Название: Cuori Infuriati
Автор: Amy Blankenship
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788893987394
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Non voleva che lei restasse da questa parte del Cuore del Tempo. Voleva portarla lontano da quello stupido di Tasuki ma, per ora, lei non era disposta a farlo. La spinse contro il muro, in un punto in cui lei non poteva sottrarsi. Era chiaro e semplice… non voleva che uscisse con Tasuki. Lo sguardo si posò sulle sue labbra, ricordando il bacio che gli aveva dato sotto l’effetto dell’incantesimo. Si chiese se lo avrebbe baciato così senza l’influenza di un incantesimo.
Senza pensare alle conseguenze, Toya abbassò la testa e catturò le sue labbra in un bacio affamato, cercando di farle capire che non voleva che rimanesse lì, ma che tornasse con lui. Poiché non riusciva a dirglielo con le parole, premette il proprio corpo contro il suo, facendola sussultare.
Colse l’occasione e intensificò il bacio già possente, gustando la dolcezza che già conosceva. Il suo corpo era come in fiamme mentre cercava di scoprire ogni luogo nascosto che riusciva a trovare. Il desiderio improvviso di entrare in lei emerse nel suo sangue guardiano, cercando di prendere il controllo della sua mente. Premendo la coscia tra le sue gambe, il suo corpo si muoveva a un ritmo che gli stava togliendo il fiato.
Strane sensazioni scuotevano il corpo di Kyoko e lei capì che doveva fermarlo subito… o le cose sarebbero andare troppo oltre. Lo spinse con tutte le sue forze, sperando che non le avrebbe opposto resistenza questa volta.
Rilasciandola con un ringhio, Toya fece un passo indietro, respirando affannosamente e cercando di non perdere il controllo. «Kyoko, io voglio solo che tu venga con me». Le sue parole, pronunciate dolcemente, erano piene di dolore per il rifiuto. La frangetta gli era ricaduta davanti agli occhi, nascondendo tutte le sue emozioni.
Lei scivolò dietro l’anta dell’armadio e prese una camicia, indossandola in fretta. Quando fece un passo indietro, Toya era sparito. Sospirò, poi trasalì quando sentì sua madre bussare alla porta.
«Kyoko, è arrivato Tasuki. Gli ho detto di aspettare e che sarai pronta tra un attimo, okay?» la voce dolce di sua madre la raggiunse. Kyoko diede un’ultima occhiata alla finestra, poi di nuovo allo specchio. Si portò le dita alle labbra, sentendo ancora il formicolio di quel bacio così infiammato. Con un sospiro di sconfitta, chiuse l’armadio e scese. Non trovando Tasuki in casa, si avvicinò alla porta e lo trovò fuori.
Toya vide Tasuki e Kyoko salutarsi. Rimanendo sull’albero, si allungò, afferrò un ramo di modeste dimensioni e lo lanciò verso Tasuki, colpendolo dietro la testa.
«Ahi.» borbottò il ragazzo, massaggiandosi la nuca e guardandosi intorno confuso. Non vedendo altri oggetti volanti, si girò di nuovo verso Kyoko. «Sei pronta? Ho pensato che potremmo vedere un film e poi mangiare qualcosa.».
Kyoko annuì e gli prese la mano, portandolo lontano da casa prima che Toya decidesse di lanciargli qualcosa che avrebbe davvero potuto ferirlo sul serio.
Più tardi, Tasuki riaccompagnò Kyoko a casa. Ridevano di gusto quando giunsero alla porta d’ingresso. «Tasuki, non ti ringrazierò mai abbastanza. Sono stata benissimo.». Gli sorrise, vedendo quanto lui fosse felice. Si era davvero divertita.
Tasuki le si avvicinò, accorciando la distanza finché i loro respiri non furono quasi vicini. «Kyoko, posso darti il bacio della buona notte?» le chiese a bassa voce sapendo che, in qualche modo, lei stava per sparire di nuovo.
Kyoko si guardò intorno con circospezione, sperando che nessuno stesse guardando. Annuì pensando: “Perché no… gli altri mi hanno baciata, perché non lasciare che anche Tasuki lo faccia, visto che è più gentile di loro?”.
Alzò il viso verso di lui e chiuse gli occhi in attesa. Sentendo le sue labbra scivolarle sulla guancia in un bacio innocente, aprì subito gli occhi per vederlo arrossire mentre la ringraziava e se ne andò. Kyoko rimase lì a pensare quanto fosse divertente la cosa. L’unica persona a cui aveva dato il permesso di baciarla non le aveva nemmeno dato un bacio vero. Ridacchiò tra sé, girandosi per entrare in casa.
Si sentiva meglio riguardo tutto ciò che era accaduto negli ultimi due giorni. Si sentiva anche pronta ad affrontare di nuovo il gruppo, così iniziò a preparare una borsa da portare via. Aveva promesso a Suki che avrebbe portato loro qualcosa di buono.
E poi, Toya aveva ragione. Non doveva essere così egoista da farli aspettare. Infilò nella borsa più cose che potesse e scrisse un messaggio dicendo alla sua famiglia che stava tornando nell’altro mondo e che sarebbe ritornata il prima possibile. Avrebbero capito… come sempre.
Dopo aver baciato Kyoko, Toya era tornato al campo dagli altri erano, decidendo di non pensarci più. Non aveva intenzione di pensare al fatto che lei fosse uscita con quel tizio. Non poteva fregargliene di meno. Si mise a camminare rabbiosamente avanti e indietro accanto al fuoco che avevano preparato per la notte.
Kamui lo guardò con diffidenza, massaggiandosi ancora la testa dove lo aveva colpito poco prima. Gli aveva solo chiesto se Kyoko stava bene… Toya non avrebbe dovuto colpirlo. Suki guardò Shinbe e alzò le spalle quando lui trovò il coraggio di chiedere: «Toya, ti ha detto per caso quando sarebbe tornata?».
Toya si voltò e strinse gli occhi verso Shinbe. «Come diavolo faccio a saperlo? Non sta parlando con me in questo momento e, per quanto mi riguarda, non mi interessa quello che fa.». Continuò a camminare avanti e indietro.
Shinbe sorrise, «Sì, ci siamo accorti che non ti interessa dal modo in cui stai consumando il terreno con i tuoi passi.».
«Sta’ zitto.» rispose Toya, consapevole che non l’avrebbe data a bere a nessuno… neanche a se stesso. Se avesse saputo che non lo avrebbe respinto, le avrebbe detto quello che provava per lei. In quel momento, ciò che gli dava più fastidio era il fatto che avrebbe potuto perderla. Era più spaventoso di qualsiasi altra cosa.
Smise di camminare vedendo il solco che Shinbe aveva appena indicato e sospirò. Non lo aveva mai detto ad alta voce né in mente prima d’ora, ma Kyoko era parte di lui e questo lo faceva impazzire. Toya se ne andò a passo veloce per controllare il santuario e vedere se era tornata.
Kyoko uscì dal portale del tempo così rapidamente che la pesantezza del suo zaino le fece perdere l’equilibrio. Poco prima che cadesse, una mano si allungò e la sostenne. Kyoko vide Kyou che era lì, illuminato dalla luce della luna, regale come un principe. Perché continuava a comparire in quel modo?
Allontanandosi da lui, deglutì nervosamente. «Kyou, che ci fai qui?». Quell’abitudine di avvicinarsi a lei furtivamente stava iniziando a sfuggire di mano.
Kyou osservò le emozioni che le scorrevano sul viso, notando meraviglia e una traccia di paura nei suoi occhi. Sapeva che aveva paura di lui e non gli importava perché era solo una timida paura, poiché non le avrebbe fatto del male. Lui glielo avrebbe fatto capire pian piano.
Senza voltarsi, guardò la statua vergine e poi di nuovo lei. «Perché sei andata a casa, sapendo che il Cuore di Cristallo Protettore è ancora qui?», il suo tono era pacato.
Kyoko si morse il labbro. Non voleva che nessuno lo sapesse. «Io… mi sentivo in imbarazzo.». Per qualche ragione, non riuscì a mentire fissando quegli occhi dorati.
«Fai bene a non mentirmi, sacerdotessa.» la voce di Kyou sembrava quasi seducente e Kyoko si sentiva come se stesse cercando di attirarla a sé. Come faceva a sapere СКАЧАТЬ