Название: Una morte e un cane
Автор: Фиона Грейс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9781094305301
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“Che c’è?” le chiese Lacey. “Cosa c’è che non va?”
“Beh, sono stata io a convincerti che chiudere il negozio per pranzo non ti avrebbe arrecato danni,” bofonchiò Gina. “E invece sì. Perché Daisy ha avuto la possibilità di vedere il sestante! È stata colpa mia!”
Lacey rise. “Non essere sciocca. Dai, mangiamo prima che si raffreddi e tutti i nostri sforzi vengano sprecati.”
“Aspetta, ci serve ancora una cosa.” Gina andò verso i suoi vasetti di erbe allineati sulla finestra e prese alcune foglie da uno dei barattolini. “Basilico fresco!” Ne mise un ciuffetto su ciascuno dei loro piatti di pasta preparato alla bell’è meglio. “Et voilà!”
Per quanto fosse un pasto decisamente alla buona, effettivamente aveva un buon sapore. Poi però bisognava considerare che il cibo a buon mercato è generalmente pieno di grassi e zuccheri, quindi era ovvio che fosse gustoso!
“Sono abbastanza decente come sostituta di Tom?” chiese Gina mentre mangiavano e bevevano il loro vino.
“Tom chi?” scherzò Lacey. “Oh, adesso mi viene in mente! Tom mi ha sfidato a cucinare per lui una cena, partendo da zero. Qualcosa di originario di New York. Quindi farò la cheesecake come dessert. Mia mamma mi ha mandato una ricetta di Martha Stewart. Vuoi aiutarmi a farla?”
“Martha Stewart,” disse Gina scuotendo la testa. “Ho ricette di gran lunga migliori.”
Andò alla credenza e iniziò a rovistare qua e là. Poi tirò fuori un vecchio ricettario.
“Questo era l’orgoglio e la gioia di mia madre,” disse, posandolo sul tavolo davanti a Lacey. “Ha raccolto ricette per anni. Ho qua dentro appunti che risalgono addirittura alla guerra.”
“Pazzesco,” esclamò Lacey. “Ma com’è che non hai mai imparato a cucinare, se avevi un’esperta in casa?”
“Perché,” disse Gina, “ero troppo occupata ad aiutare mio papà con le verdure nell’orto. Ero un vero e proprio maschiaccio. La cocca di papà. Una di quelle ragazze a cui piaceva sporcarsi le mani.”
“Beh, cucinando ci si può riuscire di certo,” commentò Lacey. “Avresti dovuto vedere Tom prima. Era ricoperto di farina dalla testa ai piedi.
Gina rise. “Intendo dire che mi piaceva riempirmi di fango. Giocare con i vermi. Arrampicarmi sugli alberi. Pescare. Cucinare mi è sempre sembrato troppo femminile per i miei gusti.”
“Sarà meglio non dirlo a Tom,” ridacchiò Lacey. Guardò il libro di ricette. “Allora, vuoi aiutarmi a fare la cheesecake, o non ci sono abbastanza vermi per tenere alto il tuo interesse?”
“Darò una mano,” disse Gina. “Possiamo usare uova fresche. Daphne e Delilah ne hanno fatte stamattina.”
Sparecchiarono la tavola dalla cena e si misero al lavoro alla cheesecake, seguendo la ricetta della madre di Gina invece di quella di Martha.
“Allora, americani a parte, sei emozionata per l’asta di domani?” chiese Gina mentre sbriciolava i biscotti in una ciotola con lo schiacciapatate.
“Emozionata. Nervosa.” Lacey fece roteare il vino nel suo bicchiere. “Per lo più nervosa. Conoscendomi, non dormirò un solo momento questa notte, per la preoccupazione.”
“Ho un’idea,” disse Gina allora. “Appena abbiamo finito qui, ci facciamo una passeggiata con i cani sul lungomare. Possiamo prendere il sentiero a est. Non sei ancora mai andata da quella parte, vero? L’aria di mare ti stancherà e dormirai come una bambina, ascolta me.”
“Buona idea,” confermò Lacey. Se fosse andata a casa ora, si sarebbe solo agitata.
Mentre Lacey metteva la precaria cheesecake in frigorifero a raffreddare, Gina andò nello sgabuzzino a prendere due mantelle per la pioggia per entrambe. Era ancora piuttosto frescolino la sera, soprattutto vicino al mare, dove c’era più umidità.
Il grosso impermeabile da pescatore stava largo addosso a Lacey, ma lei ne fu grata quando furono uscite. Era una serata limpida e fresca.
Scesero i gradini dalla scogliera. La spiaggia era deserta e piuttosto buia. Era piuttosto eccitante trovarsi là sotto senza anima viva in giro: era un po’ come se fossero le uniche persone al mondo.
Si diressero verso il mare, poi svoltarono per seguire la direzione est, che Lacey non aveva avuto ancora modo di esplorare. Era divertente andare a scoprire qualcosa di nuovo. Trovarsi in una cittadina piccola come Wilfordshire poteva sembrare un po’ soffocante delle volte.
“Ehi, quello cos’è?” chiese Lacey, guardando l’acqua verso quella che sembrava essere la silhouette di un edificio su un’isola.
“Rovine medievali,” disse Gina. “Con la bassa marea c’è una passerella di sabbia sulla quale si può camminare per raggiungerle. Meritano sicuramente una visita, se non ti pesa alzarti così presto.”
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