Название: Il Sorriso Perfetto
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9781094310718
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“Ho notato che ha detto che state cercando i fuggitivi,” disse. “E Xander Thurman?”
“Cosa c’entra?”
“Beh, è un serial killer anche lui. Ha cercato di uccidere me e due agenti del Dipartimento di Polizia di Los Angeles ed è in libertà. Quanti dei vostri lo stanno cercando?”
Corcoran la guardò come se fosse sorpreso di dover esprimere il commento successivo.
“Sulla base della descrizione che lei ha fornito delle sue ferite, lo vediamo come una minaccia meno immediata. E il suo attuale stato nel Programma di Protezione Testimoni ci fa preoccupare di lui in modo minore. Inoltre, attualmente la nostra priorità è per i diversi fuggitivi evasi da una struttura di detenzione psichiatrica criminale, non per un uomo della cui presenza nessuno è al corrente.”
“Mi sta dicendo che la vostra ricerca è pilotata da media e politica,” notò Jessie con tono deciso.
“Questo è un modo, non certo sconsiderato, di descrivere la cosa.”
Jessie apprezzò la sua onestà. E per uno nella sua posizione, non poteva realmente obiettare al fatto che si trattasse di un utilizzo irragionevole delle risorse. Jessie decise di lasciar perdere, per il momento.
“Ci sono potenziali piste?” chiese dubbiosa.
“Crediamo che i nostri migliori sforzi siano puntati sul signor Cortez. Il pensiero è che abbia approntato un piano per il post-fuga. Stiamo controllando il suo conto bancario, gli acquisti tramite carta di credito e i dati GPS del telefono nelle settimane precedenti all’evasione. Fino ad ora non abbiamo trovato nulla che possa essere utile come dei biglietti per un volo.”
“Non li troverete,” mormorò Jessie.
“Perché dice questo?”
“Cortez starà alle calcagna di Crutchfield. E vi garantisco che Bolton Crutchfield non andrà da nessuna parte.”
“Come può esserne tanto sicura?” chiese Corcoran.
“Perché non ha ancora finito con me.”
*
Quella notte Jessie non poté dormire. Dopo essersi girata e rigirata per quelle che le parvero delle ore, uscì da sotto le coperte e andò in cucina per prendersi un bicchiere d’acqua.
Mentre percorreva il corridoio rivestito di moquette, sentì subito che c’era qualcosa che non andava. L’agente federale che di solito stava seduto su una sedia all’intersezione tra il corridoio e il salotto non c’era. Jessie considerò l’idea di tornare in camera sua per prendere una pistola, ma poi ricordò che effettivamente non ce l’aveva. Il Servizio Federale gliel’aveva messa ‘sotto sicurezza’ fino a ulteriore avviso.
Invece premette la schiena contro la parete del corridoio, ignorando il cuore che improvvisamente batteva all’impazzata, e continuò in punta di piedi fino alla sedia. Quando fu più vicina, grazie alla luce della luna che filtrava dalle finestre, vide una macchia scura e umida sulla moquette color crema. L’ampio raggio dello spruzzo suggeriva che non si trattava di vino versato per sbaglio. Jessie notò anche una netta scia che da lì proseguiva fino a dove la sua vista non poteva più seguirla.
Jessie fece capolino con la testa da dietro la parete e vide l’agente seduto con la schiena appoggiata al muro, dove a quanto pareva era stato trascinato. Aveva la gola tagliata. Accanto a lui sul pavimento c’era la sua pistola di servizio.
Jessie avvertì un’esplosione di adrenalina generata dall’ansia che le fece sentire un formicolio alle dita. Ricordando a se stessa di restare concentrata, si inginocchiò a terra e perlustrò la stanza con lo sguardo mentre aspettava che il suo corpo ritrovasse la calma. Le ci volle meno tempo di quanto credesse.
Senza nessuno in vista, sfrecciò fuori e afferrò la pistola. Guardando in basso vide una scia di impronte insanguinate che si allontanavano dal corpo dell’agente e andavano in direzione dell’adiacente sala da pranzo. Restando accucciata dietro al divano, Jessie avanzò fino a quando poté vedere chiaramente dentro alla stanza.
Lì c’era un altro agente steso a terra. Questo era a faccia in giù, con una chiazza di sangue che si stava rapidamente allargando, riversandosi dal collo e formando una pozza attorno a volto e busto.
Jessie si sforzò di non restare imbambolata a guardare mentre seguiva le impronte che dalla sala da pranzo andavano alla veranda che poi portava alla piscina sul retro. La porta scorrevole era aperta e una leggera brezza spingeva le tende verso l’interno, facendole gonfiare.
Jessie controllò la stanza. Era vuota, quindi lei si portò fino alla porta scorrevole e sbirciò fuori. Si vedeva un corpo in uniforme che galleggiava a faccia in giù nell’acqua, che stava rapidamente prendendo una tinta rosata. Fu a quel punto che sentì qualcuno schiarirsi la gola alle sue spalle.
Ruotò su se stessa, armando al contempo la pistola. Di fronte a lei, dalla parte opposta della stanza, c’erano sia Bolton Crutchfield che suo padre, Xander Thurman, che sembrava in ottima forma, considerato che solo poche settimane prima era stato colpito da degli spari al ventre e alla spalla, che aveva probabilmente il cranio fratturato e che era saltato giù dal quarto piano. Entrambi gli uomini erano armati di lunghi coltelli da caccia.
Suo padre sorrise mentre scandiva silenziosamente con le labbra la parola “farfallina”, il suo nomignolo di bambina. Jessie sollevò la pistola e si preparò a sparare. Mentre le sue dita si apprestavano a premere il grilletto, Crutchfield parlò.
“Ti avevo promesso che ci saremmo rivisti, signorina Jessie,” le disse, l’atteggiamento pacifico come quando le aveva parlato attraverso la spessa barriera di vetro nella sua cella.
Le sue settimane di libertà non l’avevano reso meno morbido. Alto un metro e settanta o poco più e con un peso di forse settanta chili, era meno fisicamente prestante di Jessie. La sua faccia paffuta lo faceva sembrare più giovane di una decina d’anni, rispetto ai trentacinque che effettivamente aveva. I suoi capelli castani ordinatamente pettinati con la riga in parte le ricordavano i ragazzi del club di matematica alla scuola media. Solo i suoi freddi occhi castani lasciavano trasparire ciò di cui era realmente capace.
“Pare che tu ti sia messo con brutta gente,” disse Jessie con voce purtroppo tremante, accennando con un movimento del capo a suo padre.
“È questo che adoro di te, signorina Jessie,” disse Crutchfield con tono ammirevole. “Non ti tiri mai indietro, neanche quanto ti trovi in una situazione senza speranze.”
“Credo che si possa riformulare la frase,” sottolineò Jessie. “Siete venuti entrambi a uno scontro a fuoco, armati di coltelli.”
“Che maliziosa,” si meravigliò Crutchfield, girandosi verso Thurman per avere la sua conferma.
Suo padre annuì, sempre in silenzio. Poi entrambi gli uomini riportarono l’attenzione su di lei. Contemporaneamente, i loro sorrisi svanirono.
“È l’ora, signorina Jessie,” disse Crutchfield mentre entrambi gli uomini le si avvicinavano in tandem.
Lei sparò prima a suo padre, tre colpi al petto, prima di portare l’attenzione su Crutchfield. СКАЧАТЬ