Salvato Da Una Ninfa Marina. Rebekah Lewis
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Название: Salvato Da Una Ninfa Marina

Автор: Rebekah Lewis

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Исторические любовные романы

Серия:

isbn: 9788893988148

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СКАЧАТЬ dalle femmine testarde.” Il dio alzò gli occhi al cielo. “Dov’è questo umano? Portami da lui.”

      Ione nuotò in direzione della costa, infrangendo la superficie, sollevata quando scorse James proprio dove lo aveva lasciato. La sua gioia si trasformò in panico quando si rese conto che lui non si muoveva. Poseidone apparve sulla spiaggia al fianco dell’umano e lo spinse con l’estremità del tridente.

      “E’ vivo?”, chiese Ione trasformando la propria coda in gambe ed uscendo dal mare. La magia agiva al massimo per qualche ora, per questo aveva bisogno dell’aiuto di Poseidone se voleva rimanere per sempre sulla terra. “Stava bene quando l’ho lasciato, anche se soffriva molto.” Si morse il labbro al pensiero di avere sottovalutato il suo stato e che lui fosse morto mentre lei era via.

      Il dio del mare si grattò il mento guardando di nuovo James. “Ha perso un sacco di sangue dalla ferita, anche se, chiunque l’abbia provocata, ha fermato il sanguinamento subito dopo bruciando la pelle, come se non avesse voluto che lui morisse veramente. E’ molto strano.” La guardò. “Dici che è stato abbandonato ad annegare? Forse è stato gettato fuoribordo?”

      Ione si fece piccola. Sembrava doloroso. Nonostante le proprie valide cure, non era mai stata ferita, a parte un taglio o un graffio qui e là. Quindi non sapeva giudicare il livello di agonia che lui stava sopportando. Voleva scoprire chi gli aveva fatto ciò e farlo soffrire al suo posto. “Non saprei. Forse si è tuffato per scappare.” Ione riusciva a scorgere a malapena il suo petto che si alzava ed abbassava, dimostrando che stava ancora respirando. “E’...salvabile?”

      Poseidone fece un verso dal fondo della gola e si strinse nelle spalle. “Forse. Ma vorrei valutare questo umano, prima di concedergli qualsiasi dono”. Incontrò lo sguardo di Ione. “Oppure lasciarti con lui. Nonostante cosa tu pensi che sia meglio, non hai mai passato del tempo con gli umani.”

      Detto questo, batté con la base del tridente sulla sabbia per tre volte, poi si voltò a guardare l’oceano. Pochi istanti dopo, apparve Tritone, immerso nell’acqua fino alla vita e arricciando le labbra alla vista del corpo incosciente di James. “Cos’è quello?”

      “Il cucciolo umano di Ione”, disse Poseidone con un tono annoiato. “Vieni a riva e valutalo, per favore.”

      Esalando l’aria in modo esagerato, il dio biondo trasformò le proprie pinne in piedi e salì sulla riva con gambe umane, coprendosi per magia con la stessa corazza di coccodrillo di Poseidone.

      Tritone portava i capelli lunghi, di un colore simile a quello di Ione. Lei aveva sempre pensato che i propri colori assomigliassero più a quelli delle figlie di Tritone che di Nereo. Le Nereidi erano talmente brillanti, con i capelli e le scaglie di diverse varietà di verde, blu, viola, ecc..., mentre il suo colore dorato e giallo la faceva apparire slavata e pallida in confronto. Era stata presa in giro senza pietà per questo da piccola. Anche le sue sorelle che vivevano senza coda sulle coste delle isole disabitate o poco popolate, erano più belle.

      Ione aveva raggiunto il limite nel sentirsi inferiore e sola. Voleva di più. James poteva essere il catalizzatore verso una nuova vita. Non era costretta a rimanere con lui, se si fosse rivelato cattivo come temeva Poseidone. Se solo avesse potuto aiutarla ad iniziare una vita da umana, sarebbe stato abbastanza. Per un po’.

      “Cosa è successo alla sua mano? Uno squalo?” Tritone fece apparire dal nulla una grande conchiglia e la tenne con entrambe le mani, mentre si chinava ad esaminare la ferita. “Sembra recente. Comunque bruciarla è stata una buona idea. Probabilmente gli ha salvato la vita.”

      Ione indicò l’acqua. “Forse è stato buttato fuoribordo, oppure è saltato da una barca non molto lontana, in quella direzione.” Considerando il suo stato, Ione iniziava a sospettare che i suoi compagni sulla nave avessero cercato di assassinarlo, anche se non aveva molto senso, visto che avevano cercato di impedirgli di sanguinare. Volevano farlo soffrire ancora di più? Vedere se riusciva a sopravvivere? Glielo avrebbe chiesto, quando si fosse sentito meglio e fossero rimasti soli.

      Tritone annuì. “Non dovrebbe essere troppo difficile sapere qualcosa dai pesci. Scusatemi.”

      Detto questo, schizzò via, tornando nell’oceano. A volte lei desiderava avere il potere di scomparire e riapparire altrove, come gli dei. Tecnicamente, era una semidea visto che aveva un dio come padre, ma sua madre era stata una ninfa immortale degli oceani, una sirena come lei. Le figlie delle ninfe diventavano anch’esse ninfe.

      “Sei veramente sicura di volerlo fare?” La domanda di Poseidone la distolse dai propri pensieri.

      Ione annuì. “E’ da un po’ che mi sento insoddisfatta.”

      “Ciò non significa che dovresti legarti al primo umano che trovi attraente”, disse lui con un tono di disapprovazione. “Se ti concedo la mortalità, non potrai più tornare indietro.” E

      Ione comprendeva la sua cautela. “E’ veramente un piacere per gli occhi, ma non lo faccio per questo. Lui è la mia opportunità. Un’occasione per imparare e visitare questo mondo. Per cambiare.” Tuttavia, mentre guardava James, le prudevano le mani dalla voglia di scostargli i capelli dagli occhi. Desiderava gustarsi le sue labbra di nuovo, questa volta per piacere e non per salvargli la vita...non poteva fare a meno di rimanere aggrappata alla speranza che lui potesse amarla nonostante i suo colori smorti e l’empatia che la teneva a distanza dalla propria vera natura.

      “Non puoi passare un giorno o due fuori dal mare per vedere se è quello che desideri? Se faccio quello che mi chiedi, e non ti piace, sarai condannata a vivere lassù con delle gambe per sempre. Niente branchie. Niente pinne. Nessuna immunità contro l’invecchiamento.” Anche se il tono era duro, i suoi occhi erano calorosi.

      “Allora andrò avanti, vivrò al massimo i miei giorni mortali e la mia anima viaggerà fino all’aldilà mentre il mio corpo tornerà nel mare.” Le Nereidi, anche quelle con le Oceanidi come madri, erano attratte dai mari piuttosto che dalla vastità degli oceani. Quando morivano, i loro corpi diventavano spuma marina.

      “Spero che tu sappia quello che stai facendo”, disse Poseidone mentre Tritone ricompariva, anche se non sembrava convinto. Guardò il suo messaggero. “Cosa hai saputo?”

      Tritone fece un cenno verso James e gettò una mano mutilata a Poseidone, che la afferrò. “Si chiama James Harlow ed è il capitano della Grazia di Poseidone. Come puoi vedere, la sua mano è stata tagliata prima che venisse buttato fuoribordo” Poi continuò con un tono asciutto. “Sono giunto alla conclusione che lui non stesse cooperando con le richieste di un gruppo di giovani che volevano prendergli la nave e la sorella. Era un contrabbandiere di brandy, e a volte anche di altre merci, ma trattava il suo equipaggio in modo equo. A parte pescare per cibarsi, non manca di rispetto all’oceano o alla natura, di questo sono certo. Il popolo dei pesci non ha trovato niente di negativo.”

      Ione tirò un sospiro di sollievo. Dopotutto non era malvagio, eppure qualcuno gli aveva fatto del male e non l’avrebbe fatta franca. Se lei avesse assunto una forma umana e mortale, avrebbe ancora avuto il controllo della propria magia da ninfa. Un’enorme ondata si abbattè con violenza sulla spiaggia, quindi Tritone e Poseidone si voltarono verso di lei. Lei ammiccò. Quando una Nereide cedeva alle emozioni, spesso il mare rispondeva. “Scusatemi. Non mi piace pensare che qualcuno gli abbia fatto del male.”

      Tritone le rivolse un sorriso educato, poi tirò fuori una piccola rete da una borsa agganciata al fianco della sua armatura. La rete era stata tessuta con una magia e preservava qualsiasi cosa contenesse. La sua espressione tesa dimostrava che non la approvava, nonostante si sforzasse СКАЧАТЬ