Tracce di Omicidio . Блейк Пирс
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Читать онлайн книгу Tracce di Omicidio - Блейк Пирс страница 7

СКАЧАТЬ domestica dei Burlingame. Entri, prego, e parcheggi accanto al suo partner. La riceverò io e la accompagnerò dal detective Brody e dal dottor Burlingame.”

      Il cancello si aprì e Keri entrò lentamente, parcheggiando accanto al veicolo immacolato di Frank. La Caddy era la sua bambina. Era orgoglioso dello schema cromatico datato, del chilometraggio scarso, e delle dimensioni elefantiache. La definiva un classico. Per Keri, la macchina, così come il suo proprietario, era un dinosauro.

      Mentre apriva la portiera, una minuta ispanica dall’aria affabile vicina ai cinquanta uscì per venirle incontro. Keri uscì dall’auto veloce, non volendo che la donna la vedesse faticare per manovrare la spalla destra ferita. Da quel punto in avanti, Keri si considerava in territorio nemico e su una potenziale scena del crimine. Non voleva tradire alcun senso di debolezza a Burlingame né ad altri nella sua orbita.

      “Da questa parte, detective,” disse Lupe facendosi subito professionale, e girò sui tacchi per condurre Keri lungo un viale di ciottoli delimitato da fiori curati con premura. Keri cercò di stare al passo muovendosi però con cautela. Con le ferite all’occhio, alla spalla e alle costole, si sentiva ancora incerta sul terreno accidentato.

      Superarono un’enorme piscina con due trampolini e a una corsia. Accanto c’era una grande buca con molta terra vicino. Un escavatore se ne stava pigro lì accanto. Lupe colse la sua curiosità.

      “I Burlingame ci metteranno una vasca calda. Ma le piastrelle marocchine che hanno ordinato sono in attesa, quindi il progetto è slittato.”

      “Ho anch’io lo stesso problema,” disse Keri. Lupe non rise.

      Dopo molti minuti raggiunsero un’entrata laterale alla casa principale, che conduceva a una cucina grande e ariosa. Keri riusciva a sentire delle voci maschili vicino. Lupe le fece svoltare l’angolo fino a quella che sembrava essere una stanza per la colazione. Il detective Brody era in piedi, rivolto nella sua direzione, e parlava con un uomo che le dava la schiena.

      L’uomo sembrò aver percepito il suo arrivo e si voltò prima che Lupe avesse la possibilità di annunciarla. Keri, in piena modalità investigativa, si concentrò sui suoi occhi mentre lui la studiava. Erano castani e caldi, con appena una punta di rosso sul margine delle iridi. O aveva delle brutte allergie o di recente aveva pianto. Lui sforzò un sorriso imbarazzato sul viso, parendo intrappolato tra la responsabilità, che da lui ci si aspettava, del bravo padrone di casa e l’ansia data dalla situazione.

      Era un uomo di bell’aspetto, non proprio attraente ma con un viso aperto e amichevole che gli conferiva un’aria avida da ragazzino. Nonostante la giacca sportiva, Keri vedeva che era in buona forma. Non era tanto muscoloso ma aveva la corporatura asciutta e slanciata degli atleti di resistenza, magari era un maratoneta o un triatleta. Era di altezza media, forse sul metro e settantacinque per settantasette chili. I capelli castani tagliati corti avevano le prime sottili striature di grigio.

      “Detective Locke, la ringrazio per essere venuta,” disse avvicinandosi e porgendo la mano. “Stavo parlando con il suo collega.”

      “Keri,” disse Frank Brody bruscamente. “Non siamo ancora entrati nei dettagli. Volevo aspettare che arrivassi tu.”

      Era un colpo sottile al suo ritardo mascherato da quella che poteva sembrare cortesia professionale. Keri, fingendo di non farci caso, si mantenne concentrata sul medico.

      “Piacere di conoscerla, dottor Burlingame. Mi dispiace che le circostanze siano così difficili. Perché non cominciamo subito? In un caso di persona scomparsa ogni secondo è prezioso.”

      Con la coda dell’occhio Keri vide il cipiglio di Brody, che era chiaramente infastidito dal fatto che avesse preso lei il comando della situazione. A lei, in realtà, non fregava un cazzo.

      “Certo,” disse Burlingame. “Da dove cominciamo?”

      “Al telefono ci ha delineato approssimativamente la cronologia degli eventi. Ma vorrei che entrasse più nel dettaglio, se può. Perché non parte dall’ultima volta che ha visto sua moglie?”

      “Okay, è stato ieri mattina ed eravamo in camera…”

      Keri prese la parola.

      “Scusi se la interrompo, ma può portarci lì? Vorrei essere nella stanza mentre ci descrive gli eventi che sono accaduti lì.”

      “Sì, certo. Può venire anche Lupe?”

      “Con lei parleremo separatamente,” disse Keri. Jeremy Burlingame annuì e li condusse in cima alle scale. Keri continuava a osservarlo bene. La sua interruzione di un momento prima era giustificata solo in parte dalla ragione che gli aveva fornito.

      Voleva anche valutare come un medico stimato e di potere avrebbe reagito ai ripetuti ordini di una donna. Fino a quel momento, almeno, non ne sembrava turbato. Sembrava desideroso di fare o dire ciò che gli veniva chiesto, se fosse stato utile.

      Mentre procedevano, lei lo bombardava di domande.

      “In circostanze normali, dove si troverebbe sua moglie adesso?”

      “Qui a casa, immagino, a prepararsi per la raccolta fondi di stasera.”

      “Di che raccolta fondi si tratta?” chiese Keri, simulando la sua ignoranza.

      “Abbiamo una fondazione che sovvenziona chirurgia ricostruttiva, soprattutto per bambini con irregolarità facciali, a volte per adulti che stanno guarendo da ustioni o incidenti. Kendra gestisce la fondazione e tiene due galà principali l’anno. Uno era programmato per stasera al Peninsula Hotel.”

      “La sua automobile si trova qui a casa?” chiese Brody mentre imboccavano una lunga rampa di scale.

      “Onestamente non lo so. Non riesco a credere che non mi sia venuto in mente di controllare. Lasciatemi chiedere a Lupe.”

      Prese il cellulare e usò quella che sembrava una funzione walkie-talkie.

      “Lupe, sai se la macchina di Kendra è nel garage?” La risposta fu quasi immediata.

      “No, dottor Burlingame. Ho controllato quando ha chiamato prima. Non c’è. E sistemando i vestiti ho anche notato che una delle sue piccole valigie da viaggio manca dal suo armadio.”

      Burlingame sembrava perplesso.

      “Strano,” disse.

      “Che cosa?” chiese Keri.

      “Non capisco che ragione avrebbe potuto avere per portare la valigia da qualche parte. Ha una sacca da viaggio che usa quando va in palestra e usa un borsa porta-abiti se intende mettersi l’abito da ballo sul luogo del galà. Usa le valigie come bagagli a mano solo quando viaggiamo davvero.”

      Dopo la rampa di scale e un lungo corridoio, raggiunsero la camera padronale. Brody, senza fiato per la lunga camminata, si portò le mani ai fianchi, bloccò il petto e respirò affannosamente.

      Keri analizzò appieno la stanza. Era enorme, più grande dell’intera casa galleggiante. L’enorme letto a baldacchino era fatto. Una grande volta flessuosa lo circondava, facendolo sembrare una nuvola quadrata. Lo spazioso balcone, con la porta spalancata, si affacciava a ovest, offrendo una vista sull’oceano pacifico.

      Un grande televisore a schermo piatto, che sicuramente raggiungeva i settantacinque СКАЧАТЬ