Il Risveglio Del Killer . Блейк Пирс
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       CAPITOLO SETTE

       CAPITOLO OTTO

       CAPITOLO NOVE

       CAPITOLO DIECI

       CAPITOLO UNDICI

       CAPITOLO DODICI

       CAPITOLO TREDICI

       CAPITOLO QUATTORDICI

       CAPITOLO QUINDICI

       CAPITOLO SEDICI

       CAPITOLO DICIASSETTE

       CAPITOLO DICIOTTO

       CAPITOLO DICIANNOVE

       CAPITOLO VENTI

       CAPITOLO VENTUNO

       CAPITOLO VENTIDUE

       CAPITOLO VENTITRÉ

       CAPITOLO VENTIQUATTRO

       CAPITOLO VENTICINQUE

       CAPITOLO VENTISEI

       CAPITOLO VENTISETTE

       CAPITOLO VENTOTTO

       CAPITOLO VENTINOVE

       CAPITOLO TRENTA

       CAPITOLO TRENTUNO

       CAPITOLO TRENTADUE

       CAPITOLO TRENTATRÉ

       CAPITOLO TRENTAQUATTRO

       CAPITOLO TRENTACINQUE

       CAPITOLO TRENTASEI

       CAPITOLO TRENTASETTE

      PROLOGO

      Gareth Ogden era fermo in piedi, sulla vasta spiaggia, ed osservava il Golfo del Messico. La marea era bassa ed il Golfo era calmo: una piatta distesa d’acqua in lento movimento. Notò le sagome di alcuni gabbiani stagliarsi contro il cielo buio, e sentì le loro stanche grida sovrastare il rumore delle onde.

      Dette una boccata alla sua sigaretta e pensò con un sorriso amaro …

      Sembra che anche i gabbiani odino questo tempo.

      Non era sicuro del perché si fosse preso la briga di camminare fin là da casa sua. Di solito gli piacevano i suoni e gli odori della spiaggia di sera. Forse era solo la sua età, ma in quel momento trovava difficile apprezzare qualcosa con quel caldo umido. Le estati si erano fatte più calde negli ultimi anni. Persino dopo un crepuscolo come quello, la brezza marina non offriva alcun refrigerio e l’umidità era soffocante.

      Finì di fumare la sigaretta e gettò il mozzicone nella sabbia, schiacciandolo col piede. Poi, si allontanò dall’acqua e riattraversò la spiaggia fino a casa, una struttura consumata dagli eventi atmosferici, affacciata su una vecchia strada e sulla spiaggia desolata.

      Oltrepassata la striscia di sabbia, Gareth ripensò a tutte le riparazioni che aveva apportato alla casa dopo l’ultimo uragano, soltanto alcuni anni prima. Aveva dovuto ricostruire il grande porticato anteriore e le scale; aveva sostituito molti pannelli sui lati della casa e numerose tegole del tetto, ma era stato fortunato che non si fosse verificato alcun grave danno strutturale. Amos Crites, proprietario delle due case a lato della sua, aveva dovuto affrontare quasi una completa ricostruzione.

      Quella maledetta tempesta, pensò, scacciando una zanzara.

      Il valore delle proprietà era crollato da allora. Avrebbe voluto vendere la sua casa, e lasciare definitivamente Rushville, ma nessuno l’avrebbe pagata abbastanza.

      Gareth viveva in quella cittadina da sempre, e senz’altro non sentiva che gli era stata molto di aiuto. In realtà, Rushville era andata sempre peggiorando, almeno da quando l’interstatale l’aveva aggirata. Ricordava come fosse stata una prospera piccola cittadina turistica estiva prima di allora, ma quei giorni ormai erano passati da molto tempo.

      Gareth attraversò un’apertura nella staccionata posta sul limitare della sabbia ed entrò sulla strada sul lungomare. Mentre sentiva le suole delle scarpe assorbire il calore dal selciato, rivolse lo sguardo verso la propria casa. Le finestre al primo piano erano illuminate e amichevoli …

      Sembra quasi che qualcuno ci viva.

      Tuttavia “vivere” non gli sembrava il termine giusto per descrivere la sua esistenza solitaria. E i pensieri di giorni più felici, quando sua moglie Kay era ancora viva e crescevano la loro figlia Cathy, contribuivano solo a renderlo più depresso.

      Mentre camminava lungo il marciapiede che portava alla sua abitazione, Gareth scorse qualcosa attraverso la zanzariera, un’ombra che si muoveva all’interno della casa.

      Chi può essere? si chiese.

      Non era sorpreso dal fatto che un visitatore vi si fosse introdotto. La porta era spalancata e la zanzariera era sbloccata. Gli amici di Gareth erano sempre stati liberi di andare e venire come volevano.

      “E’ un paese libero” gli piaceva dire loro. “O così dicono.”

      Mentre saliva per le lunghe scale sbilenche, fino al suo porticato, СКАЧАТЬ