Название: Giardino di Ricreatione
Автор: John Florio
Издательство: Public Domain
Жанр: Зарубежная классика
isbn:
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A pignatta rotta, brodo spanduto.
A barba di pazzo, rasoio ardito.
Al cattivo cane, tosto vien la coda.
A consiglio di matto, campana di legno.
A panno grosso, bella mostra dinanzi.
A gran pena, tosto e bene.
A vecchio conto, nouella taglia.
A padre cupido, figliuolo prodigo.
A tanto figlio, scienza, grado, o buon consiglio.
Amico del tuo vino, non habbi per vicino.
A pan d'una settimana; fame d'un mese.
Amico di bocca, non vale vna stoppa.
Al'auuentura, si mettono a couar gl'uuoui.
Asino carico d'oro, mangia cardoni, & ortiche.
A tauola tonda, non si contende del luoco.
Anche il letame, è buono a qualche cosa.
Al più pouero, la candela in mano.
A barba di folle, il rasoio è molle.
Amicitia di genero, sole d'inuerno.
Allo suogliato, amaro è il miele.
Andar e parlar si può, ma bere e masticare nò.
A san Barnabà, la falce al prà.
Anche il dritto, ha bisogno d'aiuto.
Andar dal fico al pero.
Anche la salciccia, le buone opre succia.
Altre feste non ci è questa settimana.
Affibbia quella, crack me that nut.
Anche il mosto, bolle senza fuoco.
A la corte del Rè, ogniun fucci per sè.
A tutte hore piscia il can', e piange la donna.
Al debil' il forte, souente fà torto.
Amare, non è senza amaro.
Al ventre, tutto entra.
Allo stendardo, tardi va il codardo.
Alla conocchia, il pazzo s'inginocchia.
Anno ghiandoso, anno cancroso.
Al maggiore, diasi l'honore.
Al'assente & al morto, non si dee far torto.
A tristo sordo, buono orecchia.
A la candela, la capra par donzella.
A dolor di dente, non aiuta stromento.
Al principio, & al fin, Marzo ha qualche venin.
Aperta ha la porta, chiunque apporta.
A buona terra, buono agricoltore.
A buona casa, buon ministratore.
A l'indegno il beneficio, vale per un maleficio.
A lesso & arosto, tutto, và nel sacco.
A gotta, a gotta, il mar si seccherebbe.
A rischia un vuou, per guadagnar' un bou.
Anche i cani, fuggon' il veneno.
A la barba l'huomo si conosce.
A tauola si và a scuola.
A testa bianca, spesso ceruello manca.
A granaro vuoto, formica non frequenta.
Al corriuo, mai non manca briga.
Assai basta, per chi non è ingordo.
Al'oscuro, ogni gatto è grigio.
A cattiua vacca Dio da corte corna.
Ad ogniuno come piace, diceua colui che basciaua la vacca.
A sacco vecchio, conuengono molte pezze.
Altri di me non sà, doue mi duol' la scarpa.
A' putti, si danno i primi.
A picciol' forno, poca legna basta.
A gatto che lecca il spiede, non fidar l'arosto.
A le mani, disse colui, che non ne haueua.
Accordar la corna musa.
Andar' al pino, o al cipresso.
Andar a veder, se i colombi son diuentati di gesso.
Ancor questa si può ligar' al dito.
Ariuar doue si vende il pane a buon mercato.
Andar' ad amazzar la gatta.
Andar legato, e stretto.
Ascoltar come un porcellin grattato.
Acciò san chimenti gli faccia la gratia.
Appuntar' i piedi al muro, e pur non far nulla.
Andarci di buone gambe.
A tutto ci è riparo, chi lo sà trouare.
Andar' a cacciar la chioccia dal pagliaro.
Apri la bocca, secondo i bocconi.
Anche la legna nodosa, fa buon fuoco.
Attinger' acqua col criuello.
A donare, e tenere, ingegno bisogna hauere.
A chi ti vuol' male, venga donna, processo, o vrinale.
Alle volte, più vale la feccia ch'il vino.
A popol sicuro, non bisogna muro.
A chi Dio dà farina, il diauol' tuole il sacco.
A fanciullo, vecchio, & a donna, non si dee far piacere.
Artegiano che non mente, non ha mestier tra la gente.
Amici son buoni in ogni piazza, chi non ne ha, se ne faccia.
A caual corrente, e giuocatore, poco tempo dura l'honore.
Ad ogni porcello, il suo San Martino.
Andar per la via del'horto.
Al villano, se dai il piede, lui piglia la mano.
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