Una Linea Sottile. Oreste Maria Petrillo
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Название: Una Linea Sottile

Автор: Oreste Maria Petrillo

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Триллеры

Серия:

isbn: 9788893980289

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СКАЧАТЬ dopo cinque minuti di un’ulteriore sospensione processuale, inizia il mio processo. Sono pronto.

      Ho studiato tanto per questo caso. Si tratta di un reato di contrabbando commesso da due militari fuori servizio. La stampa e la televisione ne hanno parlato per giorni e una vittoria farebbe aumentare di molto la mia popolarità... e con essa la mia parcella.

      Indosso la toga e rileggo gli appunti dei passaggi più importanti della mia arringa finale.

      Il mio pensiero e la mia concentrazione sono interrotti dalla voce tuonante del Giudice:

      <<Si invitano le parti a concludere, la parola al Pubblico Ministero>>.

      <<Dagli atti e dalle prove rilevate in udienza, si ritiene essersi accertata la penale responsabilità degli odierni imputati e si chiede la condanna alla reclusione ad anni tre e l’ammenda di ventimila euro!>>. Queste le parole conclusive del Pubblico Ministero, oltremodo frettoloso e pieno di sè.

      Nell’aula si alza un vocio dai posti più lontani. Il Giudice ordina il silenzio.

      La pena chiesta dall’accusa è esemplare ed è anche un bel grattacapo, dato che si è fuori dal beneficio della sospensione condizionale della pena, concesso per condanne fino ai due anni.

      <<Avvocato Ferrari, prego>>, mi incita il Giudice.

      Mi alzo per prendere la parola.

      L’adrenalina sale, ma l’esperienza prende il sopravvento. Sparisce tutto: pubblico, cliente, giudice e Pubblico Ministero. Esiste solo il mio discorso e lo devo pronunciare con la massima intonazione per arrivare diritto al Giudice.

      <<Onorevole Giudice, vorrei che si arrivasse ad una decisione giusta e ponderata come lei ci ha ormai da tempo abituati>>. Piccolo trucco del mestiere, una sviolinata per far sì che il soggetto che dovrebbe essere imparziale si sbilanci un po' più dalla propria parte…

      <<Quello che sto per suggerirvi è un progetto di sentenza che porti alla luce la verità processuale, passando attraverso la verità storica in relazione alla evoluzione della legge nel tempo.

      I fatti sono ben noti a tutti, anche per il risalto dato dagli organi mediatici. A seguito di controlli sul territorio i militari Leone e Grosso, entrambi fuori servizio, furono fermati da agenti della Polizia Giudiziaria perché visti mentre trasportavano grosse scatole da un portabagagli di un’auto ad un’altra. Sottoposti a perquisizione vennero trovati in possesso di una ingente quantità di stecche di sigarette e grosse somme di denaro.

      Ebbene Presidente, in quanto militari, gli odierni imputati erano entrambi in possesso di un badge che gli permetteva di acquistare sigarette duty – free presso il compartimento NATO. Prima ancora di entrare nel merito della questione, Giudice, eccepisco una violazione di legittimità costituzionale in relazione alle norme disciplinanti il reato di contrabbando e la vendita di tabacchi senza licenza>>.

      Osservo l’espressione del Giudice, questa non gli deve essere piaciuta, di solito le questioni di legittimità costituzionali vanno presentate prima dell’udienza, in modo tale che il giudicante le possa studiare attentamente, ma in questo caso non ne ho avuto il tempo. Lo sto costringendo a lavorare troppo e a lui non piace mai. Ma devo continuare…

      <<Infatti, le norme in oggetto, nascono sotto l’egida di un’epoca ancora figlia di uno stato autoritario e padrone. L’attuale codice penale, il codice Rocco, è nato come codice repressivo ed attento ai bisogni dello Stato che cercava di ricomprendere, sotto l’ala del penalmente rilevante, quanti più reati possibili. Infatti i reati contro la persona sono inseriti dopo i reati contro lo Stato e la giustizia!

      Con l’avvento della Costituzione tale visione è cambiata radicalmente mostrando una tutela primaria della persona!>>.

      Ora il Giudice non mi sta più guardando, segno visibile che l’attenzione va scemando o che semplicemente sta pensando ai fatti suoi. Mi fermo, allora, giusto il tempo che il Giudice ritorni con gli occhi fissi su di me e continuo il discorso, sto arrivando al momento clou….

      <<Le norme che puniscono con la reclusione o l’arresto i reati di contrabbando o di vendita di tabacchi senza licenza, altro non vogliono che tutelare l’interesse primario dello Stato, individuato come il pagamento della tassa al Monopolio di Stato. Tali norme nascono sotto l’epoca fascista, nel 1942, o in epoca immediatamente successiva, ma ancora condizionata da tali ideologie!

      Privare i qui presenti imputati del sacrosanto diritto alla libertà personale, per il solo evento del mancato pagamento della tassa al Monopolio di Stato, sarebbe anticostituzionale e rappresenterebbe un ritorno al “nexus” romano, il pesante fardello che gravava sul debitore di essere ridotto in schiavitù dal creditore in caso di insolubilità." Ho fatto breccia. Ora non solo mi osserva attentamente ma il suo linguaggio del corpo da tutta l’impressione di averlo conquistato… ottimo! Il mio discorso continua. La mia grinta è al massimo, l'adrenalina pure, ma devo concentrarmi!

      Inoltre la difesa eccepisce la violazione dei principi di tassatività e determinatezza della norma penale punente i reati di contrabbando. La norma deve essere chiara e precisa nel suo dettato, altrimenti non assolverebbe alla sua funzione di emenda: se un soggetto non comprendesse appieno ciò che è lecito da ciò che non lo è, non potrebbe capire il disvalore penale delle sue azioni e a nulla, quindi, servirebbe la pena. La tassatività e la determinatezza della norma di cui all’art. 291 bis, per la quale oggi sono presenti dinanzi a Lei i signori Leone e Grosso, va individuata nell’esatta individuazione del tabacco lavorato estero. Bisogna individuare cosa è contrabbando e cosa non lo è!>>.

      Bene, ora che l'ho rapito devo subito segnare un punto a favore.

      <<Entrando ancor più nel merito, signor Giudice, ricordo a me stesso…>>, altro trucco quando si vuole dire qualcosa al Giudice senza toccarne la suscettibilità, <<…che con la nascita del mercato comune europeo per il movimento di beni e capitali non è più valida la vecchia definizione del confine di Stato.

      La Convenzione Europea ha espressamente previsto uno spazio comune europeo ed oggi è quindi possibile il commercio di beni a livello europeo senza dover pagare più dazi doganali. Tanto è vero ciò, che il reato di contrabbando può sussistere solo nei confronti di merci extracomunitarie gravate da diritti di confine. Se sono presenti accordi bilaterali, in base ai quali i diritti di confine non sono dovuti, non ci sarà reato e i soggetti saranno esenti da pena. Sembra evidente che acquistare sigarette all’interno del compartimento NATO sia equivalente ad acquistarle all’interno della Comunità Europea!”

      Occhiataccia del Giudice al Pubblico Ministero… mi stavo galvanizzando!

      “Qui si vuole evidenziare la pretestuosità del capo di imputazione. Infatti è palese che ci troviamo dinanzi ad una realtà diversa dal contrabbando classico previsto dalla norma di cui all’art. 291 bis del decreto sul contrabbando, con l’effetto di punire gli imputati per un reato che essi non hanno commesso!

      Un’ultima precisazione prima di concludere, Giudice. Non deve impressionare la quantità ingente di tabacco e la somma di denaro trovate indosso agli imputati perché essi si recavano solo saltuariamente a comprare le stecche di sigarette incriminate e, una volta lì, acquistavano anche la razione loro spettante in precedenza.

      Inoltre le sigarette che acquistavano erano provenienti dalla Svizzera e tra l’Italia e la Svizzera ci sono precisi accordi di trasporto di merci. Quindi il tabacco non era da considerarsi come lavorato all’estero!>>.

      Ora lo sguardo del Giudice passa sugli СКАЧАТЬ