Название: Lo Scettro di Fuoco
Автор: Морган Райс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Книги для детей: прочее
isbn: 9781094310091
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Ma ora Chris si rese conto che non avrebbe cambiato idea un’altra volta. Non era rimasta in lui la minima traccia di compassione. Di certo non per Oliver. Per nessuno. Il tempo passato nel vuoto sembrava aver cancellato ogni sentimento positivo ci fosse mai stato nel suo animo, lasciando lì solo rabbia, paura e odio.
“Non la deluderò un’altra volta,” disse Chris a Madama Ossidiana. “Ucciderò Oliver Blue.”
CAPITOLO DUE
Lo stomaco di Oliver sembrava stringersi e attorcigliarsi. Odiava la sensazione che gli dava il portale temporale. Non importava quante volte ormai ci fosse passato: era sempre spiacevole.
I lampi di luce viola lo accecavano. Le ondate di rumore assordante gli facevano male alle orecchie. E per tutto il tempo non faceva che guardarsi ansioso alle spalle per vedere che i suoi amici fossero lì, desiderando disperatamente una prova che anche loro avessero saltato, che lo avessero seguito nel portale e fossero scappati dalla Scuola degli Indovini prima che crollasse.
Proprio in quel momento scorse di sfuggita i capelli color caramello di Hazel e provò un improvviso sollievo. Si stava dimenando nel vortice, spinta qua e là come un pezzo di detrito galleggiante nella corrente. Poi apparse anche Ralph, i capelli neri che volavano ovunque, le sue lunghe gambe e braccia che si muovevano come se lui stesse tentano di nuotare alla meno peggio, tentando disperatamente di stare sopra alla superficie.
Oliver vide Ralph che riusciva a raggiungere Hazel, e poi i due si prendevano per mano. Gli fecero venire in mente due paracadutisti sincronizzati. Senza paracadute ovviamente, alla mercé degli elementi esterni, sbattuti qua e là come piume risucchiate in un tornado.
Per quanto Oliver fosse sollevato di vedere Hazel e Ralph, ancora non c’era segno di Walter, Simon o Esther. Oliver pregò che avessero fatto in tempo ad attraversare il portale. Soprattutto Esther. Sarebbe stato un colpo troppo crudele da parte dell’Universo se gliel’avesse portata via adesso, dopo tutto quello che avevano appena passato per salvarle la vita.
“Hazel!” gridò Oliver a gran voce, al di sopra del rumore del vento. “Ralph! Da questa parte!”
In qualche modo, nonostante le folate fortissime, la voce di Oliver fu in grado di arrivare fino ai suoi amici. Entrambi guardarono verso di lui e il sollievo baluginò per un momento nei loro occhi altrimenti colmi di paura.
“Oliver!” gridò Hazel con voce pregna di sollievo.
Oliver era sorpreso di poterla sentire così forte e chiaro. Aveva immaginato che la sua voce sarebbe stata inghiottita dal vento, come generalmente accadeva durante i viaggi attraverso il portale temporale. Si chiese come mai non stesse accadendo lo stesso qui. Magari si trattava di un portale di tipo diverso rispetto a quelli che aveva usato altre volte per viaggiare. Dopotutto il professor Ametisto lo aveva creato in condizioni difficili.
Usando le braccia, Oliver cercò di nuotare verso i suoi amici. Si aggrappò a loro, e tutti e tre si tennero stretti l’uno con l’altro.
“Dove sono gli altri?” gridò Ralph guardandosi furtivamente attorno.
Oliver scosse la testa, mentre il vento gli faceva svolazzare i capelli biondo scuro negli occhi. “Non lo so. Non li vedo.”
Allungò il collo cercando tra i vortici di luce nera e viola per vedere se ci fosse qualche segno di Walter, Simon o Esther. Nulla. Non li vedeva per niente e la cosa lo riempiva di paura. Erano almeno saltati nel portale? Potevano essere rimasti incastrati nella scuola che andava in pezzi? Non poteva sopportare il pensiero di aver salvato la vita di Esther con l’Elisir e di averla persa solo qualche attimo dopo nel crollo della scuola. Perché non le aveva tenuto la mano quando aveva saltato?
“Oliver, puoi sentirmi?” La voce del professor Ametisto giunse all’improvviso dal nulla.
Oliver fu colpito dallo shock. Sgranò gli occhi per la sorpresa. Si guardò attorno dappertutto, ma non riuscì a vedere il preside. Era come se il professor Ametisto gli stesse parlando da un’altra dimensione.
Preoccupato di avere le traveggole, si voltò verso gli altri. “Avete sentito anche voi?” chiese, mentre il vento gli sferzava contro.
“Sì,” annaspò Hazel. “È il professor Ametisto. Ma come fa a parlarci?”
“Non ne ho idea,” balbettò Oliver come risposta.
“Ascolta,” continuò la voce del preside che sembrava venire simultaneamente da ogni punto. “È molto importante.” Parlava frettolosamente, con tono urgente e insistente. “La Scuola degli Indovini sta crollando e c’è solo un modo per salvarla. Devi trovare lo Scettro di Fuoco.”
Lo Scettro di Fuoco? pensò Oliver, scervellandosi per cercare nella propria mente qualche informazione al riguardo. Ma non trovò nessun indizio. Non aveva mai sentito parlare dello Scettro di Fuoco.
“Cos’è?” chiese parlando da dentro il vortice. Non sapeva da che parte proiettare la voce, perché non aveva idea di dove si trovasse effettivamente il professor Ametisto. “Dove lo troviamo?”
Questa volta, quando il professor Ametisto parlò, la sua voce apparve distorta. Era come se parlasse attraverso un telefono cellulare con scarsa connessione. Le parole andavano e venivano gracchiando. “Perso nel tempo…”
“Scusi, cos’ha detto?” chiese Oliver, gridando disperato.
Ci fu silenzio.
“Professore?” tentò ancora Oliver. “Non sento quello che dice!”
Ma improvvisamente l’attenzione di Oliver fu distolta da Ralph. L’amico gli stava tirando furiosamente il braccio.
“Oliver, guarda,” gli disse.
Oliver girò la testa dietro la spalla. E quello che vide riempì di sollievo tutto il suo corpo. Erano Esther, Walter e Simon. Finalmente!
I tre si tenevano stretti tra loro, proprio come stavano facendo Oliver, Ralph e Hazel. Oliver si sentì travolto dal sollievo nel vedere che erano usciti dalla scuola e che ora sarebbero nuovamente stati tutti quanti insieme. Qualsiasi cosa fosse questa impresa…
Oliver stava proprio per chiedere ad Hazel e Ralph se potevano tentare di ‘nuotare’ verso gli altri, quando la voce del preside risuonò ancora.
“Oliver?” chiese il professor Ametisto. “Puoi sentirmi?”
“Sì!” gridò Oliver. “La sento! Mi dica dello Scettro di Fuoco!”
“È andato perduto,” disse il preside. “Non so dove. Non so quando.”
Oliver sentì crescere la tensione. Se il professore non sapeva dove né quando si trovasse lo Scettro di Fuoco, allora dove e quando li stava portando questo portale? Forse era per questo che non si stava comportando come un portale temporale normale. Perché ancora non aveva una destinazione finale!
Il pensiero era preoccupante. Ma proprio come faceva generalmente quando le cose sembravano pericolose, Oliver СКАЧАТЬ