Название: Le Indagini Di Giovanni Marco Cittadino Romano
Автор: Guido Pagliarino
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Эзотерика
isbn: 9788873044949
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Appena un paio dâore dopo, era il momento più buio della notte, sâera finalmente capito che, proprio come Marco aveva sospettato, il traditore annunciato era Giuda. Ecco che lâIscariota era apparso alla testa di guardie del sinedrio che impugnavano spade e bastoni e aveva identificato il rabbì, châera stato arrestato. Sapendo dellâintenzione del maestro di salire allâuliveto per la notte, il cattivo discepolo ne doveva aver informato i capi dâIsraele che avevano capito di poter arrestare segretamente lâodiato e pericoloso nazareno approfittando dellâoscurità e dellâisolamento della zona, senza correre il rischio dâuna sollevazione della piazza che simpatizzava per lui. In realtà il giorno dopo la stessa, soggetta come sempre alle ultime, superficiali suggestioni, istigata da agenti del sommo sacerdote Caifa avrebbe chiesto a Pilato che lâarrestato fosse tolto di mezzo9.
A Giuda, come si sarebbe saputo in Gerusalemme, erano venute in compenso trenta monete dâargento, il prezzo dâuno schiavo robusto o dâun piccolo campo. Lâesortazione che il maestro gli aveva lanciato, âQuello che devi fare, fallo prestoâ, poteva aver adesso un significato, poteva trattarsi, come avrebbe riflettuto Marco, del desiderio del nazareno di non restare troppo a lungo preda dellâansietà : il rabbì doveva aver realizzato di non avere più scampo, che ormai, essendo troppo inviso ai capi dâIsraele per glâinnumerevoli attacchi loro rivolti, ovunque fosse andato sarebbe stato trovato e, dunque, che fosse inevitabile il suo martirio; conosciuta lâintenzione di Giuda di denunciarlo, doveva averla accolta come una liberazione dallâangustiante attesa e per questo, informato il discepolo che sapeva tutto, doveva averlo esortato a non indugiare.
Al trambusto châera seguito allâarrivo delle guardie, i nove che riposavano nel capanno sâerano svegliati ed erano corsi a vedere. Marco, che per essere più comodo dormiva senzâabiti avvolto nel telo, in tale stato era uscito allâaperto. Un soldato, temendo châegli nascondesse unâarma sotto il lenzuolo, glielâaveva tolto violentemente e il giovane, rimasto nudo, era fuggito precipitosamente nel buio. Sâera fermato più in là a riprendere fiato, accosciato dietro a un ulivo plurisecolare, battendo i denti per il freddo della notte e maledicendo la sua abitudine di dormire nudo. Aveva udito passi in fuga di molti uomini: in seguito avrebbe saputo trattarsi dei discepoli dellâarrestato che, avendogli promesso di non abbandonarlo mai, stavano scappando a precipizio. Molto tempo dopo, quandâera stato proprio sicuro che le guardie avevano abbandonato il luogo dellâarresto e il Getzemani era rimasto deserto, il giovane era tornato al capanno per riprendersi gli abiti. Rivestitosi, sâera diretto cautamente a casa. Giuntovi, aveva raccontato gli ultimi eventi alla madre che, non appena realizzato il pericolo che Marco aveva corso, lâaveva sgridato severissima: âHai visto cosa succede a disubbidire alla mamma?! Diventa un figlio buono! Perché mai sei così cattivo con me?â. Solo dopo lo sfogo sâera preoccupata del maestro arrestato.
Genitrice e figlio avevano saputo il resto degli avvenimenti dai discepoli del rabbì Pietro e Giovanni: tutti gli undici, come lo stesso Marco, erano sfuggiti nellâoscurità allâarresto, ma nove erano sùbito tornati alla spicciolata nel cenacolo mentre i primi due avevano seguito di nascosto gli avvenimenti fin allâalba; quindi Pietro sâera rifugiato anchâegli a casa di Maria e Marco e aveva riferito loro quantâaveva vissuto, mentre Giovanni aveva ancor assistito alla morte del nazareno in croce prima di rientrare e narrare lâultimo atto della tragedia. In breve: nella notte il rabbì era stato condannato ufficiosamente da quei membri del sinedrio che il sommo sacerdote era riuscito a riunire col buio nel proprio palazzo, quindi alle prime luci era stato condotto in vincoli al procuratore Ponzio Pilato per ottenerne lâufficiale sentenza di morte quale sedizioso, condanna capitale che, in base agli accordi con Roma, il sinedrio non poteva più comminare sia che fosse riunito informalmente e senza tutti i membri, come quella volta, sia che lo fosse ufficialmente e in seduta plenaria; Pilato, per chetare la folla aizzata dai sacerdoti, aveva fatto flagellare il prigioniero orribilmente e poi lâaveva condannato alla morte in croce sul luogo delle esecuzioni, la collinetta di poco fuori le mura detta Calvario.
Allâalba del terzo giorno dopo la morte del maestro nazareno, alcune sue seguaci che avevano partecipato alla sepoltura e conoscevano lâubicazione del suo sepolcro vi sâerano recate per rendere gli onori funebri alla salma ungendola, non essendo stato possibile quandâera stata calata dalla croce, verso il tramonto del sole del venerdì e perciò poco prima del sabato, giorno per gli ebrei del sacro riposo. Del tutto inaspettatamente, le brave donne avevano trovato la tomba aperta e, come avrebbero testimoniato, ma senzâessere credute, avevano visto un giovane uomo vestito di bianco, seduto sulla pietra sepolcrale, il quale sâera rivolto loro affermando che il crocifisso era risorto, e chiedendo di riferire agli undici lâordine del maestro di recarsi in Galilea dovâessi lâavrebbero rivisto. Erano rimaste esterrefatte e invece dâobbedire avevano vagato senza meta per Gerusalemme; finalmente una di esse, una certa Maria originaria di Magdala, nel passare davanti alla casa di Maria la vedova, sua amica, sâera risolta a entrare e a riportarle lâaccaduto. La madre di Marco lâaveva introdotta presso gli undici, ai quali finalmente la donna magdalena aveva riferito gli ultimi straordinari fatti. Tutti, a parte il giovane discepolo Giovanni, erano rimasti increduli e sâerano detti lâun lâaltro allâincirca così: Come si potrebbe dar fiducia alle donne?! Nemmeno hanno diritto di testimoniare in giudizio persino sulle più banali cose, figurarsi se sarebbe possibile prestar fede a tale notizia. Un messaggero del Cielo?! Isteria femminile. Anche Marco era restato scettico, pur imprimendosi in mente le parole della donna. Giovanni invece aveva voluto andare al sepolcro e Pietro, mosso da curiosità , fattosi coraggio lâaveva seguito. Erano stati guidati da Maria di Magdala perché, non avendo partecipato alla sepoltura, non conoscevano la tomba. Lâavevano trovata veramente aperta e vuota, se non per i lini sepolcrali.
âUn furto del cadavere da parte del sinedrio?â aveva proposto Pietro a Giovanni.
Dopo averci riflettuto, avevano concluso che i capi dâIsraele non avrebbero avuto alcun vantaggio dalla scomparsa del corpo, anzi al contrario essi non avrebbero voluto di certo accreditare voci di prodigi. I due avevano inoltre ragionato che sarebbe stato assai più comodo per i ladri, e del tutto naturale, portare via il corpo avvolto nel lenzuolo, non svolgerlo prima di trasportarlo; e per di più, avevano notato che il funebre tessuto di lino in cui era stato avvolto il cadavere giaceva non in disordine ma semplicemente afflosciato, come se la salma fosse svanita al suo interno. Avevano concluso che, a meno che terzi ignoti avessero organizzato una messa in scena per misteriosi motivi, il crocifisso doveva essere davvero risorto.
âCâè ancora oscurità sufficiente per non crederlo, caro Giovanni, ma câè chiarore bastante per crederloâ, aveva detto Pietro, più a sé stesso però che al suo compagno.
Il giorno dopo gli undici erano partiti per la Galilea, non solo nella possibilità che il loro maestro vi apparisse davvero, ma per togliersi finalmente dai pericoli.
Quanto a Giuda Iscariota, era corsa voce in Gerusalemme che si fosse suicidato dopo aver restituito il prezzo del venduto e aver chiesto vanamente dâesser giudicato dal sinedrio come accusatore insincero dâun uomo retto. Marco, uditi questi fiati e avendo saputo da Giovanni che il traditore era giunto dallâambiente dei rivoluzionari zeloti, aveva supposto châegli avesse denunciato il nazareno pensando che lâarresto avrebbe causato una sollevazione popolare la quale avrebbe posto il maestro sul trono dâIsraele; e Giuda si sarebbe confortato nellâidea quando il rabbì stesso non solo gli aveva detto di conoscere la sua intenzione di denunciarlo ma, addirittura, lâaveva esortato a non indugiare; visto però lâesito opposto, il traditore si sarebbe sentito colpevole secondo le leggi di Mosè dâaver denunciato СКАЧАТЬ