Название: Per Sempre e Oltre
Автор: Sophie Love
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные любовные романы
Серия: La Locanda di Sunset Harbor
isbn: 9781640292260
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Quando fu tornata alla locanda trovò le quattro che ancora ridacchiavano.
Lois era davanti al computer. “La prenotazione gliel’ha fatta Serena,” annunciò. “Scommetto che non ha detto niente perché voleva farci una sorpresa.”
“Be’, ha funzionato,” disse Marnie ridendo, mettendosi accanto a Lois. Indicò lo schermo con entusiasmo. “Oddio. Resta qui per DUE SETTIMANE!”
“Vuol dire che per il matrimonio sarà qui!” esclamò Lois.
Tutte lanciarono gridolini di gioia.
“Mi chiedo perché sia a Sunset Harbor,” disse Tracey.
“Non può essere qui in vacanza,” aggiunse Marnie. “Potrebbe andare in qualunque posto del mondo. Dubito che vorrebbe venire qui.”
“Forse è qui per registrare il nuovo album?” tirò a indovinare Tracey.
“In quale studio di registrazione?” disse Vanessa.
“Forse deve girare un video!” esclamò Lois, ancor più agitata. “E finiremo tutte negli extra!”
A quel punto suonò di nuovo il campanello, ma le ragazze erano così prese dalla conversazione che non sembrarono neanche sentirlo; o almeno così pensò Emily, perché nessuna si mosse. Andò lei alla porta.
Con il sottofondo del gossip della parte femminile del suo staff, aprì la porta e vide tre uomini sul portico. Robusti. Tatuati. Dall’aria rozza, con jeans sbiaditi e giacche di pelle rattoppate. Si chiese se fossero dell’entourage di Roman Westwood. Gli addetti alla sicurezza o qualcosa del genere. Sicuramente non sembravano essere lì per la pittoresca atmosfera di mare.
“Posso aiutarvi?” chiese.
“Siamo qui per Daniel,” disse uno di loro. “Si dice in giro che si sposa con un’allegra donnina di New York!”
Si misero a ridere.
“Siamo suoi amici,” aggiunse un altro. “I testimoni.”
Emily sentì il sangue affluirle al viso. Quelli erano i compagni di scuola di Daniel? Quelli che aveva invitato perché lei aveva insistito tanto? Quelli che avrebbero partecipato alla festa di nozze?
Aprì la bocca per dir loro di entrare, ma aveva perso completamente la voce. Tutto ciò che riuscì a emettere fu uno stridio accompagnato dal più debole dei sorrisi.
CAPITOLO QUATTRO
Emily era ancora lì ad annaspare come un pesce di fronte agli uomini tatuati che presto avrebbero partecipato al suo matrimonio quando il pick-up di Daniel si immise nel vialetto.
“Dev’essere lo sposo!” disse uno girandosi sul posto.
Il furgoncino rallentò fino a fermarsi e Daniel smontò con un passo allegro che Emily non era solita vedere. Osservò, stupita, i tre scendere i gradini del portico e placcare Daniel.
Sarà meglio che non gli lascino lividi in faccia, pensò trasalendo di fronte alla riunione da parapiglia dei vecchi amici.
Alla fine il viso di Daniel riemerse dalla calca di denim e pelle. Aveva la guance arrossate e un largo sorriso in viso. Però adesso Roy aveva aperto la portiera del passeggero ed era quasi uscito. Con sorpresa di Emily, sorrideva anche lui.
“Be’, diavolo se siete cresciuti,” disse ridendo.
“Quello è Roy?” disse il primo uomo.
“Lo dicevo che era il posto giusto!” esclamò il secondo colpendo il terzo al petto.
“È stato decide di anni fa,” rispose il terzo. “Come faccio a ricordarmi?”
“Perché è stata la migliore vacanza della mia vita!” esclamò il primo.
Roy adesso emerse del tutto e porse la mano. “Stuart?”
Quello annuì. “Sì. E ti ricordi di Clyde ed Evan?” Indicò prima l’uomo con la barba rossastra e trasandata, e poi quello più basso e sovrappeso.
“Come posso dimenticare il weekend in cui Daniel vi ha invitati tutti a pesca?” rispose Roy.
“È stato fantastico,” aggiunse Evan. “Credo che non ci siamo più trovati tutti insieme nello stesso posto dopo quel weekend, sai.”
“Quindi voi siete i testimoni, immagino,” indagò Roy.
Stuart era raggiante. “Certo che sì. È giusto che gli amici più vecchi di Daniel siano al suo matrimonio.”
“Anche se sono passati più di dieci anni dall’ultima volta che ci siamo ritrovati tutti insieme,” aggiunse Evan.
“Avete conosciuto mia figlia Emily?” disse Roy indicando Emily, che continuava a osservarli incredula. “Non avrei mai immaginato che Daniel un giorno sarebbe finito con lo sposare la mia principessina!”
Adesso fu il turno dei tre di rimanere scioccati. Guardarono Emily, lì sul portico a bocca spalancata. Ma invece di sembrare imbarazzati per l’errore commesso, Emily si accorse che se la stavano godendo. Chiaramente erano tipi che adoravano mettere in imbarazzo gli altri. Dentro di sé, Emily si fece piccolina.
“Lei è la moglie?” esclamò Clyde. “E perché non l’ha detto?”
Rise e risalì il portico in direzione di Emily. Quando la raggiunse la abbracciò stretta. Come prevedibile, puzzava di sudore stantio.
Emily cercò di mantenere il contegno. Ma dentro stava davvero andando nel panico. Non voleva giudicare troppo Daniel sugli amici che si era scelto, soprattutto dato che si trattava di vecchi compagni di scuola – i bambini dell’asilo tendono a scegliersi gli amici a caso, dopotutto – ma non riusciva a far conciliare l’immagine che aveva di quei quattro. Non era mai arrivata così vicina al passato da ragazzaccio di Daniel, prima. Vedeva di sfuggita il ragazzo che era stato e che avrebbe tranquillamente potuto rimanere se non avesse lasciato il Maine per il Tennessee quando l’aveva fatto. Avrebbe dovuto essere grata che avesse scelto quei tre in realtà, quando l’altra opzione erano gli amici del Tennessee che conoscevano Sheila.
Proprio allora Chantelle smontò dal furgoncino e guardò curiosa in direzione dei tre uomini. Non era turbata, comunque. Era abituata alla gente sconosciuta che capitava alla locanda e sicuramente aveva incontrato tanti provinciali durante gli anni in cui aveva vissuto nel Tennessee.
“Nonno, possiamo cominciare a lavorare alla serra per piacere?” chiese.
“Ma certo,” disse Roy. E poi, rivolgendo l’attenzione a Stuart, Clyde ed Evan, aggiunse, più cortese che mai, “Se i signori vogliono scusarmi.”
Roy e Chantelle si misero a scaricare dal pick-up tutti gli articoli che avevano comprato.
“Vi faccio fare un giro,” disse Daniel agli amici.
Li condusse oltre Emily, nel Bed and Breakfast.
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