Il regalo. Del vento tramontano fiabe italiane popolari / Подарок северного ветра. Итальянские народные сказки. Отсутствует
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СКАЧАТЬ dove venite? – gli chiese la locandiera.

      – Dal fondo del bosco, – disse il ladrone.

      – E avete mai visto una più bella di me?

      – Sì che l’ho vista, – disse il ladrone.

      – E chi è?

      – È una ragazza che abbiamo con noi.

      Così la Bella Venezia capì che sua figlia era ancora viva.

      Alla locanda veniva ogni giorno a chieder l’elemosina una vecchia, e questa vecchia era una strega. La Bella Venezia le promise metà delle sue ricchezze se riusciva a trovare sua figlia ed ammazzarla.

      Un giorno la ragazza, mentre i ladroni erano via, stava cantando alla finestra, quando passò una vecchia che disse:

      – Vendo spille! Vendo spille! Bella ragazza, mi fai salire? Ti faccio vedere uno spillone per il capo che è una meraviglia!

      La fece salire, e la vecchia, con l’aria di mostrarle[29] come le stava bene uno spillone nei capelli, glielo ficcò nel cranio.

      La ragazza morì.

      Quando tornarono i ladroni e la trovarono morta, scoppiarono tutti in lagrime, pur col cuore peloso[30] che avevano. Scelsero un grande albero dal tronco cavo e la seppellirono nel tronco.

      Il figlio del Re andava a caccia. Sentì i cani abbaiare, li raggiunse; erano tutti a raspare con le zampe sul tronco di un albero.

      Il figlio del Re ci guardò dentro e trovò una bellissima ragazza morta.

      – Se tu fossi viva, ti sposerei,[31] – le disse il figlio del Re, ma anche morta non posso staccarmi da te.

      Suonò il corno, radunò i suoi cacciatori, e la fece portare a palazzo reale. La fece chiudere in una stanza, senza che la Regina sua madre ne sapesse e passava la giornata in quella stanza, a contemplare la bella morta.

      La madre, insospettita, entrò nella stanza all’improvviso.[32]

      – Ah! E’ per questo che non volevi uscire! Ma è morta! Che te ne fai?[33]

      – Morta o non morta, non so vivere lontano da lei![34]

      – Almeno falla pettinare![35] – disse la Regina, e fece chiamare il Real Parrucchiere.

      Il Real Parrucchiere cominciò a pettinarla, e gli si ruppe il pettine. Prese un altro pettine e gli si ruppe anche quello. Così, uno dopo l’altro, ruppe sette pettini.

      – Ma cos’ha in testa questa ragazza? – chiese il Real Parrucchiere. – Voglio guardarci. – E toccò una capocchia di spillone. Tirò piano piano, e man mano che tirava lo spillone, la giovane ripigliava i colori[36], e aperse gli occhi, sospirò, respirò, disse:

      – Oh! – e s’alzò in piedi.

      Si fecero le nozze. Tavolate anche per le vie.[37] Chi voleva mangiare mangiò e chi non voleva non mangiò.

      Ah Signore!

      Una gallina a ogni peccatore!

      A me che sono peccatoraccio,[38]

      Una gallina e un gallinaccio!

(Abruzzo)

      Le domande da rispondere

      1. Perché la bella Venezia volle uccidere la sua figllia?

      2. Cosa fece lo sguattero?

      3. Cosa egli portò alla bella Venezia per dimostrare che ebbe eseguito il suo ordine?

      4. Cosa dissero i ladroni dopo aver trovato nella loro tana una bella ragazza?

      5. Cosa faceva la ragazza per i ladroni?

      6. Come era tolto l’incantesimo?

      Lo sciocco senza paura

      Un uomo aveva un nipote che era stupido: non capiva niente ma non aveva paura di nulla. Quell’uomo partì e lasciò detto[39] al nipote che stesse attento ai ladri, che non portassero via la roba di casa. E lui:

      – Che sono questi ladri? Che cos’è questa roba di casa? Io non ho paura di niente.

      Vengono i ladri, gli dicono:

      – Cosa fai qui, ragazzo? Noi dobbiamo rubare.

      – E be’, e con ciò?[40] E rubate pure, chi ve lo impedisce? Credete che io abbia paura? – e li lasciò rubare tutto.

      Torna lo zio e vede la casa svaligiata. Dice al nipote:

      – Hai fatto venire i ladri?[41]

      – Io? Io ero qui sulla porta. Sono venuti i ladri. Hanno detto: «Che fai qui? Dobbiamo rubare». «E chi ve lo impedisce?», gli ho detto, «guarda che tipi!» e loro hanno rubato. Io non c’entro.[42]

      L’uomo pensò che aveva un fratello prete, che avrebbe potuto educarlo meglio.

      – Devi andare da tuo zio prete, – gli disse.

      – Che cos’è questo zio prete? Io non conosco zii preti, io non conosco nessuno, se vogliamo andare dallo zio prete su, andiamoci!

      Lo zio prete la prima sera gli disse:

      – Stasera devi andare a spegnere i lumi in chiesa.

      E il nipote:

      – Cosa sono questi lumi? Che cos’è questa chiesa? Io non conosco lumi, io non conosco chiesa; andrò dove volete, non ho paura di niente.

      Lo zio aveva detto al sacrestano che mentre il nipote spegneva i lumi calasse un corbello pieno di candele e dicesse:

      – Chi vuol vedere il Regno dei Cieli, venga qui dentro.

      Il nipote vede il corbello, sente la voce e dice:

      – Che cieli, che cieli, io non conosco cieli, aspettatemi che vengo.

      Prende un coltello e taglia la fune. Il sacrestano tira e gli rimane la fune in mano.

      La sera dopo lo zio prete comandò al sacrestano che si mettesse in una bara e si fingesse morto per poi far paura al nipote.

      – Questa sera vai a vegliare un morto, – disse al ragazzo.

      – Che СКАЧАТЬ



<p>29</p>

con l’aria di mostrarle – притворившись, будто хочет показать ей

<p>30</p>

pur col cuore peloso – хоть и с недобрыми сердцами

<p>31</p>

Se tu fossi viva, ti sposerei. – Будь ты жива, женился бы на тебе.

<p>32</p>

all’improvviso – неожиданно

<p>33</p>

Che te ne fai? – Что тут поделаешь?

<p>34</p>

non so vivere lontano da lei – не могу жить без нее

<p>35</p>

Almeno falla pettinare! – По крайней мере, вели причесать ее!

<p>36</p>

ripigliava i colori – порозовела, ожила

<p>37</p>

Tavolate anche per le vie. – Застолье устроили и на улицах.

<p>38</p>

peccatoraccio – большой, очень нехороший грешник (суффикс accio имеет оттенок уничижения)

<p>39</p>

lasciò detto – сказал

<p>40</p>

E be’, e con ciò? – Ну и что?

<p>41</p>

Hai fatto venire i ladri? – Ты впустил воров?

<p>42</p>

Io non c’entro. – Я тут ни при чем.