Il Clan Del Nord. Jessica Galera Andreu
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Название: Il Clan Del Nord

Автор: Jessica Galera Andreu

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Героическая фантастика

Серия:

isbn: 9788835429210

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СКАЧАТЬ finito per ferire di più la giovane donna.

      “Sylvaen, ti prego...”

      “Ti amo Jaren. Lo so che è una follia, tu sei un principe e io...io una contadina, ma ti amo. Non lasciarmi, ti prego.”

      La porta si aprì in quel momento e Sylvaen si allontanò, davanti al muto ringraziamento di Jaren alla persona appena arrivata: Elessa, la madre della ragazza e di Erik, una donna dal corpo voluminoso, che aveva fatto perdere la testa a molti uomini di Jaren.

      “Maestà!”esclamò con entusiasmo

      In due lunghi passi la donna fu accanto al ragazzo e lo abbracciò forte dandogli una pacca sulla schiena con tanta veemenza, che le poche parti del corpo che non gli facevano male cominciarono a farlo.

      “Mia signora...”

      “Ho appena scoperto che è tutto finito!”esclamò con il suo vocione. “Congratulazioni, e che gli dei ti benedicano!”

      “Grazie. Abbiamo solo fatto il nostro dovere.”

      “Si, si...Lunga vita al re di Isalia, e a suo figlio, ovviamente, al suo glorioso esercito. Ho sentito che ve ne andrete a breve. Spero che almeno stasera rimanete a festeggiare.”

      “Certo.”

      “Sylvaen”urlò di nuovo. “E' pronta la cena. Jaren potrebbe restare con noi oggi.”

      “Lo apprezzo, mia signora, ma vorrei fare un bagno e riposarmi un po'. Ceneremo durante la celebrazione, quindi Sylvaen non dovrà preoccuparsi di cucinare nulla.”

      “Per lei non è un fastidio, ma un onore, vero, figlia?”

      La donna mise un braccio intorno alla figlia e la strinse contro il suo petto, mentre guardava Jaren, con volto imperscrutabile.

      “Esatto.”mormorò, quasi senza voce.

      “Comunque”insistette”non ce n'è bisogno.”

      “Va bene”concordò la donna”Ci vediamo stasera allora”.

      Jaren indietreggiò lentamente e salutò con un silenzioso cenno del capo. Uscendo di casa, si appoggiò al muro e chiuse gli occhi. L'immagine di Sylvaen che lo supplicava di portarla con sé riecheggiava nella sua testa più e più volte. Avrebbe dovuto averlo previsto prima di accettare la richiesta di Erik di andare a salutarla, anzi, quello che non avrebbe mai dovuto accettare era di abbandonarsi tra le braccia di Sylvaen o di qualsiasi altra ragazza di quel luogo, dove solo il più severo dovere avrebbe dovuto portarlo. Non erano pochi i soldati che avevano fatto lo stesso con tante altre ragazze del paese, molte di loro ingannate solo dall'idea di farli innamorare e farsi portare a Isalia, lontano da Vianta e dalle poche possibilità che il villaggio offriva. Obiettivo che molte ragazze si erano proposte verso lo stesso Jaren. Lui lo sapeva, ma sebbene avesse cercato di essere chiaro con loro sin dall'inizio, pensava anche che fosse inevitabile per loro mantenere la speranza nel fare innamorare il principe e farsi portare a Isalia, affrontando il re e qualunque altra cosa necessitasse, o almeno, farsi portare a vivere nel castello o in qualsiasi altra bella casa, potendo usufruire del denaro necessario per garantire il loro benessere per il resto della vita. Inoltre non usciva vuoto da quegli incontri con quelle giovani donne, dalle quali aveva ottenuto momenti piacevoli e divertenti senza impegni, ma quando si era imbattuto nella sorella di Erik le cose erano cambiate. Il ragazzo era diventato come un fratello per lui, e trattare Sylvaen nello stesso modo di qualsiasi altra giovane sarebbe stato offensivo nei confronti di Erik, che inizialmente era sospettoso riguardo a ciò che sua sorella potesse aspettarsi dal principe. Jaren aveva rinunciato ad altre possibilità e prolungato troppo il suo divertimento con Sylvaen, qualcosa che lei aveva comprensibilmente interpretato in modo diverso.

      Nel mezzo dei suoi pensieri, Jaren sussultò quando l'anta della finestra sbatté contro il muro a pochi centimetri dalla sua testa e poté udire le voci di Sylvaen ed Elessa.

      “Domani partirà e lo farà da solo con la sua gente”esclamava quest'ultima, mentre la sua mano batteva furiosamente sul tavolo. “Era l'unica opportunità che avevamo per uscire da tutta questa miseria, per abbandonare tutta questa povertà e marciume, e tu l'hai sprecata. Non sei più brutta delle altre, ragazza, e non capisco perché non hai saputo mettere un po' più della tua parte invece di limitarti ad essere una di quelle che gli scaldano il letto.”

      “Non sono stata una di quelle!”si difese Sylvaen.”Jaren ha avuto con me molto di più di quanto non abbia avuto con chiunque altra e questo è già un gran trionfo.”

      “E a cosa servirà questo trionfo se non ti porta con sé o non ti prende come moglie?Non ti capiterà mai più un principe sotto il tetto di questa disgustosa capanna, capisci?Non fai nemmeno in modo che qualcuno ti prenda in moglie.”

      “Madre, è determinato a sposare quella nobildonna. Non posso fare nient'altro. Ho sempre seguito le tue istruzioni ma...”

      “Ma niente. Non te ne rendi conto?Lo faccio per te e tuo fratello. A Isalia potrebbero curarlo i migliori guaritori.

      “Erik dice che Jaren glielo ha promesso e mio fratello gli crede sulla parola.”

      “Sciocchezze!Credi che quando il principe se ne sarà andato da qui si ricorderà di noi?”

      “Beh, se sei cosi disperata da voler lasciare Vianta e raggiungere Isalia, dovrai accontentarti di quell'altro soldato, Atsel. Pende dalle mie labbra, mamma, e potrebbe darci una bella vita.”

      “Un soldato...quando abbiamo un principe. Stai abbassando di molto il livello, non credi? Abbiamo un'ultima opportunità. Digli che sei incinta, che aspetti un figlio suo, un nipote del re. Non potrà disinteressarsi così.”

      “Madre, non è un idiota. Se ne accorgerà.”

      “Come? Non hai fatto tutto ciò che deve esser fatto perché ciò accada? Una volta che ti accetta, se non sei incinta, vai avanti e se non ne vuole più sapere di te, rivolgiti al tuo soldato per darti quella prole.”

      Jaren si raddrizzò e si allontanò lentamente e serenamente, disgustato da tutto ciò che aveva sentito. Poteva aspettarsi simili trucchi da tante giovani donne lì che, spinte dal bisogno cercavano di capire come procurarsi una vita migliore, ma da Elessa, Sylvaen e quindi da Erik non se lo sarebbe mai aspettato. Si scostò i capelli dal viso e accelerò il passo, non prestando più attenzione alle persone che ancora lo ringraziavano per la pace raggiunta passandogli accanto. L'accampamento era a nord del villaggio, e tutto ciò che voleva era sdraiarsi nella sua tenda, chiudere gli occhi e dimenticare il mondo per un pò.

      Ma era riuscito a fare a malapena qualche passo quando la voce familiare di un bambino lo fece fermare e voltare.

      “Jaren” gridava mentre correva”Jaren devi venire a vedere!.”

      “Che c'è Phileas?”

      “Lora è morta” rispose il ragazzo. Il suo respiro era ancora accelerato per la corsa che aveva fatto per arrivare fino a lì, probabilmente dalla vecchia fattoria di Lora, situata dall'altra parte del ponte, fuori Vianta. Le dicerie si erano diffuse rapidamente, come le voci della pace giorni prima, o all'arrivo del principe di Isalia in persona più di tre mesi prima. La felicità era durata solo pochi minuti e di nuovo un evento oscuro incombeva sul villaggio. Le donne si portarono le mani alla bocca, inorridite dalla notizia che quel ragazzo stava portando, e nemmeno gli uomini nascosero la loro espressione di grave preoccupazione.

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