I Vostri diritti in Germania. Alessandro Bellardita
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Название: I Vostri diritti in Germania

Автор: Alessandro Bellardita

Издательство: Readbox publishing GmbH

Жанр: Журналы

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isbn: 9783347316508

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СКАЧАТЬ fondamentale per integrarsi nel mondo del lavoro, per socializzare al di fuori dal mondo di lavoro e per conoscere questa immensa e straordinaria cultura europea, la cultura – per l’appunto – tedesca. Una cultura che vanta di grandissimi esponenti in tutte le grandi discipline scientifiche e artistiche e che ha prodotto una delle lingue più ricche e precise dell’umanità.

      Imparare il tedesco, tuttavia, non è un’impresa facile. Anzi, ammetto che come lingua straniera è piuttosto tosta. Ma – con un certo spirito di dedizione e sacrificio – si può sicuramente imparare anche questa lingua, che magari all’inizio può suonare strana alle orecchie nostrane.

      Oltre ai vari corsi di lingua che vengono offerti dalle Volkshochschulen, da istituti privati e da tantissime associazioni culturali italo-tedesche (ad esempio le varie Deutsch-Italienische Gesellschaften sparse nel territorio tedesco), lo Stato tedesco finanzia una buona parte dei corsi di integrazione (ted.: Integrationskurse), che, in parte, servono anche per imparare meglio la lingua tedesca oltre che ad integrarsi nel tessuto sociale e politico del paese.

      Per partecipare ai corsi di integrazione è necessario presentare una richiesta scritta di partecipazione al corso presso uno sportello regionale dell’Ufficio federale per migrazione e rifugiati (ted.: Bundesamt für Migration und Flüchtlinge – BAMF). I cittadini italiani, tuttavia, in quanto cittadini Ue non hanno diritto alla partecipazione7. Il BAMF, però, ammette in alcuni casi anche l’iscrizione e partecipazione di cittadini europei. Attualmente i corsi durano 700 ore e ogni ora costa al partecipante 2,20 EUR8.

      7 Vedi: art. 44 comma 4 della legge per gli stranieri (AufenthG).

      8 www.bamf.de/TraegerIntegrationskurse (4.4.2021).

      Capitolo 1. La Costituzione federale tedesca (Grundgesetz)

      Non si può parlare del diritto di uno Stato senza fare riferimento alla sua Costituzione. Sarebbe come voler costruire una casa e iniziare dal tetto o dalle finestre piuttosto che dalle fondamenta. La Costituzione – allegoricamente – è la radice dell’ordinamento di uno Stato di diritto, la sua base, appunto il “fondamento dello Stato”. Ecco perché bisogna iniziare da qui. Conoscere la Costituzione, dunque, vuol dire conoscere la base di una società, i valori portanti che giustificano l’azione stessa dello Stato, nel suo agire – ad esempio attraverso le leggi – e nel suo amministrare la legge attraverso le istituzioni.

       Cos’è realmente la Costituzione?

      “La Costituzione, nel senso suo più profondo e sostanziale, è l’organizzazione di questa triade: economia, per assicurare i beni materiali; politica, per assicurare ordine e sicurezza; cultura, per creare senso d’appartenenza”. La definizione è di Gustavo Zagrebelsky, ex giudice della Corte Costituzionale italiana ed è tratta dal suo saggio Fondata sulla cultura: Arte, scienza e Costituzione9.

      In poche parole Zagrebelsky riassume la funzione di ogni Costituzione e, allo stesso tempo, ma solo indirettamente, rivela quanto sia importante conoscerla. Infatti, proprio il termine Costituzione implica la sua natura stessa, vale a dire di essere alla base della società. Possiamo, dunque, affermare che la Costituzione regola i principi fondamentali di una società. Ecco perché è proprio con la Legge fondamentale, il Grundgesetz, che inizia il mio libro sul diritto tedesco: la Costituzione10 della Germania.

       Germania: Stato federale, sociale e democratico

      Non voglio annoiare le lettrici e i lettori descrivendo lo Stato tedesco in maniera enciclopedica, voglio solo offrire una panoramica, una breve scheda, una specie di foto della Germania di oggi, il paese che viene considerato il “motore” dell’Unione europea (Ue).

      La Germania attualmente ha senza dubbio la più grande economia nazionale in Europa, la quarta più grande in termini di prodotto interno lordo (PIL) nominale del mondo. I tedeschi si definiscono Exportweltmeister (ital.: campioni del mondo nelle esportazioni) con oltre 1.137 miliardi di dollari statunitensi esportati nel 2019 – prima della crisi pandemica11. L’industria in Germania produce il 27,1 per cento del PIL, mentre il settore terziario (turismo, commercio, banche, assicurazioni, media) contribuisce con il 72 per cento del PIL. L’incidenza del settore agricolo, dunque, è quasi irrilevante.

      Passiamo dall’economia all’organizzazione politica:

      La Costituzione tedesca prevede un sistema bicamerale caratterizzato dal federalismo (ted.: Föderalismus o Bundesstaatsprinzip) e dall’assenza di elementi di democrazia diretta a livello nazionale: diversamente dall’Italia, dunque, dove nell’ambito legislativo la Camera e il Senato hanno pari peso, in Germania ogni legge (ted.: Gesetz) deve passare dal Bundestag (ital.: parlamento federale), mentre il Bundesrat (ital.: consiglio federale) è chiamato a votare una legge solo se questa va a toccare gli interessi di un Bundesland, vale a dire di una regione. E poi vi è la quasi assenza di meccanismi decisionali democratici diretti: un referendum in Germania non è previsto dalla Costituzione (salvo per la ricostituzione delle regioni).

      La carica rappresentativa in Germania è affidata al presidente federale (ted.: Bundespräsident), che non ha nessun potere legislativo-decisionale, salvo quello di firmare la legge facendola entrare in vigore – motivo per cui i giuristi giudicano la funzione del presidente federale come di un notaio di Stato (ted.: Staatsnotar). Molto raramente un Bundespräsident si avvale della facoltà di non firmare una legge, ad esempio se la ritiene evidentemente anticostituzionale (come fece Horst Köhler nell’oramai lontano 2006 in occasione del tentativo di privatizzazione del controllo del traffico aereo12).

      I principali organi della Bundesrepublik sono i seguenti13: il potere legislativo, come già accennato, appartiene al Bundesrat, alla camera dei Länder e al Bundestag, la rappresentanza popolare. ll periodo di legislatura del Bundestag dura quattro anni. Il parlamento tedesco tiene le sue sedute dal 1999 nell’edificio del vecchio Reichstag. I deputati portano il titolo di membri del Bundestag (ted.: Mitglieder des Bundestages – MdB).

      II potere esecutivo, invece, è in mano della Bundesregierung, del governo federale, presieduto dal cancelliere federale (ted.: Kanzler). Diversamente dall’Italia, la politica tedesca si contraddistingue per la sua continuità: Angela Merkel, ad esempio, ha governato sedici anni. Prima di lei Gerhard Schröder è stato cancelliere per sette anni, capo del governo rosso-verde. E Helmuth Kohl, il fautore della riunificazione, ha governato dal 1982 al 1998.

      Mentre il potere legislativo ed esecutivo è abbastanza concentrato a Berlino, la giustizia tedesca si trova in molte città tedesche: la Corte di giustizia federale (ted.: Bundesgerichtshof) – paragonabile alla Corte di cassazione italiana – ha sede a Karlsruhe, come anche l’importantissima Corte Costituzionale federale (ted.: Bundesverfassungsgericht). Karlsruhe si trova nel Baden-Württemberg, nel sud del paese. La Corte federale amministrativa (ted.: Bundesverwaltungsgericht), invece, si trova a Lipsia e l’altrettanto importante Corte federale del lavoro (ted.: Bundesarbeitsgericht) a Erfurt (in Turingia).

      La Germania è divisa in sedici Stati federati (ted.: Länder, sing.: Land), il maggiore come superficie è la Baviera (ted.: Bayern), con oltre 70mila km2 e quello maggiore come popolazione è la Renania Settentrionale-Vestfalia (ted.: Nordrhein-Westfalen), con oltre 18 milioni di abitanti. Ogni Stato federato ha una sua Costituzione, un suo parlamento e un suo governo: sono, appunto, Stati nel senso stretto del termine e, dunque, esercitano un potere legislativo, esecutivo e giurisdizionale. Tre sono le città-Stato: Amburgo, Brema e – appunto – Berlino, allo stesso tempo capitale della Repubblica СКАЧАТЬ