Название: Un Gelato Per Henry
Автор: Emanuele Cerquiglini
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9788885356306
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Dalton Clark camminava allâalba tenendo la moglie per mano. Amava lâaria fresca dei Medford Lakes ed era felice di vivere da pensionato in quei luoghi.
«Abbiamo atteso tanto amore mio, ma finalmente è giunto il giorno che tanto aspettavamo e sarà meglio farci trovare pronti. Vedrai che un po' di movimento ci farà bene, sia al corpo che alla menteâ¦Â» Disse Dalton, quando lui e la moglie arrivarono sulla banchina. Poi lasciò la mano della donna per liberare la canoa a due posti dalla staccionata di legno, dove era legata con una corda e assicurata tramite un nodo barcaiolo.
Samantha Monroe lo guardò senza rispondere. Era solita assecondare sempre quellâuomo, che anni prima lâaveva salvata e riportata in vita. Dalton lâaveva ascoltata e compresa come nessun altro aveva saputo fare, anche più dei suoi figli e del suo primo marito; per questo lei gli era tanto devota e si fidava ciecamente di lui. Dalton era un uomo gigantesco, grosso e grasso e si muoveva senza alcuna agilità , ma era forte fisicamente e duro di carattere; spesso lo era anche con i figli di Samantha, ma nonostante questo, lei sapeva che dietro quella spigolosità dâanimo, batteva il cuore di un uomo buono, che sapeva come affrontare cose e situazioni che invece avrebbero atterrito e vinto la maggior parte delle persone.
Dalton mise la canoa per oltre metà in acqua, Samantha gli passo la pagaia e lui, ansimando, si sistemò per primo sulla canoa, sedendosi dietro.
«Sali amore, non avere paura, la tengo ferma io».
Samantha si arrotolò i pantaloni di lino sotto le ginocchia e salì a bordo della canoa non senza difficoltà , le sue articolazioni non erano più quelle di una ragazza e la sua schiena era spesso dolorante, ma voleva ardentemente trovarsi a galleggiare in mezzo al lago in compagnia del suo Dalton, attendendo che in quel fatidico giorno, tutto si predisponesse come avevano immaginato e stabilito da anni o meglio, come Dalton aveva stabilito e come lei e i suoi figli, fiduciosi, avevano accettato. Forse, quel giorno, tutte le sofferenze della sua esistenza sarebbero finalmente scomparse e lei si sarebbe vendicata di quanto la sua intera famiglia, negli anni, aveva dovuto subire senza mai potersi difendere.
Dalton aveva certezze che Samantha non possedeva, sapeva cose che altri non avrebbero mai neanche potuto immaginare e soprattutto aveva soluzioni, che anche se potevano sembrare apparentemente sconcertanti, erano le uniche possibili e andavano messe in pratica.
-Esistono forze che agiscono al di là della nostra comprensione di cosa siano il bene e il male, e a queste forze bisogna rispondere nellâunico modo che esse comprendono⦠Devi accettarlo se vuoi liberarti Samantha, altrimenti Esse torneranno più forti di prima e finiranno il loro lavoro, quello che hanno iniziato da tempo contro te e la tua famigliaâ¦- Le diceva sempre così Dalton quando lei mostrava timidamente dei dubbi, ma senza mai giudicare lâuomo per le sue teorie e le sue convinzioni. Dalton lâaveva già salvata una volta e lâavrebbe fatto ancora. Samantha era solo una povera ignorante e sapeva di non poter comprendere tutto, ma sapeva di doversi fidare per dare una nuova chance a lei e soprattutto ai suoi figli.
Quando Samantha si sistemò sedendosi saldamente sul posto anteriore della canoa, Dalton tenendo la pagaia in equilibrio sulle gambe, fece leva con entrambe la braccia, affondando le sue mani gigantesche sul fondo melmoso della riva e spinse con tutta la forza che possedeva, fino a liberare la canoa nellâacqua.
In pochi minuti, mentre il sole sorgeva e con i suoi raggi iniziava a scaldare la natura intorno, Dalton e Samantha si ritrovarono a galleggiare in silenzio al centro del lago, ascoltando il canto mattutino degli uccelli nascosti tra le fronde degli alberi, mentre i riflessi brillanti della luce solare danzavano delicati sulle innocue onde che il moto della canoa aveva procurato, spezzando la piattezza pneumatica di quel lago ancora addormentato.
Capitolo 1
primo giorno
Era un venerdì mattina troppo caldo per indossare sotto la tuta da meccanico la vecchia felpa dei New Jersey Nets, così Jim Lewis tirò fuori dallâarmadio una camicia jeans non troppo sgualcita e se la infilò sopra la canottiera di cotone rossa che aveva due buchi sul lato destro dovuti alla bruciatura di una sigaretta fumata maldestramente chissà quanti anni prima.
Amava quella canottiera Jim, nonostante fosse lisa e il rosso non fosse più fiammeggiante. Indossarla lo faceva sentire ancora giovane e gli piaceva come evidenziava le forme della sua muscolatura nervosa, che su quella struttura ossea sottile, veniva risaltata dalle vene che si intravedevano decise sotto la pelle del suo corpo e che scendevano dal collo fino a diramarsi lungo le braccia.
La considerava unâarmatura, qualcosa di inseparabile: âJim -canottiera rossa- Lewisâ.
Dopo averla indossata tutto il giorno, la prima cosa che faceva quando tornava a casa, era lavarla a mano e stenderla, in modo da poterla indossare, nel peggiore dei casi, entro un paio di giorni.
Una volta abbottonata la camicia, Jim si infilò la tuta da lavoro, agganciò le bretelle e si mise ai piedi le solite scarpe da ginnastica macchiate di grasso.
Non erano neanche le sette e suo figlio Henry dormiva serenamente nella sua stanza.
Jim scese in cucina e per colazione si preparò il solito hamburger con una fettina sottile di formaggio squagliato sopra; non prima però di essersi stappato una Red Bull e aver acceso la TV sul notiziario del mattino.
Sulla NBC passavano immagini di una manifestazione per i diritti degli omosessuali, che era terminata con qualche disordine tra i pacifici e colorati manifestanti e una fazione ristretta di omofobi con le teste rasate e qualche simbolo filo- nazista tatuato addosso. Uno di quelli arrestati urlava qualcosa contro il pericolo dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, paragonandolo ad un biglietto di sola andata per una sicura discesa allâinferno. Lo diceva urlando con gli occhi sgranati e le pupille talmente dilatate, che probabilmente lâinferno a cui si riferiva, in realtà gli scorreva nelle vene sotto forma di stupefacenti. Insieme a lui la polizia aveva arrestato un manipolo di neo-nazi fanatici della famiglia tradizionale, che avevano la paranoia di dover difendere la verginità del culo degli altri.
Jim Lewis non aveva nessuna simpatia per i gruppi di estrema destra, gli sembravano degli esaltati mentecatti, ma aveva una vera e propria avversione verso tutto ciò che non apparteneva alla sfera dei gusti eterosessuali. âSe la cercano sempre quei froci e quelle lesbiche, è normale che scatenino la rabbia di quelle teste calde.â Pensò Jim, completamente incapace di formulare una riflessione abbastanza profonda da fargli comprendere lâimportanza di una manifestazione per i sacrosanti diritti di quelle persone, ree solamente di avere gusti sessuali differenti dai suoi.
Quando al notiziario erano giunti alle previsioni del meteo, Jim aveva già divorato il suo pasto. Sarebbe stata una giornata quasi estiva e questo lo rendeva di buon umore.
Si alzò da tavola portando il piatto al lavello. Da quando era rimasto vedovo, aveva imparato che era meglio lavare tutto subito per non trovarsi con pile di piatti incrostati e maleodoranti.
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