Il giorno dell’Oceano. Le avventure di Santo, merluzzo-postino. Alisa Joel K
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      Le avventure di Santo, merluzzo-postino

      Alisa Joel K

      Illustrator Masha Samodelkina

      Translator Francesco Occhipinti

      © Alisa Joel K, 2021

      © Masha Samodelkina, illustrations, 2021

      © Francesco Occhipinti, translation, 2021

      ISBN 978-5-0053-1268-6

      Created with Ridero smart publishing system

      Preambolo

      Nel mondo abitato ci sono in tutto tre elementi – l’acqua, la terra e l’aria. Ad ognuno di questi elementi è dedicata una propria festa. Si avvicinava il giorno dell’acqua, il Giorno dell’Oceano, la più importante festa per gli abitanti delle profondità marine. Tutti si preparavano a questo evento, e in tale circostanza ovviamente la posta ferveva di lavoro.

      La stella marina

      Dopo avere riappacificato gli orsi ed i pinguini, Santo era tornato a casa. Se ancora non sapete chi sia Santo, ebbene, lui è un postino, un merluzzo postino, molto onesto e affidabile.

      Se aveste potuto osservare la sua tana, avreste visto come lui si dondolava ritmicamente sulla sua amaca. E vi sarebbe parso che stava dormendo. Ma Santo non dormiva, poiché il giorno seguente per lui era molto importante.

      Non appena i primi raggi del sole iniziavano a scintillare sulla superficie marina, Dente a Sciabola, il direttore dell’ufficio postale, ha convocato tutti i postini per premiare solennemente Santo per l’eccellente lavoro compiuto.

      “Caro Santo”, iniziò il suo discorso Dente a Sciabola, “tu ti sei sempre dimostrato un corriere esemplare. Ma la tua professionalità durante il tuo ultimo incarico è stata eccelsa”, il direttore emise un colpo di tosse pieno di significato – infatti l’incarico era segreto e non se ne poteva divulgare i dettagli neppure tra i suoi. “Per i tuoi servizi è stato deciso di insignirti del simbolo d’onore, rispettando la tradizione della posta marittima, e di ricompensarti con…”

      “…una medaglia”, pensò Santo.

      Il direttore sembrava avere letto i suoi pensieri:

      “…non soltanto una qualsiasi medaglia, ma una vera stella!” con queste parole Dente di Sciabola presentò a tutti i convenuti una stella di mare di un rosso brillante e con i raggi piccoli, eccezionalmente proporzionata.

      “Santo, lei è Stella, fate la vostra conoscenza. Da ora in avanti voi lavorerete insieme!” concluse Dente di Sciabola e fissò la stella sulla cinghia della borsa da corriere di Santo.

      Questa era la tradizione alle poste: come ricompensa per incarichi importanti veniva affidato al corriere un piccolo compagno. Questo poteva essere un riccio di mare oppure, come nel caso di Santo, una stella marina.

      Per Stella era il primo incarico ufficiale e la stella si preoccupava: sarebbe stata simpatica al postino?

      Non appena Dente di Sciabola finì il discorso, tutti applaudirono con gioia. Solo Santo sembrava un po’ deluso. I colleghi si avvinavano e amichevolmente gli battevano le pinne sulle spalle, congratulandosi:

      “Bravo Santo!” lo elogiò un vicino di casa.

      “Permetti che ti faccia un complimento, avrai un eccellente collega di lavoro!” si complimentò il cugino di Santo.

      “Ora con la stella, sei una vera bellezza!” continuò un vecchio amico.

      “Finitela di prendermi in giro”, risposte Santo. “Non ho fatto nulla di eroico. E poi tutti sanno che le stelle di mare sono delle chiacchierone stupide, di cui non ci si può fidare”.

      Tutti tacquero e rivolsero lo sguardo alla Stella, che ovviamente aveva sentito queste parole offensive. Per salvare la situazione, uno dei colleghi anziani di Santo disse:

      “Non fare il modesto, tutti sappiamo, che con un compagno si lavora più piacevolmente”.

      E i complimenti continuarono.

      Però a Santo non piaceva affatto l’idea di lavorare con una stella marina: era la verità che avevano fama di essere poco serie. E nel lavoro del postino ci doveva essere serietà, esattezza, concentrazione. Ed inoltre Santo era abituato a lavorare da solo, e non voleva proprio adattarsi ad un compagno di lavoro. Per questo motivo, dopo la cerimonia, si attardò per parlare il Direttore Dente di Sciabola:

      “Si può iniziare il lavoro insieme da settimana prossima?” chiese con la speranza nella voce Santo.

      “Perché aspettare settimana prossima? Subito potete iniziare a lavorare insieme”, rimase sinceramente perplesso Dente di Sciabola.

      Stella stava per scoppiare in pianto, perché non avevano nemmeno iniziato a lavorare insieme, e lei già non piaceva a questo postino.

      Santo nel frattempo trascinava la cinghia della borsa da postino così che la Stella si trovava ad essere dietro le sue spalle, mentre lui cominciava a nuotare verso il deposito.

      Cavalluccio

      Alla distribuzione delle consegne della mattina c’era Cavalluccio.

      I cavallucci di mare sono molto lenti, e per questo non vengono assunti come corrieri, ma molti di loro lavorano come magazzinieri.

      “Ciao, Santo!” lo salutò il Cavalluccio, che sedeva su una grossa pietra.

      Santo con tutto il cuore sperava che Cavalluccio non notasse la stella.

      “E che cos’hai sopra lo zaino?” subito si interessò il magazziniere.

      Gli toccava rispondere:

      “Mi hanno premiato oggi, con una stella, per avere fatto un servizio esemplare”.

      “E perché la porti dietro?” Cavalluccio non la piantava.

      “Dietro?” Santo faceva finta di non avere neppure notato come la stella fosse finita dietro sulle spalle. “La cinghia si sarà guastata, probabilmente”, rispose con noncuranza il corriere e si aggiustò la borsa in modo tale che ora Stella si trovasse davanti.

      “Ecco, così meglio”, approvò Cavalluccio.

      Santo non disse nulla, si affrettò a mettere tutti i pacchi nella sacca. Per evitare ulteriori domande, non si fermò nemmeno a verificare la lista delle consegne e nuotò via verso il primo indirizzo.

      Fino a mezzogiorno Santo si sforzò di non prestare alcuna attenzione alla stella e ignorò qualsiasi suo tentativo di partecipare al lavoro. Verso metà giornata però capì che non poteva continuare così e si rivolse alla collega:

      “Senti, Stella, facciamo un patto. Ti chiedo solo di non disturbarmi. Per il resto io me la cavo benissimo da me. D’accordo?”

      “Ma per essere più efficienti noi possiamo dividere il lavoro”, con prontezza scattò la stella. “Per esempio, io prendo la lista delle consegne e СКАЧАТЬ