Название: Vivere La Vita
Автор: Lionel C
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современные любовные романы
isbn: 9788873042808
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Le belle colline oltre il fiume, in quella giornata piena di luce, erano ancora più belle.
Finalmente, riuscivo a vedere quanto era luminosa quella giornata.
Ero finalmente ritornato ad essere me stesso, così come mi conoscevo.
La pace, la tranquillità e la serenità che mi gustavo, assaggiando con tanto piacere ogni cosa fino in fondo, non hanno però fatto scomparire quello che con insistenza, mi era girato nella mente per tutta la giornata. Anzi, era ancora più forte e molto presente, ma girava in un modo molto meno fastidioso. Sembrava che la sua forza distruttrice che avevo sentito in mattinata, si era trasformata in un qualcosa di positivo, di costruttivo.
Forte ed interessante.
Così interessante, da farmi prendere subito un impegno con me stesso per quei momenti e per tutta la mia vita da quei momenti in poi. L'impegno di non provare più a cacciare via da me quel qualcosa, così come avevo fatto per quasi tutto il giorno, ma conservarlo sempre con attenzione, averlo presente in ogni momento come compagno affidabile di un lungo viaggio.
Capire il motivo del suo arrivo, chiedere il suo aiuto quando arrivava e magari cercarlo, se non arriverà più da sé nel futuro.
Quel qualcosa non era stato la causa del mio ânon stare beneâ di quel giorno, come mi era sembrato, ma forse era quello che mi ha aiutato a trovare la soluzione a quel grosso problema.
Forse poteva aiutarmi sempre a trovare le risposte a tutte le domande.
Le soluzioni a tutti i problemi.
Ero già convinto di aver' scoperto che quel qualcosa era la domanda più semplice, ma importante della vita.
Sono riuscito a capire, ho visto e vissuto in quel giorno che ogni volta quando si faceva sentire, subito dopo, arrivava anche la risposta giusta.
Ho deciso che quella, doveva essere "la mia bussola" da non lasciare mai a casa, l'unica cosa da avere sempre con me, in qualsiasi momento, ovunque andrò.
Quella semplice domanda, era già diventata per me, la chiave che poteva aprire tutte le porte della vita, svelare tutti i segreti.
< Perché? >.
Mentre stavo scendendo dal nostro albero, per ritornare "nel mondo", mi ero reso conto di non aver trovato ancora le risposte a tutti i miei < Perché? > di quel giorno, ma che grazie proprio a quei âPerchéâ, non ho accettato il mio non essere sereno.
Ho agito per il mio bene d'avanti ai miei amici, andando via.
Stare subito da solo, per ritrovare me stesso e la mia pace.
Avevo appena scoperto forse la cosa più importante per la mia vita.
Felice e sereno, mi sentivo pronto per ritornare alla mia normalità .
Amavo ancora di più la nostra collina per il bellissimo dono che mi aveva appena fatto, per avermi aiutato a capire ad arrivare a quella grande scoperta.
Mentre stavo facendo la discesa per ritornare a casa, me la godevo in pieno ad ogni mio passo.
Convinto che niente e nessuno, sarebbe più riuscito a disturbare il mio âstare beneâ da quel momento in poi, ho vissuto intensamente e mi sono goduto in pieno, ogni attimo ancora rimasto di quella vacanza.
Fino all'ultimo tramonto.
Il giorno dopo, si cominciava.
Mentre insieme alle mie compagne ed ai miei compagni stavamo aspettando nel cortile della scuola che veniva il nostro turno per conoscere il nuovo dirigente professore ed andare nella nostra aula, dovevamo mantenere l'ordine ed anche un certo silenzio.
Non potendoci raccontare in piena libertà le cose vissute in quella vacanza, ho deciso di conoscere meglio la mia nuova divisa, che non avevo mai più toccato dal giorno in quale l'ho provata nel negozio. Stavo scoprendo ed osservavo alcune piccole cose che la rendevano diversa dal modello che avevo indossato per i quattro anni delle elementari.
Mi sono ritirato nel mio mondo dove stavo molto tranquillo, sereno e dove ho provato a capire di più, grazie al mio partner di viaggio che avevo deciso di portare sempre con me.
< Il Perché? >.
Mi chiedevo perché tutti quei piccoli particolari che la rendevano molto diversa.
L'ho facevo, senza pretendere, o aspettare una risposta subito, ma promettendomi di stare attento per essere pronto ad accogliere e capire la risposta, quando questa arriverà .
Perché, di sicuro arriverà .
L'unico momento in quale la mia attenzione è stata catturata da quello che succedeva intorno a me, è stato quando la mia, ormai e purtroppo ex maestra, ha accolto ed accompagnato dentro la scuola i suoi nuovi alluni.
Più passava il tempo e le classi d'avanti a noi entravano nella scuola lasciando il posto vuoto sul grande piazzale, più ci stavamo avvicinando verso il portoncino d'ingresso dove avremmo fatto il nostro primo incontro con il nuovo dirigente.
Quando quel momento è arrivato, ho visto che eravamo stati fortunati anche in quel momento.
Una professoressa molto giovane e molto bella.
Vestita molto elegante, ma con dei colori molto più freddi di quelli che usava la nostra ex maestra.
Ci siamo subito messi in movimento, seguendola all'interno della scuola. Stavamo salendo le scale e ho capito che stavamo andando al secondo ed ultimo piano. Dal primo piano, dove abbiamo avuto la nostra aula per quattro anni e fino al secondo piano, sono salito con il sorriso in faccia e nel cuore, perché, mi rendevo conto soltanto in quel momento che non ero mai andato al secondo piano della nostra scuola.
La nostra vecchia aula, era vicinissima a quelle scale, al primo piano.
Mi sono quasi fermato, ma non potendolo fare del tutto e continuando a salire, sembrava che la mia mente da bambino si era aperta un altro po'. Mi sembrava di aver' appena fatto un'altra nuova scoperta nel mio camino.
La mia vita andava avanti senza poter essere fermata.
Saliva senza chiedermi se ero d'accordo, oppure no.
La migliore cosa che potevo fare, era quella di non oppormi, di accettare, seguirla docilmente e con tanta attenzione per non restare mai indietro, per essere sempre presente e pronto in ogni suo momento.
Prima ancora di entrare nella nostra nuova aula, mi sembrava di aver già imparato una grande lezione.
Fatto un altro passo avanti nella mia evoluzione.
Appena entrati, con tanta tranquillità , ma in un modo meno accogliente della nostra ex maestra, la dirigente ci ha detto di andare nei banchi, ognuno al posto che aveva nell'anno precedente, poi con pazienza ed in silenzio, ha aspettato finché tutti noi eravamo seduti.
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