I Mostri Nel Buio. Rebekah Lewis
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу I Mostri Nel Buio - Rebekah Lewis страница 4

Название: I Mostri Nel Buio

Автор: Rebekah Lewis

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Эротика, Секс

Серия:

isbn: 9788835401100

isbn:

СКАЧАТЬ freddo al tatto. Gli Elfi non sembravano delle creature calde. O forse semplicemente non si aspettava che sembrasse un uomo e quindi non riusciva a immaginarlo così.

      “Togli via le coperte e ti trascino sotto al letto con me” disse lui. “A Svartalfheim. È questo che vuoi?”

      “No!”. Come si poteva essere eccitati e spaventati allo stesso tempo? A quanto pare ho dei problemi mentali seri che devo risolvere come prima cosa domani mattina.

      “Non muoverti allora.” La lasciò andare e continuò a farsi strada sotto le lenzuola finché la figura intera di un uomo alto si rannicchiò ai piedi del letto. Poi ruotò il capo verso di lei e cominciò a scivolare tra le sue cosce. Rimase di stucco, non mettendo in dubbio la verità di fronte ai suoi occhi, ma strinse le gambe mentre il melodico riso soffocato dell’elfo riempiva la stanza.

      Capitolo IV

      “HAI INTENZIONE DI SPEGNERE le luci adesso?” L’elfo fece scivolare i palmi delle mani sopra le gambe di Maddy e rabbrividì prima di permettergli di aprirle le gambe di nuovo. Non era sicura di cosa gli avrebbe lasciato fare, ma era troppo curiosa per spostarsi: e non perché pensava che l’avrebbe rapita. Le luci erano ancora accese e questo le dava un vantaggio.

      “N-non credo che dovrei”, disse con una vocina. “Che fai?” Aveva spostato le mani sui fianchi di Maddy e lentamente le fece scivolare i pantaloncini e gli slip lungo le gambe. Avrebbe potuto calciarlo via dal letto con le coperte. Avrebbe davvero dovuto farlo, ma…se non l’avesse fatto?

      “Sono sempre stato attratto dal tuo profumo.”

      “Allora l’hai detto.” Aveva confessato di essere stato con altre donne mentre lui le faceva visita ogni notte. Proprio tipico dei maschi. Alzò gli occhi al soffitto. Eppure, non era seccata della cosa. Lo faceva sembrare quasi premuroso nei suoi confronti sapendo che non era pronta a un simile passo. Maddy non sapeva con certezza cosa fosse cambiato, ma ora lui era nel suo letto e voleva sapere come sarebbe finita.

      “Una compagna ha sempre un profumo più dolce delle altre femmine e quando troviamo le nostre compagne in questo modo, indugiamo per proteggerle. Finché il profumo non cambia, anche di poco, allora sappiamo che la nostra compagna è pronta a accettarci. Che è in grado di affrontarci, e la nostra percezione nei suoi confronti muta da interesse a desiderio e tutte le altre femmine non ci attirano più a meno che non veniamo rifiutati e dobbiamo aspettare che nasca una nuova possibile compagna.” Si fece più vicino e strofinò il naso sul suo interno coscia. “Così morbido…Caldo…”

      Le mani e il volto sembravano quelli di un uomo. Forse non era affatto un mostro, nonostante fosse un elfo oscuro e tutto quello che questo comportava. Aveva i capelli lunghi e delle ciocche lisce come la seta le accarezzavano la pelle, solleticandola e eccitandola. Non vederlo lo rendeva più erotico in qualche maniera. Proibito. Maddy rabbrividì e l’elfo inspirò in un soffio.

      “Il tuo corpo mi invita a sentirne il sapore. Guarda come luccica questa parte sacra di te.”

      Il respiro rallentò. L’avrebbe assaggiata? Voleva che lui lo facesse? “Si” mormorò senza volerlo.

      L’elfo lo prese come un invito e fece scorrere la lingua lungo la sua fessura, leccando gentilmente la parte interna del suo corpo. Si lasciò andare all’indietro contro il guanciale e chiuse gli occhi. Oh Dio, il mostro era reale! Stava per fare sesso con lei.

      E lei glielo avrebbe permesso.

      La lingua di lui disegnava dei cerchi sul clitoride e lei sbuffò mentre spalancava le gambe. Rovistava con la mano sotto al guanciale per trovare il telecomando. Come se sapesse cosa stava facendo, lui aumentò le sue attenzioni, facendole scivolare un dito dentro.

      Le dita di Maddy si strinsero attorno all’apparecchio di plastica e con uno strattone lo tirò fuori dalle coperte. Una lampada dietro l’altra si spense con alcuni colpi precisi sui tasti tranne per la lampada vicino al letto. Schiacciò con forza il bottone e lasciò andare il telecomando sul comodino. Fu ricompensata man mano che lui a strattoni portava le cosce vicino a sé, muovendo il corpo in maniera tale che le gambe di lei si avvolgessero attorno alla sua schiena muscolosa e snella. Lui lappava, mordicchiava e succhiava la sua carne sensibile finché un improvviso scoppio di calore l’attraversò e lei urlò mentre il corpo era scosso violentemente.

      Le lenzuola furono tirate via e una figura oscura strisciò sul corpo di lei, sistemandosi tra le sue gambe. Era già nudo e una grossa e possente erezione spingeva sulla coscia di Maddy. “Hai spento le luci per me”, disse con un tono di sorpresa nella voce.

      “Si”, replicò, crogiolandosi nelle delicate scosse di piacere che le attraversavano il corpo.

      “Vuoi che ti prenda?”

      Maddy stava per rispondere ma poi si ricordò le informazioni che lui le aveva propinato e la frase la fece riflettere. “Intendi parlare di sesso, adesso, o di venire via con te?”

      “Qualunque cosa tu voglia”. Ok, non era una risposta chiara.

      “Mi prometti che non rimarrò incinta senza l’esecuzione dei riti sacri nel tuo mondo?”

      Le accarezzò il fianco con una mano. “Lo giuro. Fin quando non ti legherai a me, non puoi concepire.”

      “Non sono pronta per fare la madre”, confessò, allungando una mano per toccarlo. La guancia era calda e liscia e quando lui appoggiò il viso contro il palmo della mano di lei apparve evidente un orecchio a punta oblungo. Sebbene non distinguesse i suoi tratti, riusciva a percepirlo. Era alto, snello e forte. Aveva i capelli lunghi e le orecchie da elfo, né barba né peli sul corpo che lei notasse. Solo quelli sulla testa.

      “Come ti chiami?”. Era giusto saperlo dal momento che lui conosceva il suo nome.

      “Non posso dirtelo”, disse con nonchalance.

      Era tanto generoso con le risposte sul quel sito web, ma adesso non voleva rispondere alle sue domande. “Oh, e perché no?”

      “Un elfo oscuro non può rivelare il proprio nome alla compagna finché non praticano i sacri riti.”

      Maddy sbuffò. “Roba di altri tempi!” Come facevano a chiamarsi tra di loro?

      “Volevi qualcosa di primitivo”. Una sfumatura di divertimento gli colorava la voce. “Adesso ce l’hai”.

      Lei ridacchiò. Touché, elfo.

      “Maddy”, disse con voce roca. “Pronuncia la parola. Permettimi di dimostrarti che sono degno di essere il tuo compagno.”

      Sorpresa, si rizzò a sedere. Dopo un secondo, anche lui fece lo stesso, inginocchiandosi davanti a lei, un’ombra fatta di carne e ossa. “Non puoi davvero fare sesso con me se non te lo chiedo?”

      “Posso…” disse evasivo “Ma il malcontento…”

      “Ah, rende l’accoppiamento più difficile. Capito.” Non era sicura che le piacesse essere considerata uno strumento per fare bambini, più o meno, ma aveva detto che non avrebbe potuto concepire se non avessero svolto i riti. Allora, potevano pensarci più tardi. Forse a tempo indefinito. Forse non sarebbe stato un buon amante e avrebbe potuto mollarlo. La sua scelta di fare sesso con lui in quel momento non doveva essere una promessa, e lo aveva detto lui stesso. Sesso per puro piacere.

      L’elfo le sollevò una mano e la baciò dietro le nocche. Poi le trascinò la mano verso la sua erezione, stringendola СКАЧАТЬ