Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1. Bertini Giuseppe
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1 - Bertini Giuseppe страница 14

Название: Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1

Автор: Bertini Giuseppe

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная классика

Серия:

isbn: http://www.gutenberg.org/ebooks/40817

isbn:

СКАЧАТЬ id="n30">

30

Brown, dissert. sull'origine, unione ec. della poesia e della musica, Londra 1763.

31

Nell'Enciclopedia Metodica all'articolo Arabes si dà un Saggio della musica specolativa e pratica di questa nazione.

32

C'est aux Italiens que l'Europe doit la renaissance de la musique comme de tous les arts. Mr. Suard, au mot Académie dans l'Encyclop. method.

33

Sotto il glorioso governo e la protezione de' generosi nostri Sovrani Carlo e Ferdinando, esistevano in florido stato questi Conservatorj di Napoli. La provida cura e 'l zelo per gli avanzamenti di questa bell'arte mossero l'attuale nostro Monarca a formar sin anche per quello detto della Pietà nel 1792; una copiosa Biblioteca di libri teorici, non che di carte d'ogni genere di Musica antica e moderna, di cui ne affidò l'impegno al celebre letterato D. Saverio Mattei. Ma, da che questa città cadde sotto la dominazione francese, si sa che i tre Conservatorj furon ridotti a un solo, la di cui organizazzione, per confession medesima di M. Choron, non ha riuniti i suffragj di tutti.

34

Una pia fondazione di un Conservatorio vi ha anche in Palermo sin dal 1618, detto de' figliuoli dispersi, ai quali facevansi solo da prima apprendere le arti meccaniche. Pensò quindi saggiamente il Governo nel 1747 di aggiungervi la musica ed altri studj per migliorarne l'educazione. Prosperi ne furono i principj, e non pochi allievi ne sortirono virtuosi per la composizione, per il canto e la parte strumentale, che non solo si sparsero in tutto il regno, ma portatisi alcuni di loro in Germania, in Francia, in Spagna, in Inghilterra ed altrove, o vi si stabilirono con onore ed ottimo successo, o ritornarono nella patria dopo di avervi riscossi e meritati degli applausi. Moltissimi potrei annoverarne se non me l'impedisse la brevità d'una nota. Coll'andar però del tempo, per le angustie del paese, più non bastando le rendite a mantenere il necessario numero de' maestri, ed un sufficiente numero di allievi per tutti i rami dell'Arte, questo Conservatorio di Musica è venuto meno a segno che corresi rischio di non esservi di quà a pochi anni più musica in Sicilia. L'anno scorso volendovi provvedere il Governo, diè a me e al Sig. Guerra l'ordine di formare un Piano di Scuola di Musica per una nuova organizazzione del Conservatorio: si ebbe la bontà di approvarlo; ma altre più interessanti cure gli sono state sinora d'ostacolo, perchè non si sia potuto mettere in esecuzione.

Il Conservatorio di Milano è d'una data assai recente: egli non fu stabilito che nel 1808, il cel. maestro Bonifacio Asioli ne ebbe allora la direzione. Egli è formato di 14 professori e di 60 allievi tanto pensionarj che esteri, e ha dati già de' soddisfacenti risultati. Di ciò ne sia un picciol saggio, che dopo men di quattro anni della sua istituzione si fu in istato di farvi eseguire con esattezza la cel. musica della Creazione e delle quattro stagioni di Haydn da' suoi allievi, come glie ne rende pubblica testimonianza il Sig. Carpani nelle sue Haydine, Lett. 11, nella nota p. 186.

35

La scuola italiana, dice quest'ultimo, è la migliore che esiste, tanto per la composizione che per il canto; la melodia degli Italiani è semplice e bella… Con qual piacere io mi trovai in un colpo nelle praterie smaltate di fiori, dove si sarebbe detto che un Genio benefico mi avesse trasportato dalla terra ai cieli! Ma quale fu la mia sorpresa allorchè intesi per la prima volta i canti italiani… questa fu la prima lezione di musica che io ricevetti in un paese ove io correva per instruirmene. Le contrade settentrionali di Europa non han mai prodotto Artisti segnalati, che non abbiano fatto un soggiorno più o meno lungo nell'Italia. Sembra al certo, che questo sia un tributo da pagarsi a quel clima privilegiato, che in ricompensa ne assicura la loro riputazione. Gretry, Essai de Musique, p. 131 seg. edit. de Paris.

36

Non solo gli Imperatori ma la più parte eziandio de' Principi della Germania sono stati in ogni tempo i più zelanti e più generosi Mecenati di un'Arte che essi medesimi per lo più non isdegnavano di coltivare. L'elettor Palatino, la di lui sorella l'elettrice di Sassonia, a cui si fè gloria di dedicar l'Opera sua l'Eximeno, il duca di Wittenberga, senza escluderne il gran Federico re di Prussia sono stati compositori di musica. Si sa che quest'ultimo, il quale regolava da se stesso tutti gli affari di un gran regno, trovava il tempo di sonar di flauto ciascun giorno, per levarsi di noja, con Quantz suo maestro, e che compose un minuetto nella sua tenda dopo aver perduta la battaglia di Collin.

37

Il dotto ab. Lami, che per più anni in un foglio periodico di Firenze proccurò di spargere de' lumi e del buon gusto nell'Italia, mostrava un dì a un forestiero le curiosità di quel paese. Nel vedere il palazzo Pitti, ecco, disse il forestiero, la culla delle arti; ed eccone la sepoltura, gli rispose Lami, nel mostrargli la casa de' Gesuiti che era dirimpetto a quel palazzo.

38

In Berlino vi ha uno stabilimento per mantener 24 figliuoli, che sono instruiti nella musica, vestiti in uniforme, e vanno così a cantar per le strade.

39

Les françois sont celui des peuples qui paroissent avoir l'oreille la moins musicale (M. Suard).

40

Questo è il titolo dell'opera: Dictionnaire Historique des Musiciens Artistes & Amateurs, morts ou vivans, qui se sont illustrés en une partie quelconque de la Musique et des Arts qui y sont relatifs, tels que Compositeurs, Ecrivains didactiques, Théoriciens, Poëtes, Auteurs lyriques, Chanteurs, Instrumentistes, Luthiers, Facteurs, Graveurs, Imprimeurs de musique, etc. Par Al. Choron et F. Fayolle, tom. 2, in 8vo a Paris 1810, e 1711.

41

La santé de M. Choron ayant éprouvé un dérangement assez long et assez violent, M. Fayolle resta seul chargé du travail, et le fit presqu'en entier; en sorte que, si l'on excepte l'introduction et un très-petit nombre d'articles, cet ouvrage est devenu le sien. Avant-Propos p. 1.

СКАЧАТЬ