Scioccato Dalla Mia Volpina. Dawn Brower
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Читать онлайн книгу Scioccato Dalla Mia Volpina - Dawn Brower страница 4

Название: Scioccato Dalla Mia Volpina

Автор: Dawn Brower

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современная зарубежная литература

Серия:

isbn: 9788835413592

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СКАЧАТЬ di oggi.” rispose Christian, con leggerezza. Suo cugino Rhys non le riconosceva da quella distanza, ma sapeva benissimo di chi si trattava. E tra loro c’era una ragazza che gli interessava molto...

      Rhys guardò verso la parte anteriore del maniero. Avevano camminato lungo le scogliere, per lo più in silenzio. Suo cugino era troppo taciturno. Christian sospettava che il suo atteggiamento avesse molto a che fare con Lady Giacinta Barrington. Sembravano attratti fortemente l'uno dall'altra, e Christian era convinto che presto ci sarebbe stato del tenero, tra loro. Non aveva dubbi, in proposito. Era solo questione di tempo.

      "Sapete quanti ospiti sono attesi per oggi?" chiese Rhys, continuando a guardare ostentatamente il castello.

      "Non lo so - rispose Christian - Mia madre non mi consulta mai, su queste cose... Non più del solito, immagino. " C'era una sola ospite che a Christian interessava, e tutti gli altri per lui non contavano molto. "Troppi, a mio avviso.” precisò.

      "Vero. - disse Rhys, tiepidamente - Suppongo che dovremmo tornare a casa. Zia Alys si aspetterà che facciamo il nostro dovere, con gli ospiti.”

      "Anche mia madre, temo. Ma probabilmente possiamo esentarci per stasera. Domani, invece ... "

      "Nessun problema! - rispose Rhys - Conosco i miei doveri." Sorrise maliziosamente. “Ci saranno molte signorine che si aspettano un po’ di compagnia. Tra il mio fascino e la vostra natura ardente, credo che prima o poi le nostre madri ci pregheranno di corteggiarle.”

      Christian aveva i suoi dubbi. Con il suo interesse per Scarlett e quello di Rhys per Lady Giacinta, ci sarebbero state parecchie donne deluse, l’indomani.

      Ma se lo sarebbe tenuto per sé. Rhys non era ancora consapevole dei suoi sentimenti per Lady Giacinta.

      "Forse. - rispose cautamente - Ma mi terrò alla larga fino a domani. Nel frattempo, entriamo. Possiamo giocare a biliardo e affogarci nel brandy. Mi piacerebbe saltare la cena, stasera, e ho bisogno della vostra complicità.”

      Era convinto che Scarlett avrebbe provato a fare lo stesso. Ciò che ignorava era: si sarebbe rintanata nella sua stanza o avrebbe trovato un altro posto in cui nascondersi? Optò per la seconda opzione. Christian voleva disperatamente un abboccamento con lei. Scarlett avrebbe fatto di tutto per non incontrarlo, ma alla fine avrebbe vinto lui.

      "Uno o due bicchieri di Brandy, o anche di più, e per me sarà come trovarmi in paradiso!” esclamò Rhys. Fece un sorrisetto cattivo. "Ciò significa che accetterete di perderete contro di me a biliardo, perché ho intenzione di vincere, stasera.”

      "Potete sicuramente provarci!” ridacchiò Christian, dando un buffetto scherzoso sulla spalla di Rhys con il palmo della mano. "Ma sappiamo entrambi che perderete.”

      "Siete un illuso. - esclamò Rhys - Ma vi lascerò sognare, caro cugino.”

      Christian rise. "Come sempre!”

      Camminarono fianco a fianco verso il maniero. Christian non aveva molta voglia di giocare a biliardo o bere brandy, ma doveva fare qualcosa per far passare il tempo, in modo che Scarlett si convincesse che anche lui intendeva evitarla. Poi, quando meno se lo aspettava… Per ora, trascorrere qualche ora con suo cugino sarebbe stato divertente…

      CAPITOLO SECONDO

      Scarlett aveva inviato le sue scuse alla duchessa per non poter essere presente a cena. Aveva chiesto di essere servita nelle sue stanze, sostenendo di essere troppo stanca del viaggio. La verità era che aveva bisogno di un'altra notte di pace. Lord Blackthorn sarebbe stato a cena, quella sera; quindi, lei aveva deciso di non andarci. Sarebbe rimasta al castello per circa due settimane: come avrebbe fatto ad evitare Christian per tutto quel tempo? Un'ultima notte in santa pace era chiedere troppo?

      Aveva già cenato da tempo. Ora cominciava ad annoiarsi. Si era già riposata abbastanza, anche troppo… La maggior parte degli ospiti si era ritirata nelle proprie stanze; probabilmente non avrebbe corso alcun rischio, se si fosse recata in biblioteca a scegliere un bel libro. Poteva trovare qualcosa da leggere per tenere la mente occupata finché non si fosse sentita abbastanza stanca da dormire. Ma c’'era un problema. La biblioteca di Weston Manor le faceva paura. Lì c’era quel dannato specchio, e lei non aveva molta voglia di vedersi riflessa dentro. E se le avesse fatto vedere qualcosa di ancora più terribile?

      Scarlett arricciò il naso con disgusto. Si stava comportando da sciocca. Era uno specchio, niente di più. Quella visione era stata un'invenzione della sua mente ... e, se avesse continuato a ripeterselo, alla fine ci avrebbe anche creduto. Raddrizzò le spalle e fece un bel respiro. Poteva farlo. Non le ci sarebbe voluto molto per trovare qualcosa degno di essere letto. Conosceva bene la sala biblioteca e sapeva che era organizzata molto bene. Le sarebbe bastato andare direttamente alla sezione che conteneva i libri d’avventura, sceglierne uno velocemente, e si sarebbe ritrovata in camera sua senza nemmeno rendersene conto.

      Presa la decisione, si infilò la vestaglia e si diresse alla porta. Lentamente, la aprì e sbirciò fuori per dare un’occhiata al corridoio. Avrebbe voluto portare una candela con sé, per non inciampare. Ma sarebbe stato un inutile rischio, qualcuno avrebbe potuto vederla: c’erano delle torce ai lati dello scalone, anche se creavano parecchie ombre. Pensò di portarsi comunque un lume e accenderlo solo quando fosse giunta in prossimità della biblioteca…ma scartò subito l’idea. Non voleva sembrare una cospirata, voleva solo andarsi a prendere un libro da leggere!

      Sembrava che non ci fosse nessuno in giro. Bene, molto bene. Scivolò fuori dalla sua camera e si avviò lungo il corridoio il più silenziosamente possibile. Con una candela avrebbe diretto meglio i suoi passi, ma forse era meglio così. Usò i muri per andare avanti, scivolando piano in modo da sentirli sotto le dita. Tirò un sospiro di sollievo quando raggiunse il fondo delle scale. La ringhiera l'aiutò a scendere gli ultimi gradini. Per ora tutto bene, e la sala che le interessava era proprio dietro l’angolo.

      Scarlett fece un respiro profondo e girò a sinistra. Continuò ad andare a tentoni, appoggiandosi al muro per non inciampare in qualcosa, e contò le porte in modo da entrare direttamente nella biblioteca. Era passato parecchio tempo dalla sua ultima visita, quindi sperò di non sbagliarsi. Alla fine raggiunse quella che le sembrava la porta giusta. Con cautela l’aprì e scivolò dentro. Il legno scricchiolò leggermente, e Scarlett trasalì: fino a quel momento era stata molto silenziosa, ma ora quello scricchiolio poteva tradirla! Rimase in attesa, schiacciandosi sulla porta con il cuore in gola. Che stupida! Ma chi poteva esserci in giro, oltre a lei, a quell’ora tarda?

      Lasciò la porta socchiusa, per evitare che facesse altro rumore, e si addentrò nella sala. La luce della luna filtrava attraverso le finestre, rischiarando l’ambiente abbastanza da permetterle di scorgere qualcosa su un tavolo vicino. C’era un candelabro con tanto di acciarino: ottimo! Adesso aveva tutto l’occorrente per cercarsi un libro in pace. Accese le candele e, quando ebbe terminato, appoggiò il candelabro su un altro tavolino, più vicino agli scaffali dei libri. Rischiarata da quella tenue luce aguzzò lo sguardo sul dorso dei volumi, per leggerne i titoli. "Allora…vediamo se c’è qualcosa che mi piace…" borbottò tra sé e sé, mentre faceva scorrere la punta del dito sui bei libri.

      "Potrei consigliarvi un titolo o due." esclamò un uomo alle sue spalle.

      Scarlett sussultò al suono di quella voce. Deglutì a fatica e si voltò, per incontrare lo sguardo di Lord Blackthorn. Cavolo! Era ovvio che solo lui poteva essere ancora in giro, nel cuore della notte!

      "Vi ringrazio, milord, ma credo di essere in grado di farlo da sola!”- esclamò, raddrizzandosi tutta e tenendo la testa alta

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