Il Regno Delle Ombre . Морган Райс
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Читать онлайн книгу Il Regno Delle Ombre - Морган Райс страница 9

СКАЧАТЬ Tre Pugnali,” aggiunse voltandosi verso di lui. “Ecco dove stiamo andando.”

      Merk si accigliò.

      “I Tre Pugnali?” chiese sorpreso.

      Lei si limitò a guardare fisso davanti a sé.

      Ma Merk era frastornato dall’informazione. Le isole più remote di tutta Escalon. I Tre Pugnali erano così lontani, nella Baia della Morte, che non aveva mai realmente sentito di qualcuno che vi fosse andato. Knosso, ovviamente, la leggendaria isola e fortezza, era l’ultima di quell’arcipelago e una leggenda narrava che lì si trovassero i più feroci guerrieri di Escalon. Erano uomini che vivevano su un’isola desolata, staccata da una penisola altrettanto desolata, nel tratto di mare più pericoloso che esistesse. Erano uomini che si diceva fossero grezzi come il mare che li circondava. Merk non ne aveva mai incontrato uno di persona. A nessuno mai era capitato. Erano più leggenda che realtà.

      “I tuoi Sorveglianti si sono ritirati lì?” chiese.

      Lorna annuì.

      “Ci aspettano,” disse.

      Merk si voltò per guardarsi alle spalle, volendo dare un’ultima occhiata alla Torre di Kos, e così facendo il cuore subito gli sprofondò nel petto per ciò che vide: lì all’orizzonte, intente a seguirli, c’erano decine di navi con le vele spiegate.

      “Abbiamo compagnia,” disse.

      Lorna, con sua sorpresa, non si voltò neppure e si limitò ad annuire.

      “Ci inseguiranno fino ai confini della terra,” disse con calma.

      Merk era confuso.

      “Anche se hanno la Spada di Fuoco?”

      “Non è mai stata la spada l’obiettivo della loro caccia,” lo corresse. “Ma la distruzione. La distruzione di tutti noi.”

      “E quando ci raggiungeranno?” chiese Merk. “Non possiamo batterci da soli contro un esercito di troll. Né può farlo una piccola isola di guerrieri, sebbene forti e valorosi.”

      Lei annuì, ancora impassibile.

      “È chiaro che potremmo morire,” rispose. “Ma dobbiamo farlo in compagnia dei nostri amici Sorveglianti, combattendo per ciò che sappiamo essere vero. Ci sono ancora tanti segreti da sorvegliare.”

      “Segreti?” chiese Merk.

      Ma lei rimase in silenzio a guardare le acque.

      Stava per chiederle altro, quando un’improvvisa folata di vento fece quasi capovolgere la barca. Merk cadde prono, andando a sbattere contro lo scafo e scivolando oltre il bordo.

      Barcollando, si aggrappò al corrimano per tenersi in piedi, mentre le gambe affondavano nell’acqua, acqua così gelida da fargli pensare che sarebbe morto congelato. Si tenne con una sola mano, per lo più sommerso, e mentre si guardava alle spalle il cuore gli balzò in gola vedendo un branco di squali rossi che improvvisamente gli si avvicinavano. Provò un tremendo dolore mentre i denti iniziavano ad affondargli in un polpaccio e vide nell’acqua del sangue che seppe essere il suo.

      Un attimo dopo Lorna si avvicinò e colpì l’acqua con il suo bastone. Subito una luce bianca e brillante si propagò sulla superficie e gli squali si allontanarono. Con lo stesso movimento Lorna afferrò la mano di Merk e lo trascinò di nuovo a bordo.

      La barca si raddrizzò mentre il vento calava e Merk sedeva sul ponte, bagnato e infreddolito, respirando affannosamente e con un terribile dolore al polpaccio.

      Lorna esaminò la ferita, strappò un pezzo di stoffa dalla propria camicia e glielo avvolse attorno alla gamba tamponando il sangue.

      “Mi hai salvato la vita,” le disse Merk con immensa gratitudine. “Ce n’erano a decine di quei cosi là sotto. Mi avrebbero ammazzato.”

      Lei lo guardò con i suoi grandi e ipnotici occhi azzurri.

      “Quelle creature sono la minima delle tue preoccupazioni qui,” gli disse.

      Continuarono a navigare in silenzio e Merk si rimise lentamente in piedi guardando l’orizzonte, tenendosi saldo al corrimano, questa volta con entrambe le mani. Scrutava l’orizzonte, ma per quanto guardasse non vedeva alcun segno dei Tre Pugnali. Guardò in basso ed esaminò le acque della Baia della Morte, ora con nuovo rispetto e paura. Guardò con attenzione e vide branchi di piccoli squali rossi sotto la superficie, appena visibili, per lo più nascosti dall’acqua. Ora sapeva che immergersi in quelle acque significava morte certa, e non poteva fare a meno di chiedersi quali altre creature popolassero quel mare.

      Il silenzio si fece più profondo, interrotto solo dall’ululare del vento. Dopo che furono passate altre ore, Merk, sentendosi desolato là fuori, provò la necessità di parlare.

      “Cos’hai fatto con quel bastone?” chiese voltandosi verso Lorna. “Non ho mai visto niente di simile.”

      Lorna rimase impassibile e continuò a guardare l’orizzonte.

      “Dimmi di te,” insistette lui.

      Lei gli lanciò un’occhiata, poi si rigirò verso l’orizzonte.

      “Cosa vorresti sapere?” gli chiese.

      “Qualsiasi cosa,” rispose Merk. “Tutto.”

      Lei fece silenzio a lungo, poi alla fine disse: “Inizia tu.”

      Merk la guardò sorpreso.

      “Io?” chiese. “Cosa vuoi sapere?”

      “Dimmi della tua vita,” gli disse. “Qualsiasi cosa che tu voglia raccontarmi.”

      Merk fece un respiro profondo e si voltò a guardare l’orizzonte. La sua vita era argomento del quale non voleva parlare.

      Alla fine, rendendosi conto che avevano un lungo viaggio davanti a loro, sospirò. Sapeva di dover affrontare se stesso prima o poi, anche se non ne era fiero.

      “Per la maggior parte della mia vita sono stato un assassino,” disse lentamente, con rammarico, fissando l’orizzonte. La sua voce era greve e piena di ripugnanza per se stesso. “Non ne sono fiero. Ma ero il migliore in ciò che facevo. Venivo richiesto da re e regine. Nessuno poteva rivaleggiare con me quanto ad abilità.”

      Merk fece silenzio a lungo, intrappolato nei ricordi di una vita che rifiutava, ricordi che avrebbe volentieri dimenticato.

      “E ora?” chiese lei sottovoce.

      Merk fu grato di non trovare alcun giudizio nella sua voce, diversamente da quanto accadeva solitamente con altre persone. Sospirò.

      “Ora,” disse, “non lo faccio più. Non sono più quella persona. Ho giurato di rinunciare alla violenza. Di mettermi al servizio di una causa. Eppure, per quanto ci provi, sembra che non mi ci possa allontanare. Sembra che la violenza mi trovi ovunque. Sembra che ci sia sempre un’altra causa.”

      “E qual è la tua causa?” chiese Lorna.

      Merk ci pensò.

      “Inizialmente era di diventare Sorvegliante,” rispose. “Di dedicarmi al servizio. Di sorvegliare la Torre di Ur, di proteggere la Spada СКАЧАТЬ