Come Baciare Una Debuttante. Dawn Brower
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Название: Come Baciare Una Debuttante

Автор: Dawn Brower

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Историческая литература

Серия:

isbn: 9788835400530

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СКАЧАТЬ era il suo testimone di nozze. La sua presenza era indispensabile, a fianco dell’amico.

      Un fischio preannunciò l’arrivo del treno. Era in anticipo, per fortuna, e presto avrebbe potuto accomodarsi in carrozza. Il viaggio verso Londra sarebbe stato breve, ma comunque aveva intenzione di occupare un buon posto. I matrimoni lo innervosivano, come succede a tutti gli scapoli che s’irritano al pensiero di trovarsi davanti a una folla di femmine che speravano di trovar marito. Quello, era un’ aspetto dei matrimoni che proprio detestava!

      Si appoggiò a un palo e chiuse gli occhi. Desiderava tornare presto a casa! Il modo in cui si erano svolti i suoi affari a Bristol lo aveva lasciato con l’amaro in bocca. Sua madre, Lady Pearle Montgomery Leone, aveva molte proprietà da amministrare, in Inghilterra. Suo padre Damien, invece, Marchese di Bari, era troppo impegnato per occuparsi dei suoi possedimenti in Italia. Gran parte dei beni materni erano già andati in eredità a lui e alle sorelle Sophia e Gabrielle, qualora si fossero sposate. Ma per ora le ragazze non sembravano averne intenzione e Rafel non se la sentiva di criticarle. Anche per lui il matrimonio era solo un cappio al collo, e sperava di rimandarlo quanto più possibile.

      Il treno si fermò alla banchina, sparando nell’aria grossi sbuffi di vapore. Rafael dette un’occhiata al suo orologio da taschino: era in perfetto orario. La folla di passeggeri uscì dai vagoni, sparpagliandosi per la banchina e lui attese con impazienza che il capostazione desse il via libera per salire in carrozza. Con la coda dell’ occhio gli sembrò di vedere una luce verde. Guardò meglio, la luce sembrava sparita, o forse se l’era soltanto immaginata.

      I minuti trascorrevano interminabili: Ma cosa diamine stavano facendo, sul treno? Resistette all’impulso di sollecitare gli addetti. Poi, finalmente, un fischiò avvertì i passeggeri che potevano salire sul treno.

      “Signori, in carrozza!” gridò il capotreno, fischiando ancora.

      Rafe raccolse la sua valigia e si fece strada per salire. Consegnò il biglietto all’addetto e cercò un posto nel vagone di prima classe. Aveva rifiutato l’auto di famiglia, per il viaggio. Non era il caso, per un tragitto tanto breve. Ma se ne sarebbe servito in seguito, perché aveva molte commissioni da sbrigare a Londra.

      Malgrado si trattasse di un viaggio breve, Rafe si sentiva molto stanco solo all’idea. Si pentì di aver rifiutato la macchina: magari, avrebbe potuto fare una piccola sosta, prima di arrivare a destinazione!

      Attraversò lo stretto corridoio e andò alla ricerca del suo posto. Una volta trovato, spinse la sua valigia sotto il sedile e si accasciò affranto. Per fortuna, il suo posto era accanto al finestrino, e avrebbe potuto sonnecchiare appoggiandovi la testa. Se avesse potuto cancellare con un colpo quel brusio frastornante…Rafe odiava il rumore. In realtà, era la gente che proprio non gli andava a genio!

      “Perdonate” esclamò una donna, distogliendolo dai suoi pensieri – Avrei bisogno di un po’ dì aiuto. Ho dei problemi con la mia valigia.”

      Lui spalancò le palpebre per la sorpresa. Dall’accento, avrebbe detto che era Americana, come il suo amico William, ma probabilmente di una zona diversa. Non avrebbe voluto avere a che fare con lei, ma era troppo educato per ignorarla. Però, adesso, era lieto che sua madre gli avesse insegnato le buone maniere. La donna davanti a lui era decisamente incantevole. Aveva i capelli biondo oro con riflessi color bronzo, e i suoi occhi erano di un blu talmente intenso che a prima vista sembravano neri. Quando un raggio di sole l’investì, scintillarono come stupendi zaffiri. La sua bocca era di un bel rosa e a forma di cuore e il suo volto era così delicato da sembrare quasi indifesa.

      Rafe si sporse verso di lei e le chiese: “Come posso aiutarvi?”

      “Temo che la mia valigia sia troppo voluminosa per sistemarla sotto il sedile. Sapete se avremo altri compagni di viaggio?” chiese lei. Lui si guardò intorno. “Non saprei.” rispose. In quel momento desiderò aver prenotato l’intera carrozza, così sarebbero rimasti loro due da soli!

      “Potete appoggiare la valigia accanto al muro. Non darà alcun fastidio.” le disse. Sicuramente non a lui, pensò!

      “Ne siete sicuro?” chiese lei, mordicchiandosi quelle sue labbra deliziose. Si sentì quasi geloso dei denti che le toccavano! Le sorrise. “Comunque, se salirà qualcun altro, potremo sempre spostarla.” Scrollò le spalle. “ Il viaggio per Londra non sarà tanto lungo. Non temete, non avrete problemi. Vi prego, sedetevi.” la rassicurò.

      Lei obbedì e si sedette di fronte a lui. Rafe era al settimo cielo! Era felice che si fosse seduta lì. Era davvero meravigliosa! “Perdonate milady, ma i miei modi sono assolutamente incivili. Se mia madre fosse qui, mi avrebbe già dato un colpo in testa!” si scusò.

      “ Oh, siete così gentile, signor…” “Rafe! – la interruppe lui - “Vi prego, evitiamo questi sciocchi formalismi. Sono così noiosi!” e le sorrise.

      “Allora, è meglio che mi chiamate signorina: sapete, non sono ancora sposata… Anche se mio padre non vede l’ora che sposi un buon partito…”

      “E’ probabile che vi maritiate presto, signorina.” esclamò lui, non celando la sua ammirazione.

      “Sarebbe un peccato. In quel caso, dovremmo tornare a essere formali.” sorrise lei, umettandosi le labbra con la lingua. A quella vista, Rafe si sentì invadere da un brivido di piacere. “Invece, mi piacerebbe abbattere le formalità con voi. Anzi, mi piacerebbe fare la vostra conoscenza. Dopotutto, stiamo per fare un viaggio assieme! Potremmo cominciare chiamandoci per nome.” propose Aletha.

      “Perché no?” sorrise Rafe. Fare amicizia con quella splendida ragazza? Wow! – Allora, come vi chiamate?”

      “Aletha – sorrise lei, tendendogli la mano guantata.

      “E’ un piacere conoscervi, Aletha – disse l’uomo, galante – Io mi chiamo Rafe.”

      “Il piacere è tutto mio, Signor Rafe. Credo proprio che diventeremo ottimi amici!” esclamò Aletha.

      A quel “signore”, Rafe si sentì una botta al cuore. Strinse le labbra, ma non la corresse. Forse, lo avrebbe fatto in seguito, durante il viaggio. Sorrise e si mise a guardare fuori del finestrino.

      Capitolo Terzo

      Mai Aletha si sarebbe sognata di incontrare un uomo enigmatico come quello su un treno diretto a Londra! Comunque, era felicissima che ciò fosse successo. Era anche un uomo molto affascinante, con quelle ciocche brune che gli incorniciavano il viso. Portava i capelli un po’ lunghi sul collo, dove facevano una morbida onda. Frenò a stento l’impulso di allungare una mano e prenderli tra le dita, per vedere se fossero davvero così morbidi come le sembrava! Invece, si tenne le mani ben raccolte sul grembo. Non voleva fare una brutta impressione al primo incontro! E non riusciva a ricordare se mai un uomo le fosse piaciuto a quel modo. Era ormai innamorata dei suoi occhi, che apparivano grigi ma che poi risplendevano di tutti i colori del mondo. Rafe…Anche il suo nome le piaceva. Si sentiva eccitata al solo pronunciarlo! Praticamente… era cotta!

      “Cosa vi porta a Londra?” le chiese lui. Aletha sospirò. Gli occhi di lui parevano risplendere, alla luce del mattino. Si disse che doveva tornare alla cruda realtà, se non voleva avere un brutto risveglio.

      “Impegni di famiglia.” rispose, sbrigativamente. Non aveva intenzione di accennare al matrimonio. Voleva godersi al massimo quei brevi istanti con lui. Inoltre, СКАЧАТЬ