La Casa Perfetta. Блейк Пирс
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Название: La Casa Perfetta

Автор: Блейк Пирс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Зарубежные детективы

Серия:

isbn: 9781094311012

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СКАЧАТЬ doveva concedergliela. Per essere un vecchio lupo, era ancora piuttosto sveglio.

      “Sono passata,” gli confermò. “Ora sono di nuovo a Los Angeles. Ricomincio a lavorare domani e sto… svolgendo delle commissioni.”

      Non voleva preoccuparlo con la sua attuale reale destinazione.

      “Mi pare di cattivo auspicio. Perché ho la sensazione che tu non stia facendo la spesa?”

      “Non intendevo farla apparire così. Mi sa che sono solo ancora frastornata dal viaggio. Sono quasi arrivata,” mentì. “Meglio che chiami di nuovo stasera o aspetto domani? Non voglio rovinare la tua seducente cena con secchio del vomito al seguito.”

      “Magari domani,” le consigliò lui.

      “Ok, di’ ciao a ma’. Vi voglio bene.”

      “Anch’io ti voglio bene,” le disse, e riagganciò.

      Jessie cercò di concentrarsi sulla strada. Il traffico stava peggiorando e il tragitto verso la struttura del DNR, che richiedeva generalmente circa tre quarti d’ora, le lasciava ancora una buona mezz’ora di guida.

      Il DNR, acronimo di Divisione Non Riabilitativa, era una speciale unità isolata affiliata all’Ospedale di Stato-Metropolitano di Norwalk. L’ospedale principale era la sede di una vasta gamma di esecutori malati di mente, ritenuti incapaci di essere detenuti in una prigione convenzionale.

      Ma l’annesso del DNR, sconosciuto al pubblico e quasi alla maggior parte del personale della polizia e dei medici addetti alla salute mentale, ricopriva un ruolo più clandestino. Era progettato per ospitare un massimo di dieci malviventi tenendoli isolati dalla rete. In questo momento c’erano solo cinque persone trattenute lì, tutti uomini, tutti stupratori o assassini seriali. Uno di loro era Bolton Crutchfield.

      La mente di Jessie andò con il ricordo all’occasione più recente in cui era stata lì a fargli visita. Era stato il loro ultimo incontro prima di partire per l’Accademia Nazionale, anche se non gliel’aveva detto. Jessie aveva fatto visita a Crutchfield regolarmente dall’ultimo autunno, quando aveva ottenuto il permesso di interrogarlo come parte del suo tirocinio di laurea specialistica. Secondo il personale lì presente, quasi nessun medico o ricercatore era mai riuscito a parlargli. Ma per motivi che non le erano stati chiari se non verso la fine, lui aveva acconsentito a parlarle.

      Nel corso delle ultime settimane avevano raggiunto una sorta di accordo. Lui avrebbe discusso i particolari dei suoi crimini, inclusi metodi e moventi, se lei avesse condiviso con lui alcuni dettagli della propria vita. Inizialmente era sembrato un baratto onesto. Dopotutto l’obiettivo di Jessie era diventare una profiler criminale specializzandosi nei serial killer. Averne uno propenso a discutere dei dettagli di ciò che aveva fatto poteva rivelarsi un tesoro senza prezzo.

      E si era poi presentato anche un vantaggio aggiunto. Crutchfield aveva un’abilità alla Sherlock Holmes nel dedurre le informazioni, anche se si trovava chiuso a chiave nella cella di un ospedale psichiatrico. Era riuscito a cogliere dettagli della vita di Jessie solo guardandola in faccia.

      Aveva usato quella sua abilità, insieme alle informazioni sul caso che lei aveva condiviso, per darle indizi su diversi crimini, incluso l’assassinio di una ricca filantropa di Hancock Park. Le aveva anche messo la pulce nell’orecchio che il suo stesso marito potesse non essere affidabile come sembrava.

      Sfortunatamente per lei, le sue abilità deduttive lavoravano anche contro di lei. Il motivo per cui aveva voluto inizialmente incontrare Crutchfield era che aveva notato come avesse modellato i suoi omicidi su quelli di suo padre, il leggendario serial killer Xander Thurman, mai catturato. Ma Thurman aveva commesso i suoi crimini nelle campagne del Missouri oltre vent’anni prima. Sembrava una scelta oscura e fatta a caso per un killer con pianta stabile nella California meridionale.

      Ma era venuto fuori che Bolton era un grande ammiratore di suo padre. E quando Jessie aveva iniziato a fargli domande sul suo interesse per quei vecchi omicidi, non gli ci era voluto molto per mettere insieme i pezzi del puzzle e capire che la giovane donna che aveva davanti era personalmente collegata a Thurman. Alla fine aveva ammesso di sapere che lei era sua figlia. E le aveva anche rivelato un tassello in più: due anni prima aveva incontrato suo padre.

      Con voce gioiosa l’aveva informata che suo padre era entrato nella struttura sotto le mentite spoglie di un medico ed era riuscito ad avere una lunga conversazione con il prigioniero. A quanto pareva stava cercando sua figlia, che aveva cambiato nome e che era stata inserita nel Programma Protezione Testimoni dopo l’uccisone della madre. L’uomo sospettava che un giorno lei sarebbe andata a trovare Crutchfield, dato che i loro crimini erano simili. Thurman voleva che Crutchfield gli facesse sapere se lei si sarebbe fatta viva, fornendogli poi nome e luogo in cui si trovava.

      Da quel momento in poi la loro relazione aveva avuto una disparità che l’aveva messa incredibilmente a disagio. Crutchfield le forniva ancora informazioni sui suoi crimini e dettagli sugli altri. Ma entrambi sapevano che era lui ad avere tutte le carte in mano.

      Sapeva il suo nuovo nome. Sapeva che aspetto aveva. Conosceva la città in cui viveva. A un certo punto era venuta a sapere che aveva addirittura scoperto che abitava nell’appartamento dell’amica Lacy. E a quanto pareva, nonostante fosse incarcerato in una struttura ipoteticamente segreta, era in grado di dare a suo padre tutti quei dettagli.

      Jessie era piuttosto certa che quello fosse almeno parte del motivo per cui Lacy, un’aspirante stilista di moda, aveva colto al volo l’occasione di un lavoro a Milano per sei mesi. Era un’opportunità grandiosa, ma era anche mezzo mondo di distanza dalla vita pericolosa di Jessie.

      Quando Jessie uscì dall’autostrada, pochi minuti prima di raggiungere il DNR, ricordò come Crutchfield avesse tirato alla fine il colpo decisivo della tacita minaccia che era sempre rimasta sospesa durante i loro incontri.

      Forse l’aveva fatto perché sentiva che lei se ne sarebbe andata per diversi mesi. Forse era solo per dispetto. Ma l’ultima volta che lei aveva guardato attraverso il vetro fissando i suoi occhi infidi, lui le aveva scagliato addosso una bomba.

      “Farò una piccola chiacchierata con tuo padre,” le aveva detto con quel suo raffinato accento meridionale. “Non voglio rovinare le cose dicendo quando, ma sarà una cosa adorabile, ne sono certo.”

      Lei era riuscita a malapena a pronunciare la parola: “Quando?”

      “Oh, non preoccuparti di questo, signorina Jessie,” le aveva risposto con tono mirato a darle sollievo. “Sappi solo che quando parleremo, mi assicurerò di portargli i tuoi saluti.”

      Mentre entrava nella proprietà dell’ospedale, Jessie si pose la stessa domanda che l’aveva divorata da allora, quella che era capace di levarsi dalla testa solo quando si concentrava intentamente su altri lavori: l’aveva fatto davvero? Mentre lei era stata via a imparare come catturare gente come lui o suo padre, i due si erano veramente incontrati una seconda volta, nonostante tutte le precauzioni di sicurezza progettate per prevenire proprio quel genere di cose?

      Aveva la sensazione che quel mistero fosse sul punto di essere risolto.

      CAPITOLO CINQUE

      Entrare nell’unità DNR era proprio come ricordava. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione all’accesso nel campus interno all’ospedale attraverso un cancello sorvegliato, portò l’auto dietro all’edificio principale avvicinandosi a una struttura più piccola e anonima sul retro.

      Era СКАЧАТЬ