Solo una lacrima per ogni ricordo. Una per ogni rimpianto. Una per ogni rimorso. Non dura molto a dire il vero, ma stavolta è riuscito a svuotarsi completamente. Finalmente. È vuoto. È riuscito con tanta fatica a riportare l’equilibrio tra sé e il mondo esterno. È la prima volta. Certo sa che ora il vuoto non gli è solo tutto attorno, ma gli è anche dentro. Ma in fondo sapeva già che le cose stavano così. Era comunque un rischio da correre. Si sente sollevato. Ora è pronto. Per magia la sua attenzione viene rapita dallo scintillio della lama del coltello colpita dalla luce bianca. È sempre stato lì, accanto a lui. Il coltello per disossare il pollo che si era portato via quando aveva smesso di lavorare dal macellaio sotto casa dei suoi. Con la lentezza del bradipo la sua mano raggiunge il coltello affilatissimo, e, alla stessa velocità, la mente raggiunge i ben più taglienti ricordi dei suoi e della sua infanzia. Giocherella con il coltello e con i pensieri. Passa la lama lungo tutte le vene che ancora si vedono. Alternando a suo capriccio la pressione sulla propria carne, senza però far mai uscire neanche una stilla di sangue. E allo stesso modo si tortura con quello che gli è rimasto impresso a fuoco e a cinghiate nell’anima. Qualcuno potrebbe definirla un’infanzia infelice, Blue no. Per lui e per il suo orgoglio è semplicemente una normale infanzia imbellettata di ricordi duri. Duri come l’essenza stessa della violenza, dell’odio gratuito, del rancore che in fondo ancora lo logora. Eppure pensavo di esserci riuscito. Diventa il pensiero ricorrente e catatonico del ragazzo. Pensava di essere riuscito non solo a sopportare, ma anche a superare il tutto. A superare le notti al freddo con il caldo del bruciore dei lividi sulla pelle ed il gelo dell’anima. A superare la solitudine come autodifesa e cura al tempo stesso. A superare il ricordo degli ematomi procurati con la saponetta dentro al calzino. A superare la vergogna di sentirsi la colpa scolpita addosso per gli ematomi e le escoriazioni, espliciti agli occhi di tutti. A superare il fuoco che lo avvampava ogni volta che passava la mano sopra una nuova cicatrice. A superare lo sguardo vacuo, disinteressato, cieco della madre. A superare. A superare. A superare. A superare. A superare… La melodia di Bohemian Rhapsody proveniente dal night ferma il suo dondolare, abbassa lo sguardo. La lama si ferma sulla cicatrice della vena femorale, e con lei anche i suoi tarli mentali. Il manico del coltello è zuppo, eppure il legno sembra non aver subito alcun danno dalla prolungata esposizione all’acqua. Lo osserva meglio, ma non vede nulla. Si sofferma sulla parola ‘sembra’, sul suo significato, sul suo valore aggiunto. Agli occhi di un ignaro СКАЧАТЬ