Название: Prima Che Fugga
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9781094310831
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“La polizia ha già fatto richiesta di visionare i filmati delle telecamere di sicurezza?” domandò Mackenzie. “Ne ho notate almeno due sulla fiancata dell’edificio, quando siamo arrivati.”
“Se ne sta già occupando qualcuno” disse Wheeler. “Secondo l’ultimo aggiornamento che ho ricevuto, più o meno un paio d’ore fa, nei filmati non c’è niente di rilevante. Se volete, però, potete visionarli anche voi.”
“Forse lo faremo” disse Mackenzie uscendo dalla cucina ed entrando nel soggiorno.
Christine aveva condotto una vita ordinata. I volumi nella piccola libreria sulla destra erano ordinatamente impilati e disposti in ordine alfabetico; per lo più si trattava di biografie e libri di testo di scienze politiche. Sui tavolini ai lati del divano e appese alle pareti c’erano delle fotografie. Quasi tutte ritraevano Christine insieme a una donna che era evidente fosse la madre.
Si spostò nella camera da letto e si mise a dare un’occhiata in giro. Il letto era fatto e la stanza era ordinata come il soggiorno. Gli unici oggetti sparsi sul comodino e sulla scrivania rivelavano ben poco: penne, qualche moneta, il caricabatterie di un iPhone, l’opuscolo di un esponente politico locale e un bicchiere con un dito d’acqua rimasto all’interno. Era chiaro che non fosse successo niente in quella stanza la notte in cui Christine era morta.
Questo faceva nascere molte domande e molte conclusioni, su cui Mackenzie ragionò mentre tornava in cucina.
Qualcuno è venuto qui da lei dopo che è tornata dall’appartamento del suo ragazzo. Lei lo aspettava o è stata una sorpresa?
Il fatto che il cadavere sia stato trovato dentro casa e fosse senza maglia probabilmente significa che, a prescindere da questo, ha invitato l’assassino ad entrare. L’ha invitato senza avere idea di essere in pericolo?
In cucina vide che Ellington stava prendendo appunti mentre parlava con il vicesceriffo Wheeler. Quando la vide, si scambiarono un cenno del capo. Era uno dei molti modi in cui avevano imparato a coordinarsi sul lavoro – un linguaggio non verbale che risparmiava interruzioni e momenti imbarazzanti.
“Bene, vicesceriffo Wheeler, direi che abbiamo concluso qui” disse Ellington. “Per caso si è occupato lei anche dell’omicidio di Jo Haley, pochi giorni fa?”
“No, ma conosco abbastanza dettagli da potervi aiutare, se avrete bisogno di me.”
“Perfetto, in quel caso la contatteremo.”
Wheeler sembrò soddisfatto e rivolse loro un gran sorriso mentre uscivano dall’appartamento di Christine Lynch. Una volta fuori, Mackenzie osservò il marciapiede, dove non c’era quasi traccia che fosse nevicato. Fece un sorrisetto tirato nel realizzare che, probabilmente, mentre quella povera ragazza veniva uccisa lei ed Ellington si stavano preparando al matrimonio.
Christine Lynch non avrà mai il privilegio di sposarsi, pensò Mackenzie con una fitta di dispiacere per la vittima. Il dispiacere si intensificò quando realizzò che c’era un’altra gioia femminile che non avrebbe mai sperimentato.
Avvolta dalla tristezza, Mackenzie si posò una mano sul ventre appena sporgente, come a voler proteggere quello che c’era all’interno.
***
Dopo una chiamata al Bureau, Mackenzie ed Ellington scoprirono che anche il ragazzo di Christine studiava alla Queen Nash. Aveva un impiego part-time in un ufficio di sanità pubblica, per fare pratica per la futura carriera che lo attendeva dopo la laurea. Non fu al lavoro che lo trovarono, bensì al suo appartamento; a quanto pareva, aveva preso la perdita di Christine molto peggio di un tipico fidanzatino universitario.
Quando arrivarono al suo appartamento, Clark Manners era intento a pulire casa, nonostante fosse già linda. Era evidente che non dormisse bene da un po’; aveva lo sguardo annebbiato e camminava come spinto da una forza invisibile. Ciononostante, sembrò entusiasta di farli entrare, impaziente di scoprire cosa fosse successo.
“Sentite, non sono stupido” disse mentre si accomodavano nel soggiorno immacolato. “Chiunque sia stato a ucciderla... aveva intenzione di violentarla, no? Per questo era senza maglia, no?”
Mackenzie si era chiesta la stessa cosa, ma le foto della scena del crimine raccontavano un’altra storia. Cadendo a terra, Christine era finita sulla maglia. Questo faceva pensare che fosse stata tolta senza difficoltà e lasciata cadere sul pavimento. Mackenzie avrebbe scommesso che fosse stata la stessa Christine a togliersela per l’uomo che aveva fatto entrare in casa – e che poi l’avrebbe uccisa. Inoltre... Mackenzie non era tanto sicura che l’assassino avesse intenzione di stuprarla. Se fosse stata quella la sua intenzione, avrebbe potuto farlo. No... Mackenzie credeva che fosse andato da lei con il chiaro intento di ucciderla e basta.
Ma non c’era motivo che il povero Clark lo sapesse.
“È troppo presto per dirlo” disse invece Mackenzie. “La cosa potrebbe essere andata in vari modi. Speravamo che forse lei avrebbe potuto fornirci qualche elemento utile per capire cosa sia successo.”
“Ma certo, ma certo” disse Clark. Aveva chiaramente bisogno di riposo e di meno caffè. “Farò tutto ciò che posso.”
“Ci può descrivere la sua relazione con Christine?” chiese Ellington.
“Stavamo insieme da circa sette mesi. Lei era la prima vera ragazza che io abbia avuto – la prima che sia durata più di due o tre mesi. La amavo... l’ho capito dopo il primo mese.”
“Eravate già arrivati ad avere rapporti fisici?” chiese Mackenzie.
Clark annuì con espressione distante. “Sì, ci siamo arrivati abbastanza in fretta.”
“La notte in cui è stata uccisa” riprese Mackenzie “a quanto ho capito era appena tornata dopo essere stata qui, nel suo appartamento. Si fermava spesso a dormire qui?”
“Sì, un paio di volte a settimane. A volte anch’io mi fermavo da lei. Proprio un paio di settimane fa mi aveva dato le chiavi dell’appartamento, per passare quando volevo. Ecco come ho fatto a entrare... quando l’ho trovata...”
“Perché quella notte non è rimasta a dormire qui?” volle sapere Ellington. “Era tardi quando se n’è andata. Avevate litigato?”
“No, cielo, no. Praticamente non litigavamo mai. No... avevamo tutti bevuto e io avevo davvero esagerato. Le ho dato il bacio della buonanotte quando era ancora qui con alcuni miei amici, poi visto che mi sentivo male sono andato a letto e sono crollato. Ero sicuro che sarebbe rimasta, invece quando la mattina dopo mi sono svegliato, lei non c’era.”
“Crede che qualcuno dei suoi amici potrebbe averle dato un passaggio?” chiese Mackenzie.
“L’ho chiesto a tutti, ma dicono di no. Si erano offerti, ma Christine ha rifiutato. In fondo abitiamo a soli tre isolati di distanza e a lei piace il freddo... le piace camminare all’aria aperta. Lei è della California, quindi la neve è quasi magica per lei, sapete? Ricordo persino... che quella sera era eccitata perché le previsioni davano neve. Aveva anche scherzato dicendo di voler andare a fare una passeggiata sotto la neve.”
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