Futuro Pericoloso. Mª Del Mar Agulló
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Название: Futuro Pericoloso

Автор: Mª Del Mar Agulló

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Зарубежная фантастика

Серия:

isbn: 9788893986250

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СКАЧАТЬ voglio parlarne.

      Oscar iniziò a camminare verso le scale.

      – Oscar, tuo padre non è come credi.

      – Mamma, per favore, ho detto che non voglio parlarne.

      – Ma abbiamo bisogno di parlarne.

      – Parlare di cosa? Del fatto che sei una bugiarda?

      – Ti ho deluso, vero?

      – Non sai quanto.

      Oscar salì al secondo piano e si chiuse in camera sua. Monica, invece, prese il cellulare e chiamò i suoi genitori.

      – Chi è? Non vedo niente – si sentì parlare una voce femminile all’altro lato della linea.

      – Non è una chiamata olografica, è solo vocale – una seconda voce si unì alla conversazione.

      – Mamma, papà, sono io. Monica.

      – Tesoro, devi comprarti un cellulare più moderno perché ti possiamo vedere come se tu fossi qui.

      – Te ne regaleremo uno – disse suo padre.

      – Nonni! – disse Samuel uscendo dalla cucina.

      – Tesoro, attiva la videochiamata, voglio vedere mio nipote.

      – Mamma, non ce n’è bisogno. Samuel, sali in camera tua – ordinò a suo figlio.

      Samuel obbedì e salì le scale di corsa.

      – Perché avete dato soldi a Oscar? Non ho bisogno dei vostri soldi.

      – Io credo di sì, ci ha detto che vi avrebbero sfrattato.

      – Papà, non intrometterti, ho già trovato lavoro.

      – Bene, figlia, bene. Comunque tienili.

      – Non ho intenzione di farlo.

      – Questo tuo orgoglio ti farà fuori. Sai chi ho visto ieri dal parrucchiere?

      – No, mamma.

      – La madre di Oscar.

      – La madre di Oscar sono io.

      – Figlia, sei molto brava a fare la finta tonta. Sai cosa mi ha detto?

      – Non ho voglia di indovinelli, mamma.

      – Mi ha detto che vuole vedere suo nipote, e ne ha il diritto. Diciotto anni e l’ha visto solo nelle foto.

      – Le hai fatto vedere foto di mio figlio? – chiese arrabbiata.

      – È sua nonna. Per tua fortuna Oscar non ha avuto la faccia tosta di chiedere la custodia condivisa.

      – Non avrete mica detto qualcosa di questo a mio figlio?

      – Non gli abbiamo detto niente, ma se ce lo chiede, glielo diremo.

      – Papà, è una questione tra me e mio figlio.

      – Ti sbagli, è una questione tra tuo figlio e sua nonna.

      Nel pomeriggio, come ogni ultima domenica di ogni mese, Monica e i suoi figli andarono insieme al cimitero a visitare la tomba del padre di Samuel, Miguel. Anche se era passato del tempo, il dolore per la perdita era ancora presente. Per Monica, Miguel aveva significato trovare la persona perfetta per lei, perderlo aveva significato un duro colpo. Se aveva potuto continuare con la sua vita, l’aveva fatto per i suoi figli. Per Oscar, era come se in Miguel avesse trovato il padre perduto, quello che tanto desiderava e che ora aveva scoperto di aver potuto avere se non fosse stato per la cupidigia di una madre che non gli permetteva di vederlo. Ma ora che conosceva parte della verità, era pronto a conoscerlo e a completare l’enigma che circondava l’adolescenza dei suoi genitori.

      7. Tutti insieme

      Keysi stava leggendo su un giornale digitale una notizia con il seguente titolo: Il prestigioso laboratorio maiorchino “Il faro della luce” trova l’antigene per il virus che ha ucciso centinaia di persone in Australia, orgogliosa della sua collega.

      Era seduta all’entrata del laboratorio, con il suono del mare calmo in sottofondo. Dopo aver letto tutta la notizia, si alzò e rifece i controlli di sicurezza dell’entrata. Prima dovevi giustificare la tua presenza nel laboratorio, poi dovevi far passare dal sistema la tua scheda di autorizzazione. Se tutto era corretto, si apriva la prima porta, tutta di vetro. Poi dovevi passare da un rivelatore di materia che rivelava qualsiasi materiale, che fosse metallico, di plastica, di legno o di qualsiasi altro tipo che potevi indossare. Infine, dovevi entrare in una stanza a quadri e cristallina che rilevava residui di virus.

***

      Mancava un giorno all’arrivo dei virologhi di Albero Alto e Keysi e Carolina non avevano ancora trovato un antigene per “la sabbia volante”, l’unico virus che rimaneva in laboratorio e per il quale non avevano ancora una cura.

      – Questo virus è uno dei più complessi che abbia mai visto. La sua reazione con l’acqua è incredibile. Sono stupefatta, è affascinante. Non avevo mai visto un virus che reagisce così con un elemento concreto e ignora tutti gli altri. Potrei lasciar andare il virus nella stanza e non ci succederebbe niente, sempre che rimanga secco. Sembra che venga contagiato attraverso l’acqua. Sì, di sicuro è questo il modo in cui entra nel corpo. La tavola caratteristica è stupefacente. Ne avevate mai vista una così lineare? Sicuramente no. Dovremmo studiarlo a sua volta – la maiorchina osservava attraverso un microscopio la reazione del virus una volta esposto all’acqua.

      – Carolina, mi distrai.

      – Scusa – si scusò Carolina, che si era dimenticata che la sua collega preferiva lavorare senza rumori esterni escludendo la musica classica.

      – Non importa – Keysi mise in pausa Tristano e Isotta di Wagner —. Sai, hai ragione, dovremmo lavorare insieme. Domani arrivano i cinesi ed è meglio non avere nessun virus qui dentro.

      Le due colleghe iniziarono a lavorare insieme, condividendo tutte le conclusioni alle quali erano arrivate, fino alle ore piccole.

***

      Erano le sei del mattino quando il suono della sirena di un’ambulanza svegliò Carolina. Dopo due minuti, durante i quali si girò varie volte nel letto e si stiracchiò, allungò il braccio al comodino e prese il cellulare. La sveglia era programmata perché suonasse appena qualche minuto dopo. La tolse e si alzò. Aveva dormito tre ore, era molto stanca e le faceva male la testa, ma, come le diceva sempre sua madre, non poteva permettersi di mancare al lavoro perché il suo lavoro salvava delle vite. Andò in cucina, aprì un armadio stretto che nessuno tranne lei usava, si guardò intorno dimenticandosi che le sue compagne erano a Nizza, mise il braccio fino in fondo ed estrasse un flacone di pastiglie che era a metà. Prese due di queste pastiglie.

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