I Puritani di Scozia, vol. 1. Вальтер Скотт
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Название: I Puritani di Scozia, vol. 1

Автор: Вальтер Скотт

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная классика

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СКАЧАТЬ sì preziosi vantaggi il nostro Niel aveva saputo accoppiarne un altro non dispregevole; poichè ebbe il segreto di conquistare il cuore e d'ottenere la mano d'una vedova, padrona della principale osteria di quella piccola città, nel cui circondario ei dava fiato alla sua piva. Il primo marito di cotesta donna era un rigido presbiteriano, onde per vero dire i più teneri di questa setta gravemente si scandalizzarono, che ad uom sì virtuoso ella avesse dato per successore un ciurmadore, sol dedito a studj mondani. Ma siccome non v'era chi al pari di lei vendesse buona birra in tutta la città, o chi men di lei battezzasse l'acquavite, serbossi in fama, e la sua casa divenne ospizio di tutte le fazioni diverse. Aggiungasi che l'indole del nuovo marito era oltre ogni dire maneggevole, ed avea la sapienza di governare il timone della sua barchetta con tanto ingegno che le ondate delle sette non giugnessero ad affondarla. Sempre d'allegro umore, fornito d'una buona dose di accorgimento e malizia, e pensando sopra tutte le cose al proprio interesse, non si prendea grande fastidio delle dispute che dilaceravano la chiesa e il governo. Ma più adeguatamente faremo noto al leggitore il temperamento del nostro ostiere suonatore col presentargli un abbozzo delle istruzioni, che tornando a casa egli diede alla sua figlia Jenny, intantochè la turba de' confratelli del Pappagallo sedeasi intorno ad una grande tavola, che teneva il mezzo della sala principale dell'osteria. Jenny toccava il suo anno decimosettimo, nè erano anche tre mesi dacchè la madre di lei aveva abbandonata la casa per trasferirsi, o a parlare più aggiustatamente, per essere trasferita in quel tranquillo soggiorno, d'onde nessuno è per anche tornato addietro. Jenny adunque incominciava a tener luogo della madre nel dar opera a quegli ufizi, che con tanta lode adempiea la defunta.

      »Jenny! (le diceva Niel, tantochè la giovinetta lo aiutava a sbarazzarsi della sua cornamusa); Questo, come vedi, è un giorno che ne conduce molti avventori. Ti stia sempre dinanzi agli occhi l'esempio della tua povera madre. Ella era affabile e cortese con tutto il mondo, e co' piccoli e coi grandi, e co' Presbiteriani e co' Reali. Qualunque cosa domandi il sig. Enrico Milnwood, abbi cura che gli venga fornita: farà molta spesa, ne son sicuro. Capitano del Pappagallo, non vorrà stogliersi dalle vecchie usanze. Forse non pagherà; anzi lo prevedo che non pagherà, perchè ha un vecchio zio che tiene stretti assai assai i cordoni della sua borsa. Ma ciò non ti dia fastidio; saprò ben io cavar denari da quel vecchio avaro, col farlo arrossir d'un tal debito – Quel che vedi là è il nostro ministro spirituale che giuoca ai dadi col tenente Graham; sii civile e manierosa verso di tutti. Ne' tempi in cui viviamo è buona cosa l'aver amici e fra le sottane nere e fra gli abiti rossi. – Se i dragoni gridano per aver birra, non conviene lasciarsene chieder due volte. È vero che non pagano sempre, ma viene il momento che pagano. Tu sta' attenta a notare tutto quello che prendono. – Ah! ah! ecco là il sergente Bothwell! scommetto che non van via di tavola prima d'essersi bevute le dieci lire di Scozia, prezzo della vacca che mi vendettero.»

      »Ma padre mio! soggiunse Jenny, vi è chi pretende che abbiano tolta questa vacca ad una povera donna, unicamente perchè nella trascorsa domenica era stata ad ascoltare un ministro presbiteriano che predicava in mezzo d'un campo.»

      »Tu sei sciocca! le disse il padre, abbiam noi forse bisogno di sapere d'onde venga il bestiame che ne viene venduto? Ci pensi la coscienza de' venditori! – Ma Jenny! fa attenzione a quell'uomo che ha l'aria cupa e accigliata, e sta seduto solo ad una tavola volgendo le spalle a tutti, quasi avesse paura d'essere riconosciuto.»

      »Egli è arrivato poc'anzi, rispose Jenny, sopra un cavallo tutto coperto di spuma e sudore, e credo che solamente, per dargli tempo di riposare, siasi fermato nella nostra osteria.»

      »Ciò a noi poco importa. È però verissimo, ora ci penso, che gli ho veduto fare un moto come di sorpresa quando entrarono qui gli abiti rossi. Dagli quel che domanda, ma astienti dal farlo ciarlare che potresti eccitare l'attenzion de' soldati sopra di lui. Unicamente, se volesse dormire qui, non gli assegnare una stanza a parte, affinchè se fosse mai che la giustizia il cercasse, non venga detto che noi volevamo nasconderlo. – Quanto a te, Jenny, te lo ripeto, sii cortese con tutto il mondo. Non ti mettere fastidio delle cose che qualche giovanotto potesse dirti. Nella nostra condizione fa d'uopo sapere ascoltar tutto, e la tua brava madre avea ad ognora pronta la sua risposta per le rime. Non permettere però che si prendano libertà colle mani, e se t'abbattessi in qualche sfacciato, non indugiare a chiamarmi. – Quando la birra incomincerà a fermentare nelle teste dei bevitori, osserverai che si mettono a parlare del governo e della chiesa; poi si riscaldano, poi attaccano briga. Lasciali fare, Jenny! Non v'è alcuna cosa che dia tanta sete come la collera: più litigheranno, più beveranno. Allora però sarà bene che tu metta in giro la mezza birra, bevanda rinfrescativa per essi, e già non se ne accorgeranno.»

      »Ma, e se venissero alle mani com'è accaduto da poco tempo, non dovrò venire ad avvertirvi?»

      »Non far mai simile pazzia! Chi vuol frammettersi nelle baruffe, ne ha spesso mercede di botte. Se son soldati che sguainino la sciabola, chiama la guardia. Se dei nostri, che dessero di mano alla paletta e alle molle da fuoco, manda ad avvertire il bailo e le guardie di polizia; ma non incomodarmi. Sono dilombato a furia di perdere il fiato tutt'oggi, e voglio desinare in santa pace. – Oh osserva! il signore… cioè l'ex-signore di Lickiput, che mangia una aringa affumata e beve una foglietta di mezza birra. Tiralo per la manica, e digli che lo prego venire a pranzo con me. In altri tempi fu un buon avventore, e non gli mancano che i modi per esserlo tuttavia. Beve ancora volentieri come quando era ricco. Se vedi qualche povero diavolo, privo di denaro, e che abbia bisogno di bere per una volta, dagli un bicchiere di birra: è una piccola spesa e serve a far buona riputazione al negozio. – Da brava la mia figliuola! fa che tutti sieno contenti di te. Ma prima d'ogni altra cosa imbandisci il mio desinare, e portami due boccali di buona birra, e una misura d'acquavite.»

      Dopo avere in tal guisa date le opportune istruzioni al suo primo ministro, Niel e l'ex-signore, cui in allora non parea vero d'essere commensale dell'ostiere, entrarono in un gabinetto appartato per passare insieme tranquillamente quanto rimanea di serata.

      Vedeasi in quel momento gran moto nella gala cui presedeva Jenny. I cavalieri del Pappagallo aveano già portato il brindisi al lor capitano, il quale nel pensare a sè prendeasi parimente a cuore che nulla mancasse ai suoi convitati. Ma a poco a poco il numero di questi diminuiva, e i cinque o sei che rimanevano ancora, incominciavano a pensare alla ritirata, cosa che il giovine Milnwood aspettava con molta impazienza.

      Stavano ad un'altra tavola poco distante da questa il sergente e il caporale, de' quali Niel aveva parlato, e che appartenevano al reggimento delle guardie di Claverhouse; reggimento instituito a un dipresso alla foggia de' moschettieri di Francia, i quali allorchè uscivano del lor corpo, venivano posti come ufiziali in altri reggimenti. Vi erano giovani spettanti a buone famiglie, circostanza onde superbivano gl'individui del corpo medesimo, e crescevano in quel tuono d'arroganza ch'era in essi caratteristico. Il sergente or menzionato offeriva una segnalata prova di ciò.

      Egli era generalmente conosciuto nel proprio corpo sotto il nome di Bothwell, ma il suo nome di nascita era Francesco Stuardo. Discendea in retta linea da Francesco Stuardo, conte di Bothwell, rinomato per lo spirito suo turbolento, e per la parte presa da lui a tutte le querele che avendo funestato il regno di Giacomo VI re di Scozia, fruttarono allo stesso conte l'esilio, in cui terminò fra lo squallore dell'indigenza i suoi giorni. Il pronipote di questo, dopo avere servito come semplice soldato ne' paesi stranieri e nella Inghilterra, e dopo essere soggiaciuto a tutte le vicissitudini della fortuna, si vide costretto a contentarsi d'un grado di sergente nel reggimento delle guardie; nè gli giovò a trovare maggiori riguardi l'appartenere egli stesso alla famiglia reale, perchè il padre di Francesco Stuardo era figlio naturale di Giacomo VI. Una forza di corpo, in esso più che ordinaria, molta destrezza nel maneggio dell'armi, e la circostanza rilevante della sua nascita, gli aveano per vero dire conciliato l'animo degli ufiziali, ma l'indole sua naturale corrispondeva molto alla licenza e alla brutalità degli altri suoi compagni, che dalla consuetudine di far pagare le ammende e le tasse imposte su i Presbiteriani refrattari si erano formati un animo propenso all'oppressione e alla tirannide. Essi erano sì fattamente avvezzi ad incaricarsi di tali odievoli spedizioni, che credevano a СКАЧАТЬ