Vampiri Gemelli. Amy Blankenship
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Название: Vampiri Gemelli

Автор: Amy Blankenship

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Ужасы и Мистика

Серия:

isbn: 9788835420668

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СКАЧАТЬ e alla fine non era riuscito più a resistere.

      Suo fratello aveva ragione su una cosa ... era stanco di stare da solo. Ma ora che era a casa, poteva sentire il fetore degli abomini di Tadamichi affliggere il regno degli umani. L’aveva riempito non solo di vampiri come loro, ma anche di mezzosangue che non avevano fatto altro che seminare ludibrio e costernazione.

      Dopo che era risorto, Tadamichi aveva preferito dimorare in ciò che una volta erano sontuose catacombe medievali, da cui riemergeva di tanto in tanto, e solo per fare altre vittime da portare sotto terra con sé.

      Hyakuhei fissò lo sguardo sul soffione della doccia ... cercando di controllare la sua rabbia, e capì di non esserciriuscito quando vide lo specchio del bagno creparsi.

      Tadamichi lo aveva accusato di nascondersi al mondo, ma non era vero.

      “È Tadamichi che si nasconde. - pensò cupamente - Non riesce a guardare la distruzione che semina attorno. Grazie a lui, le notti non sono più buie e silenziose, ma piene delle grida delle sue vittime.”

      Chiuse l’acqua e uscì dalla doccia, senza curarsi di coprire le sue nudità. Non si asciugò neppure; prese solo un panno di cotone nero e si tamponò leggermente la folta capigliatura color ebano. Poi s’infilò la tunica per dormire.

      Tornò alla sua finestra nel soggiorno, si sedette sul davanzale e si mise a guardare il magnifico panorama che si apriva alla sua vista.

      Hyakuhei sorrise con malvagità, lanciando lo sguardo sul basso edificio che aveva di fronte.

      “L'oscurità palpita di vita, grazie ai demoni, Fratello. E questa città con i suoi alti grattacieli li ha accolti tra le sue braccia!”

      *****

      Yuuhi riapparve nel centro della città pochi minuti prima dell'alba. Sentiva già il calore del sole sulla pelle e accelerò il passo verso il Grand Hotel, al centro della metropoli. Sotto i lussuosi edifici a cinque stelle, celato agli occhi del mondo, si ergeva il castello sotterraneo di suo padre. Era meraviglioso quanto quelli che ospitava gli umani danarosi al piano di sopra…e forse anche più. Suo padre preferiva dimorare lì.

      Yuuhi varcò le porte d’entrata dell’Hotel e attraversò l'atrio. Ignorando il saluto amichevole della donna umana dietro la scrivania, Yuuhi varcò la porta con la scritta "manutenzione". Scendendo nel seminterrato, salì a bordo dell'ascensore di manutenzione che lo avrebbe portato al piano interrato. Da lì, si apriva il passaggio nascosto che conduceva al castello di suo padre.

      Sentendo con sollievo il buio chiudersi intorno a lui come uno scudo protettivo, il bambino dai capelli color platino corse attraverso i tunnel tortuosi come se cercasse di sfuggire all'oscurità ... o di acciuffarla.

      Yuuhi era uno dei pochi privilegiati ammessi nella dimora privata di Tadamichi ... aperta solo ai mostri che Tadamichi stesso aveva generato. Il bambino era stato uno dei suoi primi figli, e il legame di sangue che c’era tra loro gli permetteva di rimanere in contatto mentale con suo padre…e partecipare in piccola parte al suo potere. Poteva anche avvertire gli stati d’animo di Tadmichi e regolarsi di conseguenza…anche se questo era abbastanza fastidioso.

      Anche in quel momento poteva percepire la sua rabbia…e ne capiva anche il motivo: suo fratello Hyakuhei. Solo lui riusciva a farlo infuriare così. Sopportare il peso della gelosia e del rifiuto era difficile anche per un essere soprannaturale come Tadamichi!

      Yuuhi scivolò silenziosamente nelle stanze del suo padrone, ma rimase nell'ombra ad osservarlo. Era un figlio paziente e sapeva attendere senza scomporsi che Tadamichi lenisse la sua rabbia.

      Tadamichi fissò il suo riflesso nello Specchio delle Anime, poi distolse lo sguardo con un ringhio di rabbia. Suo fratello aveva interrotto il contatto telepatico…lasciandolo di nuovo solo. Ogni volta che parlavano, Hyakuhei alla fine interrompeva la conversazione, e questo lo faceva infuriare tremendamente. Cominciava a credere che i rapporti tra loro non sarebbero mai più tornati quelli di un volta.

      Tutti quei secoli di lontananza tra loro non erano stati una punizione abbastanza crudele? Hyakuhei avrebbe mantenuto le distanze per sempre?

      Percependo un lieve movimento nel regno delle ombre, agitò nervosamente una mano…e in quell’istante tutti i mezzosangue che si trovavano a non più di due metri da lui presero fuoco in una nuvola di zolfo. Non ci sarebbero stati testimoni della sua ennesima sconfitta con il fratello! Poi scorse il suo figlio prediletto nascosto nell’ombra, l’unico a cui permetteva di guardare nella sua anima oscura.

      Ignorandolo per un attimo, Tadamichi attraversò lentamente la stanza con le mani giunte dietro la schiena e si fermò davanti ad un ritratto incorniciato, guardandolo con aria soddisfatta, e del tutto insensibile alle urla di agonia dei figli a cui aveva dato fuoco.

      Quel dipinto era stato fatto secoli e secoli addietro…molto prima delle guerre civili, e anche di quelle medievali. A prima vista poteva sembrare un ritratto di lui stesso in panni diversi…ma chi sapeva poteva riconoscere in quei due volti l’immagine di Tadamichi e di Hyakuhei, uguali come due gocce d’acqua. Si chiese com’era possibile che lui e suo fratello fossero così simili nell'aspetto ... e tanto diversi nell’anima. Suo fratello non aveva mai provato il vero amore... e il dolore del rifiuto?

      Accarezzò leggermente il volto ritratto di Hyakuhei, e in un fremito di rabbia afferrò il dipinto e lo scaraventò con violenza contro un muro invisibile. Il dipinto rimase sospeso in aria per un attimo, poi si squarciò, separando per sempre i due gemelli prima di cadere rovinosamente a terra. Quando vide il danno che aveva fatto il volto di Tadamichi si fece triste. Raccattò il dipinto da terra e con le mani provò a ricomporre per l’ultima volta l’immagine di loro due fratelli, ormai separati per sempre. Infine, lasciò cadere il quadretto sul pavimento, dove s’infranse definitivamente.

      Il suo amore per Hyakuhei era insondabile. In realtà voleva disperatamente condividere con suo fratello il piacere dell’esistenza. “Perché hai abbandonato me e la vita che avremmo potuto avere?” ululò nella sua testa. Poi percepì con un brivido una terza creatura tra lui e Hyakuhei: era Yuuhi, che poteva entrare di diritto nei suoi pensieri più nascosti.

      Yuuhi uscì dall'ombra, per consolare il suo padrone. Lo meravigliava il fatto che potesse nutrire dei sentimenti profondi per suo fratello, quando si era accorto a malapena delle urla di dolore dei suoi figli, che aveva appena condannato ad una morte tremenda.

      "Allora, li hai persi?" chiese Tadamichi, senza distogliere lo sguardo dall'immagine di suo fratello, che giaceva in pezzi a terra.

      Yuuhi annuì, ben sapendo che Tadamichi poteva vedere nei suoi pensieri. All’improvviso percepì un lampo di reminiscenza. Girò lo sguardo e catturò la visione delle statue disposte a cerchio alla sua sinistra. Erano di marmo bianco ed erano lì da sempre, per quanto lui potesse ricordare. Le fissò lentamente, una alla volta. Poi una di esse destò la sua attenzione.

      "Una ragazza." sussurrò Yuuhi, chiedendosi perché un maestro dei demoni provava piacere a circondarsi di statue di angeli. Erano creature celesti e bellissime, anche ai suoi occhi. Non aveva mai capito se fossero creature leggendarie o se davvero fossero esistite.

      "Ti racconterò la storia delle statue, figlia mio.” mormorò cupamente Tadamichi, distogliendo per un attimo lo sguardo dal dipinto. “E mi parlerai anche della statua di questa fanciulla?” mormorò Yuuhi, maliziosamente. Tadamichi sorrise malignamente. "Valle a dare un’occhiata più da vicino. L a curiosità è un sentimento davvero eccitante, non credi?”

      Yuuhi si avvicinò lentamente СКАЧАТЬ