La Prima Caccia . Блейк Пирс
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Читать онлайн книгу La Prima Caccia - Блейк Пирс страница 4

СКАЧАТЬ senza neanche dire una parola, nemmeno dicendo “sparisci”. Non sapevo che fosse possibile.”

      Riley si sentì stranamente disarmata da questo ragazzo.

      Disse: “Mi sono spruzzata un repellente per sportivi prima di venire qui.”

      Non appena quelle parole furono pronunciate, lei pensò …

      Accidenti, sono stata arguta con lui.

      Che cosa diavolo pensava di fare?

      Lui sorrise, apprezzando la battutina.

      Poi, si infilò, non invitato, a sedersi di fronte a lei e disse: “Mi chiamo Ryan Paige, non sai chi io sia, e non ti biasimerei se ti dimenticassi del mio nome entro cinque minuti o anche meno. Ti assicuro che sono decisamente dimenticabile.”

      Riley era stupita dalla sua audacia.

      Non presentarti, si disse.

      Ma ad alta voce …

      “Sono Riley Sweeney. Sono all’ultimo anno. Facoltà di psicologia.”

      In quel momento si sentì arrossire.

      Questo tipo era tranquillo, d’accordo. E la sua tecnica di abbordamento era così informale, che non sembrava nemmeno una tecnica.

      Dimenticabile, hah, Riley pensò.

      Era già sicura che non avrebbe dimenticato Ryan Paige tanto presto.

      Fa’ attenzione con lui, si disse.

      Poi chiese: “Um, sei uno studente di Lanton?”

      Lui annuì e rispose: “Giurisprudenza. Anch’io sono all’ultimo anno.”

      Lo disse come se non ci fosse per lei alcun motivo di esserne colpita.

      E, naturalmente, Riley era colpita.

      Chiacchierarono per un po’, lei non seppe dire per quanto esattamente.

      Quando lui le chiese dei suoi piani dopo la laurea, Riley dovette ammettere che non ne era sicura.

      “Mi cercherò un lavoro” gli rispose. “Immagino che dovrò frequentare una scuola di specializzazione, se intendo lavorare nel mio campo.”

      Lui annuì approvando e disse: “Ho fatto richiesta a diversi studi legali. Due mi sembrano promettenti, ma devo considerare il prossimo passo molto attentamente.”

      Mentre parlavano, Riley notò che, ogni qual volta i loro sguardi si incrociavano e si fissavano per un istante, un lieve fremito attraversava tutto il suo corpo.

      Stava accadendo anche a lui? Lei notò che improvvisamente, alcune volte, il ragazzo distoglieva lo sguardo.

      Poi, nel bel mezzo della conversazione, Ryan terminò la sua birra e disse: “Beh, mi spiace, ma devo scappare, ho una lezione al mattino e devo studiare.”

      Riley era quasi ammutolita.

      Non ci avrebbe provato con lei?

      No, si rispose. Ha troppa classe per farlo.

      Non che non le avesse messo gli occhi addosso, era sicura che lo avesse fatto.

      Ma sapeva che avrebbe fatto meglio a non fare troppo in fretta la prima mossa.

      Ammirevole, la giovane pensò.

      Allora riuscì a dire: “Sì, anch’io.”

      Sul volto del ragazzo si disegnò un sorriso sincero.

      “E’ stato un piacere conoscerti, Riley Sweeney.”

      Riley gli sorrise.

      “Anche per me, Ryan Paige.”

      Ryan sogghignò e aggiunse: “Aw, te ne sei ricordata.”

      Senza aggiungere altro, si alzò e se ne andò.

      La mente di Riley era sconvolta per quanto non era successo. Non si erano scambiati i numeri telefonici, lei non gli aveva detto in quale dormitorio si trovasse, e non aveva idea di dove lui vivesse. E non l’aveva nemmeno invitata ad un vero futuro appuntamento.

      Non perché lui non si aspettasse che non ce ne sarebbe stato uno, lei ne era sicura.

      No, era semplicemente sicuro. Certo che le loro strade si sarebbero presto incrociate di nuovo, e si aspettava che scattasse la chimica.

      E Riley credeva più che mai che avesse ragione.

      Proprio allora, sentì gridare la voce di Trudy.

      “Ehi, Riley! Chi era il ragazzo carino?”

      Riley si voltò e vide l’amica scendere le scale, portando una brocca traboccante di birra in una mano e un boccale nell’altra. Le altre tre ragazze del loro dormitorio erano dietro di lei. Tutte sembravano piuttosto ubriache.

      Riley non rispose alla domanda di Trudy. Sperava solo che ormai fosse distante e non potesse ascoltare quella conversazione.

      Quando le ragazze si avvicinarono al tavolo, Riley chiese …

      “Dov’è Rhea?”

      Trudy si guardò intorno.

      “Non lo so” rispose con una voce biascicata. “Dov’è Rhea?”

      Una delle altre ragazze disse: “Rhea è tornata al dormitorio.”

      “Cosa!” esclamò Trudy. “Se n’è andata senza dirmelo?”

      “Te l’ha detto” un’altra ragazza intervenne.

      Le ragazze stavano tutte per sedersi sulla panca con Riley. Piuttosto che finire intrappolata lì con loro, Riley si alzò.

      “Dovremmo tutte tornare a casa” disse.

      Con un turbinio di proteste, le ragazze si sedettero, ridacchiando e preparandosi ovviamente per una lunga serata.

      Riley si arrese. Si diresse di sopra, e uscì dal locale. Fuori, prese una profonda boccata di aria fresca. Era marzo e qualche volta faceva freddo lì nella Shenandoah Valley della Virginia, ma il freddo era benvenuto dopo il tempo trascorso nel bar soffocante e invaso di fumo.

      Era una breve passeggiata ben illuminata fino al campus e al suo dormitorio. Sentiva che quella serata era andata piuttosto bene. Aveva bevuto soltanto un bicchiere di vino, abbastanza da rilassarsi, e poi c’era stato anche quel ragazzo …

      Ryan Paige.

      Lei sorrise.

      No, non aveva dimenticato il suo nome.

      *

      Riley dormiva davvero profondamente, quando qualcosa la fece improvvisamente svegliare.

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