Название: La Marcia Dei Re
Автор: Морган Райс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Героическая фантастика
Серия: L’Anello Dello Stregone
isbn: 9781939416896
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Fece una pausa.
“Il nostro regno dell’Anello è circondato da ogni lato da minacce profonde e infauste. Oltre il nostro Canyon, dove siamo protetti solo da nostro scudo di energia, giace una nazione di selvaggi e creature che potrebbero farci a brandelli. All’interno dell’Anello, di fronte all’Altopiano, vive un clan che potrebbe farci del male. Viviamo in una situazione di prosperità e pace ineguagliabili, eppure la nostra sicurezza sta svanendo. Perché gli dei hanno deciso di prendere, nel miglior momento della sua vita, uno di noi, un Re saggio e giusto? Perché il suo destino era di essere assassinato in questo modo? Siamo tutti solo delle pedine, marionette nelle mani del fato. Anche quando ci troviamo all’apice del nostro successo, possiamo precipitare sottoterra. La domanda con la quale dobbiamo fare i conti non è per cosa combattiamo, ma chi vogliamo essere.”
Argon abbassò il capo e Gareth sentì i palmi che gli bruciavano mentre calavano la bara fino in fondo. Finalmente colpì il terreno con un tonfo.
“NO!” si udì un grido.
Era Gwendolyn. Isterica, corse al bordo della fossa, come per gettarvisi dentro. Reece scattò in avanti e la afferrò, tirandola indietro. Anche Kendrick si avvicinò in aiuto.
Ma Gareth non provava compassione per lei, piuttosto si sentiva minacciato. Se voleva davvero andare sottoterra, poteva aiutarla lui.
Sì, in effetti poteva.
*
Thor era a pochi passi dal corpo di Re MacGil a guardare mentre lo calavano nella terra, e si sentiva sopraffatto da quella vista. In cima al picco del più scosceso dirupo del regno, il Re aveva scelto un luogo spettacolare per la sua sepoltura. Un luogo nobile, che sembrava raggiungere le nuvole stesse. Le nubi erano tinte di arancio, verde, giallo e rosa, mentre il primo dei soli stava nascendo profilandosi sempre più in alto nel cielo. Ma il giorno era velato da una bruma che non dava segno di sollevarsi, come se il regno stesso fosse in lutto. Krohn, accanto a Thor, piagnucolava.
Thor udì uno stridio, e sollevando lo sguardo vide Estofele che volava in cerchio sopra di loro, guardandoli. Thor era ancora intorpidito, stentava a credere agli eventi degli ultimi pochi giorni: ora era lì, nel mezzo della famiglia del Re, ad osservare quest’uomo che in così poco tempo aveva imparato ad amare con tutto il cuore. Sembrava impossibile. Aveva appena iniziato a conoscerlo, il primo uomo che assomigliasse per lui a un vero padre, e ora glielo stavano portando via. Più di tutto Thor non poteva fare a meno di ripensare alle ultime parole del Re:
Tu non sei come gli altri. Sei speciale. Fino a che non capirai chi sei, il nostro regno non troverà mai pace.
Cos’aveva voluto dirgli il Re? Chi era lui esattamente? In che modo era speciale? E come faceva il Re a saperlo? Cos’aveva a che fare il destino del regno con Thor? Il Re stava forse solo delirando?
C’è una grande terra, lontano da qui. Oltre le Terre Selvagge. Addirittura oltre la Terra dei Draghi. È la Terra dei Druidi. Da dove viene tua madre. Devi andare lì a cercare le risposte.
Come faceva MacGil a sapere di sua madre? Come faceva a sapere dove vivesse? E che genere di risposte aveva per lui? Thor aveva sempre pensato che fosse morta: l’idea che potesse essere viva lo elettrizzava. Si sentiva determinato più che mai a cercarla, a trovarla. A trovare quelle risposte, a scoprire chi lui fosse e perché era così speciale.
Quando la campana suonò e il corpo di MacGil iniziò ad essere calato, Thor ripensò ai crudeli intrecci del fato: perché gli era stato concesso di vedere il futuro, di vedere quel grande uomo ucciso se poi era stato impotente di fare qualsiasi cosa per impedirlo? In qualche modo avrebbe prefertito non aver mai visto nulla, non aver mai saputo in anticipo ciò che sarebbe successo. Avrebbe voluto essere un innocente spettatore come gli altri e svegliarsi un giorno per venire a sapere che il Re era morto. Ora si sentiva come parte di quell’azione. In qualche modo si sentiva colpevole, come se avesse dovuto fare di più.
Thor si chiese cosa ne sarebbe stato ora del regno. Era un regno senza Re. Chi avrebbe regnato? Sarebbe stato, come tutti supponevano, Gareth? Thor non poteva immaginare niente di peggio.
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